
live report
Bocephus King Besozzo -Teatro Duse
Concerto del 03/03/2016
Vederlo dal vivo, significare assistere ad un show strabiliante. Lo spettacolo di un insolito ed enigmatico cantautore che spazia in modo esemplare dal vaudeville al burlesque, dall’alternative country al country classico radicato a Nashville, dal blues-rock alla musica indiana e iraniana, dal gospel al pop e con una influenza ed una visione globale dei rubacuori di Hollywood, delle star della celluloide degli anni ’50. Parlando con lui si scopre dunque che è un vero cultore e appassionato del cinema ed i suoi eroi sono Humphrey Bogart, Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Ennio Morricone ed il suo chitarrista di un tempo Alessandro Alessandroni. Un personaggio che vive di forti contrasti ed influenze, allievo di John Prine, Tom Waits, David Byrne, Nick Cave, Neil Young, J.J. Cale, Taj Mahal, Beach Boys, Nusrat Fateh Ali Khan e Nina Simone al tempo stesso. Conosce centinaia di canzoni, di ogni tipo ed ogni genere e mi confessa di essere un patito di surf music: Dick Dale, Jan & Dean, Beach Boys, Surfaris e di un chitarrista seminale e leggendario come Link Wray (musica strumentale). E’ qui in Italia dal mese di Gennaio e lo sarà ancora per alcun giorni mentre sta lavorando a due nuovi dischi, a due nuovi progetti. Prima di partire da Vancouver ed arrivare nel nostro paese ai musicisti che lo avrebbero accompagnato nella tournée (leggi: Paolo Ercoli, Alice Marini e Max Malavasi) ha spedito una copia dell’album Pet Sounds che universalmente è riconosciuto come il disco migliore in assoluto nella storia della musica rock di tutti i tempi (di recente nel Dicembre del 2015, l’autorevole rivista inglese UNCUT nella classifica dei 200 Greatest albums of all time ha proclamato Pet Sounds (1966) al 1° posto, Revolver(1966) dei Beatles al 2° posto, 3° Astral weeks (1968) di Van Morrison, 4° posto con The Velvet Underground and Nico (1967) e Bob Dylan solo alla 7° posizione con Blonde on blonde(1966). La Capitol records negli Stati Uniti ha pubblicato Pet Sounds dei Beach Boys il 16 Maggio del 1966 per cui quest’anno e tra pochi mesi sarà il 50° anniversario dalla sua uscita (è già partita la tournèe mondiale di Brian Wilson con il suo Pet Sounds 50th Anniversary World Tour).
Bocephus King ama cantare dal vivo alcune canzoni dei Beach Boys e di Pet Sounds e se ce fosse stato bisogno o se gli avessimo chiesto la controprova, a Besozzo c’è stato un autentico colpo di scena e in mio onore (lo confesso, io l’ho un pochino spinto e stuzzicato), Bocephus ha eseguito a fine concerto nella Hall del Teatro Duse un mini concerto improvvisato, 5 canzoni per voce e chitarra con Alice Marini ad accompagnarlo al violino per la delizia di una trentina di spettatori rimasti ( vedere SET LIST post concerto).
Bocephus King, James Perry all’anagrafe, Jamie per gli amici, una delle grandi promesse del rock canadese dal vivo è una miscela esplosiva, senza mai una sbavatura, senza una scaletta precisa, ogni sera varia il repertorio e lo decide all’ultimo istante, d’istinto. E’ capace di spaziare tra le sonorità blues al gipsy, dal country/bluegrass (marcato dalla illuminante presenza di Paolo Ercoli al dobro e alla pedal steel) alla musica tradizionale iraniana e indiana per fare soltanto alcuni esempi di generi da lui assorbiti e assimilati. Bocephus sa rileggere sapientemente un secolo di musica americana ed i risultati sono più che positivi ed assai illuminanti. In Amarcord, uno dei suoi album recenti (2013), edito in Italia dalla Appaloosa con tanto di testi in inglese e la traduzione in italiano, appare il brano Eight and Half (8 e mezzo) forte di un titolo felliniano dove Bocephus, per capire il suo microcosmo musicale spesso ripercorre con la mente e la musica viaggi avventurosi pieni di riferimenti cinematografi e surreali. Quasi impossibile catalogarlo, classificarlo: le sue canzoni spesso godono di un certo senso del deja-vu ma poi brillano e virano in tutt’altra direzione. Blues, swing, soul, pop, rock, country, la musica ebraica dell’Iran (l’antica Persia), musica brasiliana di songwriters sconosciuti ai più e quant’altro vivono in lui risultando decisamente un personaggio poliedrico. Basta guardare alle 16 canzoni da lui eseguite qui a Besozzo e ce n’è per tutti i gusti. Bocephus spiazza il pubblico, la platea, grandi appassionati e cultori e neofiti, esegue una improbabile e imprevedibile L’Infinito di Giacomo Leopardi (1818) musicata e cantata in inglese, fa tributo a Fabrizio De André con Crueza de Ma, a Bob Dylan ( un giorno in estate ha inciso tutte le canzoni tranne una dell’album Street Legal di Bob Dylan), a Bobo Rondelli con una divertente Marmalade ( La Marmellata) sino alla divertente e romantica Sway, un classico che conosciamo nelle versioni di Dean Martin o di Michael Dublè per citarne soltanto un paio. Non mancano momenti rock con Racing in the street di Bruce Springsteen dove Bocephus interagisce con qualcuno del pubblico che conosce disquisendo di automobili e per finire in scioltezza e in bellezza con una Walking Walking dove usa intercalare le parole Camminando Camminando in italiano e coinvolgendo il pubblico distribuendo alla prima fila in platea ogni sorta di percussioni, bongos, raganelle, tamburelli e maracas, tanto da creare una sezione percussionistica d’effetto. La band che lo accompagna lo fa egregiamente con Alice Manzoni al violino, complice di Bocephus al controcanto in vari brani, un batterista e percussionista con i fiocchi come Max Malavasi e Paolo Ercoli al dobro e alla pedal steel.
Per i prossimi progetti futuri, Bocephus sta lavorando all’incisione e al progetto con Bobo Rondelli ad un album in inglese che sarà intitolato The Infinite & The Autogrill (i due opposti che si attraggono) con canzoni e traduzioni dall'italiano all'inglese per esportare la grande canzone d'autore italiana di Fabrizio De André, dei Canti ( una raccolta poetica ) di Giacomo Leopardi (!), Francesco Guccini, Paolo Conte, Piero Ciampi, Ivan Graziani, Bobo Rondelli, Vinicio Capossela, Francesco De Gregori, coinvolgendo anche Vittorio De Scalzi dei New Trolls per la parlata genovese di Crueza de Ma (tradotta in inglese), CD che naturalmente sarà pubblicato in Italia dalla IRD/ Appaloosa. Il secondo nuovo album sarà invece intitolato Fight no more forever in cui tutti i brani saranno composti dallo stesso Bocephus King. Max Malavasi di Olgiate Molgora (Lecco) navigato batterista, mi ha confermato che accompagnando fedelmente dal vivo Bocephus King dal 2011 al 2016, in 5 anni nelle varie tournée italiane ha sicuramente totalizzato più di 170 concerti a conferma di come l’artista canadese sia penetrato con spavalderia e successo nel nostro paese a dimostrazione di un musicista che ha sicuramente brillato e ottenuto ampi consensi da parte della critica specializza e di assoluta stima dal pubblico che apprezza i suoi dischi ma soprattutto le sue funamboliche esibizioni dal vivo.
SET LIST
Soul Kitchen / Hold on on
Keep your hand on the clap and sat ya.
Oh she glows (dall’album di Bocephus King & Orchestra Familia, The Illusion of Permanence
edito in Italia dalla Appaloosa records nel 2015)
Is your Love in vain ? (dall’album Street Legal del 1978 di Bob Dylan)
Senor ( in medley con il brano precedente, dall’album Street Legal del 1978
di Bob Dylan)
Crueza de Ma (versione cantata in inglese, dall’album dal titolo omonimo Crueza de Ma di Fabrizio De Andrè del 1984)
Hummingbird (dall’album di Bocephus King & Orchestra Familia, The Illusion of Permanence del
2015)
Cowboy Neal (dall’album di Bocephus King intitolato Willie Dixon God damn! del 2011)
Racing in the street (dall’album di Bruce Springsteen Darkness on the edge town del 1978)
Autogrill (Francesco Guccini) versione cantata in inglese
L’Infinito (di Giacomo Leopardi, cantato in inglese, una delle liriche fondamentali dei Canti di Giacomo Leopardi la cui stesura definitiva scritta a Recanati risale al 1818 e al 1819).
La Marmellata (di Bobo Rondelli, nuova versione di Bocephus King cantata in inglese
dall'album di Bobo Rondelli del 2009 Per amor del cielo
Bocephus King e Alice Marini iniziano il pezzo fischiettando)
Your Great big beautiful heart (dall’album di Bocephus King intitolato Willie Dixon God Damn! del 2011)
Sway (si conoscono moltissime versioni tra cui quella di Dean Martin del 1954 e di
Michael Bublè del 2003)
I’ll die in mine (dall’album di Bocephus King intitolato A small good thing del 1998)
Walking Walking (ci inserisce in italiano solo due parole, Camminando camminando)
SPECIAL SET (post concerto)
MINI CONCERT AFTER THE SHOW
ONLY BEACH BOYS SONGS!
You still believe in me (versione acapella cantata da Bocephus King e Alice Marini, dall’album Pet Sounds dei Beach Boys)
I know there’s an answer (Bocephus King voce e chitarra e Alice Marini accompagnamento al violino dall’album Pet Sounds dei Beach Boys)
Here Today ( Bocephus King voce e chitarra e Alice Marini al violino, dall’album Pet Sounds dei Beach Boys)
I just wasn’t made for these times ( Bocephus King voce e chitarra e Alice Marini al violino, dall’album Pet Sounds dei Beach Boys. La cover di questo brano appare sul nuovo doppio CD di Bocephus King intitolato Saint Eunice).
I Get around ( Bocephus King voce e chitarra ) Si volta verso di me e prima di eseguirla mi chiede scusa perché non è un brano tratto da Pet Sounds (edito il 16 Maggio 1966) ma un pezzo dice lui di un paio d’anni prima. NDR. Il singolo dei Beach Boys è uscito originariamente negli Stati Uniti l’11 Maggio 1964 ed è inclusa nell’album dei Beach Boys All summer long (pubblicato il 13 Luglio 1964).
Foto di: Antonella e Marco Musical Box