Star Sign <small></small>
Rock Internazionale • Rock

Ryan Adams Star Sign

2024 - Pax Am

23/01/2024 di Pietro Cozzi

#Ryan Adams#Rock Internazionale#Rock #Pax Am #Star Sign

Negli ultimi scampoli del 2023, mentre armeggiavamo sul tappo del nostro spumante, da quello di Ryan Adams già schizzavano fuori cinque nuovi dischi, scagliati con noncuranza nell'etere in attesa di una possibile, ma non sicura pubblicazione in formato fisico. Una prassi ormai consolidata per il cantautore di Jacksonville che ha deciso di dar libero sfogo alla sua indefessa creatività senza badare ad anticipazioni, presentazioni e promozioni: tutta roba ormai confinata al Giurassico o giù di lì. Questa nuova sbrodolata di musica, difficile da sorbire nei tempi e nei modi che richiederebbe, comprende quattro lavori in studio (Heatwave, Sword & Stone, 1985 e Star Sign) e il live Prisoners, che vanno ad arricchire una discografia di cui ormai solo l'autore tiene il conto. Da cotanta ricchezza qui peschiamo Star Sign, in tutta evidenza il prodotto meno sperimentale, ma più meditato, elaborato e riuscito della nidiata di Capodanno, un disco di quelli che un tempo avrebbe “ballato” per un anno senza problemi.

Le dieci tracce, quasi tutte ad alto livello di ispirazione, confermano Adams come il miglior erede del rock d'autore degli anni Ottanta catapultato nel nuovo millennio, capace di incarnare quel mito heartland-mainstream come pochi altri. Si direbbe però che il nostro non ne sia nemmeno così consapevole o interessato, vista l'insistenza con cui affoga la sua innegabile capacità di scrittura in una miriade di progetti disparati. Eppure Bono o Springsteen (tanto per fare due nomi a caso...) qui ne hanno abbastanza per crepare d'invidia. I pezzi di Star Sign confermano la straordinaria tecnica narrativa del talento della North Carolina, che appoggia le sue canzoni su un solido tappeto strumentale e poi le scaglia in orbita, innestando quelle irresistibili impennate emotive così caratteristiche del suo stile. La straordinaria varietà dei suoni, a metà tra l'ambiente elettrico e quello acustico, è un'altra freccia all'arco di Adams, che è in grado di padroneggiare con la stessa disinvoltura una sezione d'archi, una fisarmonica o un pianoforte e di seminare qua e là assoli sempre ben assestati.

Dopo un inizio in linea di galleggiamento (Self Defense-So Lost), l'atmosfera si gonfia di reminiscenze d'autore in Darkness (basterebbe il titolo...), che culmina in una grandiosa coda di archi e chitarra, seguita dalla carezzevole melodia di Be Wrong, inequivocabilmente “adamsiana”. Poi dal mazzo esce a sorpresa un folk-rock come Shinin' Through the Dark, a base di fisarmonica e ritmo, inaspettato e forse un po' spaesato. Ma è l'armonica la vera arma segreta di Star Sign, prima impegnata a punteggiare l'urgenza espressiva di Tomorrow Never Comes e poi a confrontarsi con la chitarra elettrica nei ricami psichedelici alla Neil Young della title track.

Davanti all'ascoltatore si aprono scorci sonori sconfinati, subito richiusi dalla doppietta pianistico-introspettiva formata da I Lost My Place e Stay Alive, due pezzi che evocano lo Springsteen più intimo e dolente degli anni Settanta. Eppure un cambio di ritmo rimescola le carte nell'ultimo brano, dimostrando ancora una volta l'enorme quantità di soluzioni a disposizione del Nostro. Davvero un buon disco; se solo Ryan ci facesse la cortesia di stamparlo...

Track List

  • Self Defense
  • So Lost
  • Darkness
  • Shinin&rsquo; Through the Dark
  • Be Wrong
  • Tomorrow Never Comes
  • Speeding Car
  • Star Sign
  • I Lost My Place
  • Stay Alive

Articoli Collegati

Ryan Adams

Devolver

Recensione di Pietro Cozzi

Ryan Adams

Live Report del 12/07/2017

Recensione di Giovanni Sottosanti

Ryan Adams

Live Report del 11/07/2017

Recensione di Giovanni Sottosanti

Ryan Adams

Ryan Adams

Recensione di Fausto Gori

Ryan Adams

Ashes & Fire

Recensione di Andrea Valbonetti

Ryan Adams

Everybody knows ep

Recensione di Christian Verzeletti

Ryan Adams

Easy tiger

Recensione di Maurizio Pratelli

Recensione di Maurizio Pratelli

Ryan Adams

Jacksonville city nights

Recensione di Christian Verzeletti

Ryan Adams

Cold roses

Recensione di Christian Verzeletti

Ryan Adams

Love is hell pt.1 & pt 2

Recensione di Antonio Avalle

Ryan Adams

Rock n roll

Recensione di Antonio Avalle

Ryan Adams

Demolition

Recensione di Christian Verzeletti

Ryan Adams

Gold

Recensione di Christian Verzeletti