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Non Voglio Che Clara Superspleen Vol. 1
2020 - Dischi Sotterranei
Gli anni, però, sono passati e hanno portato altre, nuove, suggestioni che si sono addossate a quelle passate creando quello strato espressivo di cui, oggi, possiamo godere tra le note del disco, “Superspleen vol. 1”, che abbiamo finalmente “tra le mani”. Destinato a completarsi in un secondo e successivo volume, il disco è stato anticipato dai singoli “Supesrpleen” e “La Croazia”, canzone che ne ha già evidenziato l’inclinazione di de Min e soci a scrutare nuovi orizzonti musicali, pur rimanendo ancorati a quelle origini che ne ha fatto la band che tutti conosciamo.
Disco d’impressionate maturità, sorprendente per l’uso minuzioso dei mezzi a disposizione, per l’accurata attenzione in fase di arrangiamento e che segna la neonata collaborazione con l’etichetta veneta Dischi Sotterranei. Dieci ballate pop che mostrano, a sprazzi, un lato sonoro inconsueto verso una direzione elettronica che nell’album precedente avevamo leggermente assaporato nel brano “L’escamotage”. Rivoluzione musicale che trova conferma nel synth che si fa più presente nelle linee melodiche delle canzoni come l’iniziale “San Lorenzo” ed “Epica Omerica”, o come il già citato singolo “La Croazia” e il brano “La Streisand”, nei quali uscire dai canoni stilistici tradizionali assume un contorno decisamente notevole.
Pur sperimentando nuovi stili e nuove forme espressive, la band non dimentica, però, le lezioni del passato, trovando l’occasione di tornare indietro nel tempo piazzando ballate malinconiche old – style come le piacevoli “Superspleen” ed “Ex – Factor”. Tra le altre spiccano anche composizioni come “Il miracolo”, “Liquirizia”, “Marginalia” e “Altrove/ Peugeot”, brano conclusivo diviso in due parti che rispecchiano l’andamento dell’intero disco: la prima tendente al nuovo filone elettronico, mentre la seconda dal chiaro “sapore passato”.
L’atteggiamento cantautoriale della band è sempre una delle armi migliori, testi mai banali e scontati dalla forza espressiva encomiabile sviscerata attraverso parole semplici che non lasciano spazio alle interpretazioni personali, un susseguirsi di immagini, istanti, ricordi, citazioni, luoghi e persone. Canzoni che mostrano la straordinaria capacità di de Min nel saper dosare con minuziosa eleganza la scrittura, abile nel saper districarsi nei meandri classici della narrativa contemporanea con canzoni che affrontano le varie tematiche con un pizzico di malinconia, canzoni sulle scelte che ci hanno condizionato, sulla perdita di qualcuno, canzoni che parlano di ex, viaggi e tempi passati.
L’ennesimo impeccabile tassello di una band forse troppo sottovalutata. Non ci resta che aspettare il secondo volume per vedere cosa hanno ancora in serbo per noi i Non Voglio Che Clara.