Murubutu L`uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti
2016 - Irma Records
Quella del raccontare è un’arte che in pochi sanno mettere in atto con maestria, ma Murubutu ci riesce benissimo in questo suo concept album dedicato al vento. Ascoltare il suo disco ti fa sentire come quando sei attorno a un fuoco e qualcuno racconta una storia. Qua di storie ce ne sono 12, tutte canzoni che si susseguono su beat semplici per un rap old school che lascia tutto alle parole.
Le storie di Murubutu sono tutte storie che toccano il cuore: si passa da Giulia, bambina cieca che fa la ballerina e che oltre alla sua lotta personale deve subire anche le derisioni degli altri (Grecale), a Mara, persa nell’Alzheimer con al suo fianco Nando, l’amore di una vita (Mara e il maestrale); da Paolo che fugge dalla vita noiosa di periferia (Scirocco) alla canzone che omaggia il ricordo di Angelo D’Arrigo, campione di volo con il deltaplano morto nel 2006 a cui è dedicata L’uomo che viaggiava nel tempo.
Storie che s’intrecciano e si susseguono come le voci degli ospiti. Troviamo Rancore in Scirocco, Dargen D’amico e Ghemon in Levante, La Kattiveria in Il re dei venti, Dj T-Robb in Bora, la suadente voce di Dia in Dafne sa contare e quella di Amelivia in L’uomo che viaggiava nel vento.
Un disco che tiene alto il nome del rap italiano e che mostra ai tanti detrattori che un rap di qualità esiste anche nel nostro Paese e uno dei suoi esponenti è sicuramente Murubutu.