Bocephus King

live report

Bocephus King CaffÈ Letterario - (bg)

07/02/2004 di Christian Verzeletti

Concerto del 07/02/2004

#Bocephus King#Americana#Songwriting

BOCEPHUS KING

CAFFÈ LETTERARIO (BG)
7 febbraio 2004 Un concerto di Bocephus King è un evento. Non nelle proporzioni solite dei media, ma piuttosto nelle sue diverse possibilità di svolgimento, nel suo accadere. Per questo è da consigliare anche a chi vi avesse già assistito.
Dopo il recente tour con la Band of Doom, il cantautore canadese è tornato in Italia per una serie di date acustiche, solo chitarra e voce. Con l'intento di proporre pezzi storici della musica americana, oltre alle canzoni dei suoi quattro dischi, che costituiscono una discografia molto più corposa di quanto dicano le cifre. A questo si è ben prestato "Il caffè letterario" di Bergamo, ambiente adatto per uno spettacolo che è stato prima di tutto un incontro.
Nella prima parte del set, Bocephus King ha creato attorno a sè un atmosfera da club, innescando con il pubblico un rapporto di complicità. Grazie ad un'innata abilità scenica, ha ottenuto un'attenzione partecipe tanto per i suoi ironici siparietti quanto per i momenti di rievocazione storica.
Bocephus ha giocato con le canzoni, impegnandosi a sdrammatizzarne la melodia e a mutarne i canoni rock. Così facendo ha progressivamente aumentato le dimensioni dei pezzi, passando dal folk al rock'n'roll, dal blues al rockabilly.
E ha potuto pescare nel repertorio dell'american music: "Wayfaring stranger", ma soprattutto l'interpretazione profonda ed esilarante di Leadbelly sono servite a fare memoria storica e a dare fondamento alla propria evoluzione artistica.
La personalità musicale ed umana di Bocephus King ha fatto sì che tutto si svolgesse con spontaneità. Lo stesso va detto della presenza sul palco di Carlo "Manolo" Cilibrasi, percussionista incontrato poche ore prima in città. Il suo inedito apporto ritmico ha fatto crescere ulteriormente la quantità di improvvisazione: "Goodnight forever Montgomery Clift" e "Think about you" si sono trasformate in blues, carichi degli echi di una slide e di un canto tirato come un rap.
E anche le richieste del pubblico si sono inserite nel percorso provocato dai pezzi di Bocephus King: quelle che potevano essere semplici cover sono diventate elementi di continuità, innescate da un rapporto di causa ed effetto. I brani di Paul Simon e di Bob Dylan hanno finito per evidenziare le diverse facce di questo cantautore. "Stella bella blue" ha fatto uscire dal suo cilindro il soul più raffinato, alla Van Morrison, mentre "Jesus the bookie" e "Papa was a rolling stone" hanno provveduto a liberarne l'anima più scura, da shouter.
Logica allora la conclusione con "Will the circle be unbroken", a suggellare la serata e a suggerire un quesito al pubblico. Ovvia la risposta: la musica di Bocephus King è una delle più coraggiose di quelle ultimamente venute dagli States, per il suo essere profondamente tradizionale quanto moderna. Quindi, "the circle is unbroken".

Setlist: The way the story goes
Wreck of the century
What am I doing here?
Wayfaring stranger
Nowhere at all
Mess of love
Bourgeois blues
Goodnight Irene

Goodnight forever Montgomery Clift
Think about you
Me and Julio down by the schoolyard
Ruby
The haunting of a New York moon
Josephina
Jesus the bookie
If you see her, say hello
Late in the evening
Papa was a rolling stone
Stella bella blue
Will the circle be unbroken