sick tamburo Paura e l`Amore
2019 - La Tempesta dischi / distr. Believe/Master Music
#sick tamburo#Italiana#Alternative #flower-punk #punk melodico
I Sick Tamburo con queste parole con cui hanno presentato Paura e l’Amore hanno estratto l’essenza di questo loro ultimo disco. Eppure ascolto dopo ascolto si nota una stratificazione ancora più complessa, anche di citazioni, dietro l’apparente semplicità, una lotta fino all’ultima ripresa tra Phobos e Eros con esiti alterni durante l’incontro.
Perché in queste favole dark punk narrate con levità dalla voce, mai così bella, di Gian Maria Accusani, a volte la paura sembra avere la meglio, come nella serratissima Agnese non ci sta dentro. Agnese appare molto più sfortunata della Lisa (con gli occhi blu?) di Lisa ha 16 anni, che sembra di vederla correre lontana dai guai tra coretti alla Pixies. Quel ragazzo speciale sembra osservarci col suo “sentimento libero” tra riff delicati che quasi sembrano portare in alto la sua anima grande.
Sembrano storie quasi da freaks dylandoghiani, da trame gotiche alla Tim Burton. E proprio il regista compare nell’incalzante Anche Tim Burton la sceglierà, storia della triste Leila che “si siede su quel sofà con guanti bianchi e guepiere”. “L’amore, l’amore, non c’è niente senza l’amore/Dolore, dolore, non c’è niente senza il dolore” recita il refrain, e la dolcezza di un brano come Puoi ancora, impreziosito dagli archi di Zilansky.
Impermanente con sfumature stoner, è il ritratto di un amore che si perde nel non apprezzare le piccole cose e si perde come i cerchi delle sigarette della Déjeuner du matin di prevertiana memoria.
Il più ricco del cimitero riecheggia Pet Sematary dei Ramones nelle atmosfere ed è una chiusa e sembra quasi un sabba catartico dalle cose terrene inutili.
Ascoltatelo la Paura e l’Amore, più e più volte, per scoprire che oltre al ritmo da pogo c’è un inno alla vita bellissimo.