Mauro Ermanno Giovanardi Cuore a nudo
2007 - Radiofandango/ Edel
L’opera rappresenta senza dubbio un passo fondamentale nella carriera del nostro: nella sua ricerca artistica “Giò” ha più volte manifestato il desiderio di dirigersi verso il teatro, la narrativa e il reading, desiderio realizzato in questo disco con una singolare abilità letteraria e musicale.
L’album, interamente registrato dal vivo nell’aprile 2006, si mostra solo in parte nella sua spontaneità, per lasciare spazio a un lavoro di produzione meticoloso e in linea con l’intento comunicativo, soprattutto sull’elemento voce, che ha reso “Cuore A Nudo” un disco davvero prezioso. La voce di Giovanardi è costantemente coinvolta ad interpretare le fasi più scure dell’amore: “Vedrai Vedrai” e “Un Giogno Dopo L’altro” di Tenco (anticipata da un non casuale stralcio di “Come un attore” di W. Shakespeare) riescono immediatamente a creare un’atmosfera poetica ideale che pone il canto come voce protagonista di una sceneggiatura teatrale.
Il tocco dei musicisti è perfetto, cangiante e complice: il suono funziona come una splendida scenografia che, seppur fatta di pochi elementi, viene a sollecitare l’umore del brano stesso. Appaiono in solitaria piano e voce nei momenti più raccolti e privi di luce (in tutto il disco ne incontriamo ben poca); arrangiamenti di chitarra tendenzialmente sperimentali nelle fasi più alte come il reading di “Ognuno dentro di sè ha un vuoto” (Lodoli). Le suggestioni di una fisarmonica di tanto in tanto colorano di latino alcuni episodi passionali (“Testamento d’Amore”) mentre, costante e a volte ossessiva, la tromba ci riporta alle ballate plumbee ed elettriche dei La Crus (“La Giostra”). I brani firmati da Mauro Ermanno Giovanardi racchiudono il risultato di uno studio che porta l’autore a riscrivere l’esperienza di chi ha fatto o sta facendo vero cantautorato.
Il contrasto tra il suono vivo di un live, rispetto alla cura dei particolari che questo disco spesso ostenta, si esaurisce nel brano popolare di Ivan Della Mea di “El Me Gatt”, che forse rappresenta l’unico momento in cui l’emotività non viene chiamata in causa a vantaggio di un’interpretazione che riesce a divertire ed omaggiare il cantastorie milanese.
“Cuore A Nudo” avrà trovato non poche difficoltà per diventare disco e forse tutto il tempo che gli è stato dedicato ha permesso a Giò e compagni di rendere fisico un progetto ispirato dall’anima e dal cuore.