interviste
Mauro Ermanno Giovanardi Al Cuor non si comanda
Cuore A Nudo avrà trovato non poche difficoltà per diventare disco e forse tutto il tempo che gli è stato dedicato ha permesso a Giò e compagni di rendere fisico un progetto ispirato dall'anima e dal cuore. Giò ci ha raccontato la sua visione di "Cuore a Nudo" e ci ha regalato qualche anticipazione su il nuovo lavoro dei La Crus. |
Mescalina:
Giò, ritorni sulle scene dopo parecchio tempo e lo fai con
un disco che s'addentra nello spinoso territorio della rilettura
di brani; ma non è il primo per te: già con i La Crus avevi
inciso "Crocevia"... |
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Mescalina: Lo confesso, la tua versione di "Annarella" non mi è mai andata giù ... Giò: No! Tu sei pazza! Mescalina: Va bè, ma questo si sapeva ... scopri l'acqua calda! Giò: Sono assolutamente in disaccordo. Il senso di "Annarella" è come l'ho interpretato io, cioè più lieve e non così scarno! Mescalina: Io l'ho sempre vissuta come un macigno: sarà per la voce di Ferretti, sarà per la scelta dei singoli vocaboli o per il testo che va a capo ogni fine parola; tu l'hai reso più liscio, più scorrevole ... non mi torna, non è "Annarella". Giò: La tua è un'altra chiave di lettura; la mia resa è comunque potente per il semplice fatto che il pezzo è già potente di suo e di conseguenza è efficace senza bisogni di altro. È una cosa che ho imparato in teatro: quando il testo è di per sè forte, se lo calchi troppo, diventa meno credibile. "Annarella", nella versione di "Crocevia", è più vicina al mio sentire che non quella dura, glaciale e perentoria dei CCCP. Mescalina: Sempre a proposito di cover d'autore, so che hai partecipato ad un progetto singolare denominato "Inde Mood"; spiegaci un po' di cosa si tratta. Giò: È un disco molto particolare nato da un'idea di Igor Sciavolino: un'orchestra jazz rivisita le hit del mondo indipendente, ovvero di gruppi come La Crus, Marlene Kuntz, Afterhours, Cristina Donà, Linea 77, Subsonica e altri ancora; a cantarli sono i protagonisti stessi, solo che ognuno interpreta pezzi non suoi! Per esempio io presto la voce a "Stelle buone" della Donà, la Donà a "Discolabirinto", Emidio Clementi rivede "Voglio una pelle splendida", Emo dei Linea 77 stravolge "Forma e Sostanza" e Roy Paci trasforma in una suite schizzofrenica strumentale "Festa mesta"! Mescalina: E quali saranno i prossimi passi di Giò? Giò: Ora sono in studio con i La Crus! Sono contentissimo, devi sentire ... abbiamo appena inciso un pezzo: è torbido, è saporito... mi piace mucho! Farà parte di un'opera cd+dvd che uscirà a gennaio. La Wea voleva farci fare un'antologia con due inediti; sai, non è mai uscita una nostra raccolta. A noi però la cosa non interessava e, impuntandoci, siamo riusciti ad ottenere una cosa un po' particolare: sarà sì una selezione di pezzi dei La Crus, ma sarà effettuata su dieci concerti con orchestra che abbiamo registrato nel corso della nostra carriera! Abbiamo scelto i brani che più belli, quelli che ci rappresentavano di più; pezzi come "Nera signora" e "Natura morta" saranno riarrangiati; non saranno come li conosci già. Conterrà in tutto tredici o quattordici canzoni storiche più quattro inediti che stiamo incidendo, sempre con l'orchestra! Il dvd conterrà alcuni classici video clip, backstage ma anche cortometraggi e documenti delle cose più ricercate che abbiamo fatto, dai romanzi usciti per la Mondadori a "Infinite possibilità" con Ferdinando Bruni. Vedrai e ascolterai: sarà uno sguardo preciso su come sono i La crus, interessante e raffinato. Mescalina: Com'è stato il ritorno in studio con i La Crus dopo tutto questo tempo? Giò: Ti assicuro che non pensavo potesse essere così bello. Sono passati anni e c'è un clima pazzesco! Molto disteso e d'intesa. Durante l'ultimo lavoro erano saltate fuori un po' di tensioni; sai, dopo 15 anni di lavori insieme Cesare ed io, io e Cesare ... eravamo diventati un po' come marito e moglie, era difficile lavorare bene. Questo disco invece ci ha fatto ritrovare la gioia ed il godimento di stare in studio. Pensa, ci eravamo prefissi di creare due inediti in due settimane, ne abbiamo fatti sette! |