sick tamburo Un giorno nuovo
2017 - La tempesta dischi
Per chi, come la sottoscritta, è cresciuta a pane e Radio Lupo Solitario ascoltare le voci di Elisabetta Imelio e Gian Maria Accusani è entrare in una confort zone se poi si unisce il fatto che il loro quarto disco è un album di “belle speranze” non vedo cosa possa non piacermi di Un Giorno Nuovo. Si intitola cosi il nuovo album, contente nove inediti, dei Sick Tamburo uscito il 13 Aprile per La Tempesta Dischi.
L'incipit di tutto il lavoro, nonché del primo brano e singolo uscito il 21 marzo con un videoclip girato da Stefano Poletti, è abbastanza chiaro “c'è freschezza nell'aria e una sorta di amara malinconia, è un giorno nuovo però e qualcosa di nuovo arriverà”. Il giorno nuovo porta malinconia per quello che è stato ma significa cambiamento, significa “vedere il mondo per quello che veramente. È il giorno in cui lasciamo andare la maggior parte delle cose a cui davamo vitale importanza, rendendoci finalmente conto che di importanza non ne avevano alcuna. È il giorno in cui lasciamo andare tutte quelle cose che sono solo estensioni del nostro ego e ci rendiamo conto di quanto sia importante vedere il sole che si alza al mattino. Il giorno nuovo è il giorno del grande cambiamento. Del cambiamento dentro di noi.”
Belle speranze dicevamo e in generale si sente più serenità rispetto ai lavori passati. Lo si capisce da brani come “Oltre la collina” che ci parla di un luogo utopico dove “si potrà sbagliare e nessuno riderà, e ci abbracceremo senza più nasconderci” . O da brani come “Sei il mio demone” e “Meno male che ci sei tu”, realizzata con Motta alla voce e alla darabouka. Sono due canzoni d'amore bellissime: se la prima è anni novanta con una melodia e giri di chitarra incredibili, la seconda per il testo che ha è forse la migliore ascoltata dall'inizio dell'anno “Meno male che ci sei tu che puoi capire perché, Meno male che ci sei tu qui a sorridermi”. Un'altra canzone d'amore è “Dedicato a me” in cui campeggia la voce ipnotica di Elisabetta in un altro pezzo fatto di chitarroni e testo impeccabile quasi un ode moderna a se stessi, alle proprie paure e desideri.
Ma il meglio del meglio giunge sul finale con “La fine della chemio”. Come si fa a fare un pezzo su un tema del genere senza risultare patetici? Non è facile ma i Sick Tamburo ce l'hanno fatta. E' in assoluto uno dei brani migliori, è in assoluto quello che si dovrebbe, vorrebbe dire a chiunque passa per quell'inferno. Un inferno, si, ma sai che c'è?! E' finito, siamo qui e “Il tuo sorriso ha vinto, le paure torneranno ma finchè si alza il sole non si muore” . Devo aggiungere altro?
Testi profondi, un po' malinconici forse ma sempre attuali e, quel che è più importante, vissuti. Nessuna parola è messa li per caso perché per assonanza o metrica stava bene. Un giorno nuovo non è nemmeno un album realizzato con virtuosismi elettronici ma è un album vivo tenuto in piedi dalle chitarre elettriche, dai sinth e da un incalzare anni novanta che mi mette tanto di buon umore.