Ermal Meta Vietato morire
2017 - Mescal
La scelta di questa doppia uscita degli album risulta interessante anche perchè le nove tracce di Umano si intrecciano con le nove di Vietato morire, riuscendo ad accoppiarle, il più delle volte in una evoluzione che si comprende dal senso di alcune frasi che tornano in forma diversa, denotando la capacità di Ermal Meta nella stesura dei testi; in ogni brano c'è almeno una frase che nasconde la poetica dei termini che, nella loro semplicità, racchiudono sensi che aprono spazi sconfinati che l'artista riesce ad esprimere anche con la musica, permettendo agli ascoltatori di poterli vivere, spalancandosi al mondo, con la voglia di librarsi nelle e con le sue canzoni. Se nella copertina di Umano il cantautore pareva celare il suo volto, ora non può più “nascondersi” quindi in Vietato morire acquisisce lineamenti e colori, oltre ad avere gente che lo segue per il suo messaggio di libertà nel video del primo singolo estratto. Il brano proposto a Sanremo è valso a Ermal Meta il terzo posto, il premio della critica Mia Martini, oltre al primo premio nella serata cover che va citato per la versione emozionante e personale di Amara terra mia di Domenico Modugno nella quale ha incantato con le sue capacità vocali, ma il brano non è inserito in Vietato morire, preferendo sempre gli inediti che continuano a essere diversi per genere musicale proprio come la vita che cambia stati d'animo, per questo Ermal Meta sembra potersi definire un contenitore di infinito con dinamiche diverse e frasi che sembrano contenere così tanti concetti da risultare diversi in base all'ascolto. Il cantautore in questo ultimo album sembra dare tutto, sembra comunicare con l'ascoltatore, creando un'empatia intima, rendendosi sempre più forte e sicuro nella condivisione della sua ampia vocalità e capacità compositiva che sembra sfumare una tavolozza per creare nuove tonalità.
Se Vietato morire era stato descritto prima della presentazione come un brano autobiografico sulla violenza, coi continui ascolti sembrano anche i ricordi di un bambino coi pantaloncini che riconosce l'importanza della madre, dei suoi sacrifici e della grande lezione che ha dato al figlio che è riuscito a interiorizzare, trasformandola in un brano di vero amore, tema trattato spesso dall'autore sotto diverse prospettive, inteso come rispetto, bellezza, stupore e semplicità dell'uomo nel suo essere tale. Ermal Meta rappresenta questi concetti in New York, nel ricercare la persona nell'anonimato di una metropoli, in un brano intimo con gli archi che sottolineano questa ricerca di interiorità in una città con tanta gente; in contrasto coi ritmi più decisi di Bob Marley e Rien ne va plus perchè la ruota gira con ritmo pulsante e radiofonico. Oltre alla partecipazione di Vicio ne La vita migliore, cioè un invito a non abbandonare i sogni e per alcuni aspetti anche una dedica all'amicizia, all'interno di questo album si trova un duetto con Elisa in Piccola anima, nella quale nessuno dei due artisti sembra prevaricare la vocalità dell'altro, amalgamandosi in un brano di pura dolcezza e abbandono. Ermal Meta nel suo infinito riesce a rendere universali i concetti che esprime, permettendo una vera e propria interiorizzazione personale, come se ci fossero scambi e legami che rende indissolubili tra universalità e intimità, giocando spesso con una divergenza musicale rispetto al testo che, però, permette di farsi ascoltare da un pubblico variegato.
In Vietato morire Ermal Meta dimostra la sua conoscenza musicale, facendo grande uso degli strumenti più diversi, riuscendo sul finale a svelarsi completamente come compositore, interprete, autore e uomo, con un brano che sembra di svolta, infatti in Voce del verbo chiede “quanta forza servirà per diventare debole” e il cantautore si lascia andare, lo si sente nella voce, quella voce che si abbandona all'emozione delle sue stesse parole e decide di concedere il suo cuore, quel cuore che aveva tenuto per sé e su un finale strumentale, degno di una colonna sonora da grande compositore, sembra questo cuore inizi a pulsare, marciando in libertà verso quella vita che ci ha cantato, incantato e raccontato con estrema eleganza ed intelligenza: l'intelligenza che nasce dall'essere umano.