Mauro Ermanno Giovanardi Ho sognato troppo l´altra notte?
2011 - Sony
L´inizio con Io confesso conferma questa tesi. Eppure non si può accusare l´artista di essersi solo cullato sugli allori di un passato glorioso. La porta tra storia e futuro non è stata completamente chiusa, ma nemmeno lasciata spalancata. Sul substratum lacrusiano si intarsiano echi jazz ( Se perdo anche te, cover di Solitary man, brano diNeil Diamond), richiami western ( l´immortale Bang bang di Sonny&Cher, Un garofano nero) ed inaspettata gioiosa pienezza. Ne è una prova Desìo (Il Rumore del Mondo). Un testo che invita a godere ogni momento dell´essere "Quando l’unica voce è il sudore/e la frase la pelle/Quando senti le giuste parole/e ti bastano quelle[...]/il sorriso di un’anima in pena/tutto il senso nell’ultima scena" e suoni tondi che cullano come nel grembo materno. E ancora Lascia che con incipit cinematografico e strofe con venature da Grand Guignol ("Strappami il cuore, strappalo" ) che si schiude in un ritornello liberatorio, che festeggia la vittoria dell´amore sul mondo e le sue frenesie.
Una nota di merito va ai duetti. In Bang bang compare Violante Placido, con la quale Giovanardi si divide le strofe per poi riunire le voci nell´epico finale. Ne La malinconia dopo l´amore fa capolino Syria, ed il risultato è languido ed avvolgente, sospirante e maestoso. Con Ho sognato troppo l´altra notte?Mauro Ermanno Giovanardi fa "un passo molto breve per lasciare un´orma sulle stelle" (Neil Armstrong) regalando un piccolo brandello di sogno.