A Toys Orchestra Technicolors dreams
2007 - Urtovox / Audioglobe
Il risultato è più che ottimo e “Technicolor Dreams” è da considerare un mini-capolavoro di tredici canzoni, in alcuni casi fragili come fiori rari, ma nel complesso belle e rinvigorite da un rinnovamento creativo da parte di tutti i componenti della band.
Meno intuito e foga nei brani vivaci e più razionalità e purezza nelle canzoni e nella parte più emozionale del disco: si incontra così un simbolica e caratteristica ballata per pianoforte intitolata "Power On The Words" che testimonia un lavoro di perfezione melodica, lo stesso che troviamo in apertura con l´intimismo di "Invisible", dove ancora una volta l´uso della voce di Morello si fa sentire grazie ad una netta maturazione; il suo ruolo è messo in risalto anche dalla drastica riduzione di duetti con la front-girl Ilaria, quest´ultima chiamata ad incorniciare le canzoni in momenti specifici, con un canto delicato, volto a colorare sogni di semplicità, sopratutto quando il gioco diventa psichedelico ed evanescente come in "Mrs. Macabrette" e in "Santa Barbara". Due esempi davvero interessanti dove la band campana, senza seguire regole rigide, non si è risparmiata nel creare suggestioni diverse tra loro dimostrando una maturità artistica eccezionale.
Gli ATO attingono parecchio da riferimenti musicali passati e presenti, sia essi provenienti dalla più vicina oltre manica, così come dalla parte opposta dell´oceano Atlantico: riascoltando il disco non si riesce a fare a meno di questi divertenti richiami agli Eels, specialmente in "Technicolor Dreams", o ai corali beatlesiani dal sapore sixties, come nel piglio brit di "Amnesy International" che ben si unisce al potente sentimentalismo alla Lennon di "Danish Cookie Blue Box". Le mille fonti dell´orchestra di giocattoli sono quasi sempre ben ponderate e re-inventate per farcire momenti divertenti, inoltre l´ispirazione alla storia del pop non fa che arricchire questi piccoli sogni a colori.
Le più divertenti trovate indie-pop si confinano nei brani vivaci come in "Cornice Dance", dalla ritmica meccanica, in "Easy Off the Bit", dove una semplice ballata dal ricordo collegiale nasconde un’irruenza elettronica e minimale.
Con questo lavoro gli A Toys Orchestra si aggiudicano il podio per la migliore uscita indie di casa nostra, anche se è ancora presto per assegnare una medaglia precisa.