Vivere o Morire<small></small>
Italiana • Alternative

Motta Vivere o Morire

2018 - Sugar

18/04/2018 di Arianna Marsico

#Motta#Italiana#Alternative

Qualcuno, sempre vincitore di Targa Tenco, cantava “Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista”. Per certi versi Motta si è mostrato perfettamente consapevole di questo, e con la grande umiltà che si nasconde dietro i ricci arruffati  non si è certo tirato indietro. Eppure ad ascoltare questa piccola grande meraviglia che è Vivere e morire sembra che tutto sia scaturito spontaneamente e facilmente dal cuore gonfio  di sentimento di Francesco, che fosse tutto lì pronto a fare capolino. Che non si siano stati i giorni di lavoro a New York con Taketo Gohara, la responsabilità inebriante di partecipare alla produzione senza avere costantemente Riccardo Sinigallia al proprio fianco (in una intervista Francesco ha dichiarato Come al solito aveva ragione lui, quando mi ha detto: “La mia produzione del secondo disco è non produrti il secondo disco”. Riccardo è un grande artista e mi è mancato confrontarmi con lui, però questa cosa mi ha fatto capire che ce la posso fare da solo, anche se da solo non ci sono stato perché Taketo mi sosteneva sempre anche quando impazzivo e diventavo insopportabile”).

Trait d'union tra La fine dei vent’anni e Vivere o Morire è Ed è quasi come essere felice, che riprende le pennellate oscure di Roma Stasera o Se continuiamo a  correre, seppur scarnificate. A questo punto quelle nuance elettroniche lasciano spazio ad un suono che brano dopo brano sembra arricchirsi di spunti da ogni parte del mondo, partendo da Livorno (Livorno è una città strana/Piena di gambe nude e personalissime posture” Vivere o morire) per arrivare ai mari del sud, accarezzato dal soffio elegiaco del tempo che passa e muta i rapporti. La nostra ultima canzone (e anche Chissà dove sarai a pensarci bene)potrebbe essere la Farewell di Motta per certi versi, eppure  ha un qualcosa che forse per stordire la tristezza della fine impedisce di restare seduti, che  fa venire voglia di ballare e non far finta (a dispetto delle parole “Prendiamoci da bere/Come se questa fosse l’ultima notte insieme/Facciamo finta di ballare/Non ci reggono le gambe ma adesso chiudono il locale”), volteggiando a ritmo quasi rocksteady tra percussioni e battiti di mani sulle proprie macerie.

Quello che siamo diventati è un dolcissimo crescendo nel descrivere un amore che si fa strada nella vita tra le incertezze e le contraddizioni, che sembra sgranare gli occhi sul mondo, su delle note sempre più veloci, quasi di fuga, fino ad un “Vieni via con me. E’ arrivata l’ora di restare” che ha una sincerità disarmante.

Vivere o morire sembra riassumere tante tappe della vita dell’autore, ma per quanto autobiografica possa essere ha degli arpeggi così caldi che parlano al cuore di chiunque, che ti fanno affacciare sul mare della vita al di là della vicinanza con la Terrazza Mascagni.

E poi ci pensi un po' inizia serpeggiando tra cigolii di porte che si aprono in casa, quasi come un interno di film di Özpetek, e un qualcosa di Santana, con un incedere sensuale da tango sui dubbi nel crescere, sull’impossibilità di tornare indietro

Mi parli di te, toccante dedica al padre Giovanni, chiude il disco. E’ un dialogo intensissimo col “babbo” sulle rinunce che la paternità porta (E di cosa volevi diventare/Che cosa volevi diventare/Che cosa volevi diventare/Senza di me”),su cosa da e sul fatto che forse in realtà per i sogni ci sia un’altra possibilità per volare (“Babbo, siamo ancora in tempo”).

Vivere o Morire riesce a fotografare non solo l’evoluzione personale musicale di Francesco ma anche quel senso di aver fatto qualche passo avanti e forse  qualcuno indietro, quel camminare zigzagando  a vista tra un pensare in avanti e un ripensamento che caratterizza l’incedere nella vita di ognuno di noi.

Track List

  • Ed è quasi come essere felice
  • Quello che siamo diventati
  • Vivere o morire
  • La nostra ultima canzone
  • Chissà dove sarai
  • Per amore e basta
  • La prima volta
  • E poi ci pensi un po`
  • Mi parli di te

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