live report
Ermal Meta Lecce, Piazza Libertini
Concerto del 04/08/2018
Ad aprire l’atteso concerto di Meta è anche in questa data, come in alcune altre del tour, il giovane cantautore catanese Pierfrancesco Cordio, in arte Cordio (23 anni), alle tastiere, che con l’amico e chitarrista milanese Davorio (24 anni), propone alcune delle canzoni che confluiranno nel suo primo album, prodotto proprio da Ermal Meta e che i fan più accanito di quest’ultimo conoscono già a memoria. Quello di Cordio è un pop d’autore delicato e di spessore, che talora sembra ricordare Niccolò Fabi; tra i pezzi del promettente cantautore spiccano Come una danza, sulle diversità di caratteri e bisogni in una coppia “in equilibrio tra testo e melodia” e la dolcissima, ma anche pungente Il paradiso, brano già selezionato da Claudio Baglioni tra le 69 Nuove proposte scelte per le audizioni dal vivo di Sanremo 2018. È una canzone che immagina un aldilà laico andando a fondo nel cuore delle persone, oltre le apparenze, le discriminazioni e i pregiudizi, recuperando le categorie più fragili e sofferenti della società, migranti, barboni e giovani suicidi compresi, ed escludendo ipocriti e artisti narcisisti. Interessante, efficace e originale la galleria di personaggi di Ritratti post-diploma; in scaletta anche 1402 e Almeno tu ricordati di me.
Tocca poi ad Ermal Meta e alla sua band, che ormai su ogni grande palco italiano mostra la sua evidente e notevole compattezza, la sua professionalità impeccabile e la capacità di sprigionare energia per un concerto grandioso con sonorità dirette, fresche, potenti, coinvolgenti, che spaziano dal cantautorato allo stadium rock e al pop, dal rock al synth-pop. Nella setlist si apprezzano ritmi in bell’evidenza, affidati alle mani sapienti di Dino Rubini (basso) e Emiliano Bassi (batteria), che rendono esplosivi vari brani, dall’intensa, brillante e insieme dolente Amore alcolico sui rischi delle dipendenze amorose, fino ai trascinanti ultimi singoli dal disco Non abbiamo armi, ovvero Dall’alba al tramonto e a Io mi innamoro ancora, giocosa e piena di vita. Non mancano anche altri pezzi coinvolgenti del recente passato, come Gravita con me, puntellata dai synth, o Volevo dirti, in cui canta anche Andrea Vigentini (cori e chitarra acustica), entrambe tratte dall’album Umano, oppure la proterva e vagamente sensuale, un po’ tongue-in-cheek, Rien ne va plus, da Vietato morire; ottime poi le percussioni di Molto bene, molto male, suonate sia da Rubini che da Marco Montanari.
Anche le chitarre elettriche di Montanari sono piuttosto in gran spolvero, tra riff, intro e in generale linee incisive e luminose che sono spesso fondamentali nei brani e ne rivelano un’anima pop-rock o talora alt-rock. La data leccese ha visto la vasta platea ingaggiare una “lotta” con la security per poter saltare e ballare almeno durante i pezzi più movimentati: da un lato vi era il carattere irresistibile di alcune canzoni, dall’altro vi erano comunque i diritti di chi aveva speso qualcosa in più per un buon posto numerato e magari non voleva assistere al live in piedi (ad esempio svantaggiati erano bambini e anziani). Quanto detto finora, però, non deve far pensare a un concerto caratterizzato solo da pezzi ballabili, dato che siamo dinnanzi a un live ricco anche di tanti brani emozionanti e più pensosi: si pensi ad esempio alle ballad in cui diventano più protagoniste tastiera e pianoforte, suonate da Roberto Pace, o il piano dello stesso Ermal. Si pensi in particolare alla minimale e quasi sognante Le luci di Roma, che, come l’intensa e delicata Piccola anima è dapprima cantata dal pubblico, oppure all’avvolgente atmosfera della splendida ballata Schegge con Meta al piano, brano ripescato da Umano.
Si pensi ancora all’accorata, intima e personale 9 primavere, al crescendo doloroso di Mi salvi si può (pezzo sull'incompiutezza della vita senza l'amore, con arrangiamento un po' à la James Blake e ancora Meta al piano) oppure alla malinconia di Caro Antonello, dedicata a Venditti, che contiene una riflessione sulle canzoni d’amore spietate che appaiono come rose, ma sono in realtà ferite profonde. In quest’occasione la lettera aperta al cantautore di “Roma Capoccia, di notti e di esami” è diventata un dialogo: l’amico Antonello, che avrebbe suonato a Lecce il giorno dopo, si è palesato sul palco ed è stato testimone-confessore ad ascoltare i travagli della canzone.
Prodigo di complimenti nei confronti di Ermal, che ha definito uno dei pochi artisti di valore degli anni Duemila e che ha invitato ufficialmente ai suoi concerti a Verona (23 settembre) e Roma (21 dicembre) per i 40 anni di Sotto il segno dei pesci, Venditti, in bermuda semibalneare, ha poi duettato con Meta sulle note della significativa e “narrativa” Che fantastica storia è la vita, un brano del 2003 sempre molto attuale per i riferimenti a tanti percorsi di vita impervi, da quello del pescatore Gesù all’immigrata Aicha su uno scoglio “di buona speranza”. Nella canzone Venditti mostra affiatamento e un’ottima alchimia con il cantautore, con cui è nata un’amicizia e che non può che fargli onore, sottolineando ancora una volta il talento suo e della sua band. “Conoscere Ermal è veramente una bella esperienza”, ha aggiunto il “mostro sacro” della storia della musica italiana; Meta infatti colpisce chiunque lo conosca per l’evidente umiltà e umanità, che lo rendono un artista “trasparente”, che si confida nelle sue canzoni, si mette a nudo con il pubblico, dando tutto se stesso, e vive i suoi concerti spendendosi al 100% sul palco.
L'ex frontman della Fame di Camilla infatti crea un rapporto empatico e quasi una sinergia emotiva con i suoi ascoltatori e spettatori: dal vivo scarica adrenalina, cerca il contatto con la platea scendendo dal palco e da ogni piedistallo, si “sporca le mani” sudando, correndo, saltando da un angolo all’altro, perché è lì proprio a celebrare la vita “con il suo puzzo e sudore”, con la sofferenza e la voglia di vivere, con le emozioni, la fatica e la violenza a cui bisogna resistere perché è Vietato morire.
Ermal Meta, vincitore di Sanremo 2018 con Fabrizio Moro, regala interpretazioni che incantano (ad esempio sulle note della suadente e romantica Voodoo Love), che toccano le corde più profonde dell’anima, che entusiasmano e fanno riflettere su questa vita, in cui “non abbiamo armi contro il cambiamento”.
Gallerie fotografiche complete:
https://www.mescalina.it/photo/gallery/10778/ambrosiajsi
https://www.mescalina.it/photo/gallery/10779/ambrosiajsi
Setlist:
Non abbiamo armi
Gravita con me
Ragazza Paradiso
Il vento della vita
9 primavere
Amore alcolico
Le luci di Roma
Caro Antonello (con Venditti)
Che fantastica storia è la vita (con Venditti)
Vietato morire
Schegge
Volevo dirti
Molto bene, molto male
Mi salvi chi può
Dall'alba al tramonto
Non mi avete fatto niente
Io mi innamoro ancora
Piccola anima
Umano
Straordinario
Encore:
Voodoo Love
A parte te
Prossime date di Ermal Meta:
8/8 Bolgheri Festival, Marina di Castagneto Carducci (LI), con apertura di Cordio e Davorio
12/8 Anfiteatro di Tharros, San Giovanni di Sinis – Cabras (OR)
13/8 Arena Fenicia, Sant’Antioco (CA)
16/8 Campo sportivo, Torrenova (ME) con apertura di Cordio e Davorio
17/8 Teatro antico, Taormina (ME) con apertura di Cordio e Davorio
19/8 Anfiteatro M. De Rosis, Rossano Calabro (CS) con apertura di Cordio e Davorio
22/8 Riviera Music Festival, Alassio (SV) con apertura di Cordio e Davorio
25/8 Anfiteatro La Civitella, Chieti
26/8 Area porto turistico, San Benedetto del Tronto (AP)
29/8 Home Festival, Treviso
31/8 Parco Allende, La Spezia
01/9 Piazzale Celso Melli, Langhirano (PR)
03/9 Piazza Italia, Carmagnola (TO)
04/9 Fiera di Bologna
07/9 Piazza Duomo, Brescia
28/9 Cous Cous Festival, San Vito Lo Capo (TP)
04/10 Palazzo dei Congressi, Lugano (CH)
Prossime date del Luce Music Festival:
20/8 Francesco De Gregorio, Piazza Duomo, Trani
21/8 Fabrizio Moro, Piazza Duomo, Trani
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