Murubutu Tenebra è la notte
2019 - Mandibola records/Glory Hole records
La notte non è solo buio, ma può diventare momento privilegiato per dare un senso alla nostra veglia, e ci invita a farne esperienza, abbandonando le paure e accettando i necessari turbamenti che essa comporta.
Non poteva non accogliere l'invito Alessio Mariani, in arte Murubutu: il rapper anomalo; il professore di storia e filosofia in un liceo di Reggio Emilia; l'appassionato lettore dei romanzieri russi e della mitologia greca; il profondo conoscitore della cultura hip hop; il creatore di un rap narrativo, che si allontana dai contenuti vacui dei trapper mainstream, per perseguire l'obiettivo di fare riflettere e arricchire i propri ascoltatori, con tematiche profonde, espresse in una lingua incisiva e raffinata insieme.
Nel nuovo disco, che fin dal titolo rende in parte omaggio a un romanzo di Scott Fitzgerald, Tenebra è la notte, in uscita il primo febbraio, Murubutu è all'altezza del nome d'arte che si è scelto, e diventa uno sciamano, che conduce l'ascoltatore in un Viaggio al termine della notte, per niente cinico però, sondandone ogni risvolto, da quelli più teneri, intimi e crepuscolari, a quelli più duri e distopici, col sottofondo di cicale, che collegano un brano all'altro, proiettandoci in un'estiva e vangoghiana notte stellata.
La vena narrativa di Mariani, sorretta da una produzione strumentale delle migliori, con interventi di musicisti come Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò), che suona il violino nella splendida outro strumentale Nyx e la fisarmonica in Wordsworth, e Stefano Castagnetti (Ico), affronta così un altro concept album, imperniato stavolta sulla notte, in ogni sua valenza più profonda, giungendo alla sua essenza: spazio e tempo denso di ricordi, popolato da presenze passate e da energie, che sa cogliere appieno solo chi ha una sensibilità speciale.
Assistiamo quindi al muto dialogo fra un marinaio e la sua stella preferita (La stella e il marinaio), alla storia di Donata e Vittorio, sposi che attraversano insieme la vita fino a spegnersi a poche ore di distanza (La vita dopo la notte), a quella, più celebre, di Franz Kafka e Milena Jesenská (Franz e Milena), a quella di Matteo, pianista che lotta per realizzare il proprio sogno (Ancora Buonanotte, uno dei brani più toccanti del disco, con l'apporto della bella voce di Daniela Galli), o di due bambini che la morte non può separare (La notte di San Lorenzo); al racconto, ispirato al rap didattico che ha reso celebre Murubutu, della sanguinosa Notte di San Bartolomeo, con il suo portato di ferocia, o a quello del reduce dal Buio della seconda guerra mondiale, ricreato, insieme a Dj T-Robb, con parole evocatrici dei rumori del conflitto, che si conclude con l'amara massima la morte è nella gente che dimentica chi perde.
Ma la notte è anche il momento privilegiato per la contemplazione del se stesso più nascosto, e Mariani cerca, con competenza mai erudita, ma densa di originalità, una serie di spunti letterari e artistici, per cucire insieme tante suggestioni col filo della creatività. Ascoltiamo allora il punto di vista di Jackie in L'uomo senza sonno, un brano ispirato al film omonimo di Brad Anderson, con la preziosa collaborazione di Mezzosangue e Dj T-Robb; seguiamo tre artisti che si muovono nella notte in Occhiali da luna (con Mariani, anche la presenza di Dutch Nazari e Willie Peyote, che accostano, nel loro flow, Vasco Rossi e Dante, con un curioso effetto straniante e convincente, e ribadiscono la distanza rispetto ai trapper, nel verso definitivo giornate stonate, io non le autotunno...); ammiriamo le opere di due grandi romantici, i paesaggi di Caspar Friedrich e Paesaggio lunare di William Wordsworth, anche titolo di uno dei brani più significativi, in cui la profonda voce di Murubutu si fonde con quella acuta di Caparezza, per un duetto che resterà negli annali, anche per l’estro delle rime, dense di citazioni, da Ariosto a Vitruvio, da Foscolo a Fichte.
Murubutu in Tenebra è la notte (tratta da Di notte, romanzo di Mercedes Lauenstein, con la voce di Dia, che interpreta Chiara, vagabonda in cerca di amore) canta: la notte è una lotta, una forma di arte, che ognuno combatte, per trarne / farne parte. Aspettiamo quindi con ansia i suoi concerti, per condividerne i sogni e le visioni, che, in qualche data dell’ormai imminente tour, hanno la forma dei disegni di Ernesto Anderle, alias Roby il pettirosso, un illustratore che sa dare colore anche alla notte, per una collaborazione all’insegna della poesia e della genialità.