A Toys Orchestra

live report

A Toys Orchestra Freemuzik - (bs)

18/12/2004 di Christian Verzeletti

Concerto del 18/12/2004

#A Toys Orchestra#Italiana#Alternative Indie

 A Toys Orchestra
    18/12/2004, Freemuzik (BS)

ARTICOLO DI: Vito Sartor e Christian Verzeletti
Quella del Freemuzik è stata la prima tappa di presentazione che gli A Toys Orchestra hanno tenuto qui al Nord per “Cuckoo boohoo”, disco che ha proiettato la band campana molto più avanti di quanto avesse fatto il loro precedente. Non si tratta solo dei premi e delle lodi che l’album si è guadagnato, tra video, recensioni e passaggi radiofonici, ma di una qualità che è notevolmente maturata liberando tutta l’attitudine della band. Reduce da questo successo e da quello di alcune date in terra nativa, la band è stata accolta da un pubblico molto attento e da qualche addetto ai lavori che ha scrutato con occhio critico tutta la performance, quasi a voler trovare difetti che invece non sono affatto emersi.
Sin dai brani iniziali si è avuta forte la sensazione di essere di fronte a diverse personalità musicali ben amalgamate, filtrate attraverso una sobrietà sonora particolare, mai eccessivamente derivativa.
Quanti fossero certi di assistere ad uno showcase promozionale del nuovo disco, sono stati subito smentiti perchè il set si è aperto con un brano tratto da “Job”: "Morphus Dream" ha subito mandato chiari segnali di come la band abbia lavorato per rendere al meglio nella situazione live e per offrire un vero concerto. Per tutta l’esibizione le tastiere di Ilaria e Fausto hanno aperto un varco ad una dimensione new-wave che ha preso man mano una forma rock grazie allo stridere delle chitarre.
I brani di “Cuckoo Boohoo” sono poi stati svolti con sicurezza alternando momenti di fragilità emotiva ad altri di drammatica profondità, come fossero pagine di un libro dal finale incerto: un elogio ancora una volta alla polistrumentista Ilaria D’Angelis che in "Loco Motive" si è proposta con disinvoltura tra piano e chitarra, dimostrandosi una preziosa spalla al front-man Enzo Moretto. Così anche la delicatezza racchiusa in "Hengie" ha stretto il gruppo in un abbraccio immaginario prima del delirio rabbioso espresso attraverso il cantato urlato e le soluzioni elettroniche dei programming. Da questo punto di vista gli ATO hanno allestito un set impeccabile e preciso, prestando parecchia cura a tutti i particolari tecnici, nelle intimità delle ballate come "Elephant Man", nei brani più pop e voluminosi come "Panick Attack", così come negli inserti dell'intro "Radio Tsunami" e nella paranoica "Asteroid".
L'apice del concerto è stato toccato nella parte finale: il rock stonato di "God's Board" ha funzionato esattamente come un hit, che per gioco si poteva scambiare per una cover dei Pavement, mentre "Bamboozelem" ha riportato ancora nei territori della new-wave con un finale di tango manifestato all'improvviso. Poi è stato il turno dell’inedita "Christmas Rain Waltz" che Enzo ha eseguito in veste di solista chitarra e voce come un indie / augurio dedicato ai presenti e di "Bolero", che con un scherzoso atteggiamento ha rivelato il lato bohemiene della band.
Alla fine tutti questi elementi non sono arrivati come dei dettagli disparati, ma come caratteristiche organiche dell carattere di una band, che osa con determinatezza e spontaneità. Insomma, gli ATO hanno offerto una prova di maturità musicale, emotiva ed estetica. Scaletta:
Morphus dream
1000 flaming dragonflies
3 minutes older
Loco motive
Panic attack #1
Hengie: queen of the border line
Radio tsunami
Peter Pan syndrome
Asteroid
Elephant man
Panic attack #2
God’s board
Bamboozelem
Modern lucky man

Bis:
Christmas rain waltz (inedito)
Bolero
Don’t say goodbye
Learn to unlearn