live report
Mauro Ermanno Giovanardi Verona
Concerto del 30/04/2007
30 aprile 2007 - FNAC (VR) È un percorso lucido e allo stesso tempo oscuro quello che ha portato Mauro Ermanno Giovanardi dai La Crus all'esordio da solista: se da una parte Giò ha sempre avuto la coscienza di una musica aperta a progetti narrativi-artistici, dall'altra è in lui innata l'attrazione per la parte più intima, più chiusa in sé stessa, della canzone d'autore.
Dai primi La Crus passando per "Crocevia" poi per la serie di concerti "Cuore nudo" e per la direzione artistica del festival di musica e letteratura "Assalti al cuore", è evidente una ricerca di senso profonda, condotta sulla parola scritta e cantata. Tutto questo ha portato ad un disco come "Cuore a nudo" che viene ora presentato in una serie di esibizioni live in luoghi raccolti tra club e teatri.
Ad hoc anche lo showcase in programma alla FNAC di Verona: la cornice di libri e dischi è l'ideale per aumentare le suggestioni di un concerto che si preannnuncia come uno degli eventi di maggior richiamo musicale e letterario all'interno della Notte Bianca della città scaligera.
Fedele alla scaletta del nuovo cd, la serata è aperta da un sonetto di Shakespeare recitato con notevole espressività vocale e facciale: proprio "Come un attore" sul palco Giò dimostra subito di voler spogliare i moti interiori del cuore per offrirli agli spettatori in tutto il loro impeto. Già al secondo pezzo le capacità d'interpretazione porta ad una versione di "Vedrai vedrai" di Tenco che lascia più di un brivido. Essenziali e centellinati sono gli interventi di Lorenzo Corti alla chitarra (una splendida Gretsch), di Paolo Milanesi alla tromba e di Fabio Barovero al pianoforte. Tra letture poetiche e estratti di un cantautorato antico, aggiornato in ogni suo palpito, si crea un'atmosfera da club privè che con la sua cappa intensa avvolge tutti. Non c'è distinzione tra una cover di Fossati, i pezzi dei La Crus e i testi di Shakespeare, Marco Lodoli, Tonino Guerra: ogni nota, ogni verso, ogni smorfia è preparata per scoprire ferite sentimentali e dubbi esistenziali.
La forza drammatica-teatrale di Giovanardi emerge soprattutto in "Giugno '73" (De Andrè) e "La giostra": qua un ritmo più battuto e la fisarmonica zingara di Barovero alzano richiami popolari popolari pronti a danzare anche un po' ubriachi. Più volte le canzoni rivolgono lo sguardo verso il fondo del bicchiere ("Solo sfiorando" e "Il vino") e le performance di Giò si fanno più esasperate, arrivando spesso a sghignazzare sarcasticamente in faccia alla vita.
In "Via con me" infatti il canto raspa consumato, mentre la tromba gioca agli "Aristogatti", ma il vero apice della scaletta è raggiunto con l'accoppiata "El mè gatt" e "La figa": il brano di Ivan Della Mea è recuperato dalla tradizione milanese e cantato in dialetto, con una simpatica traduzione simultanea di Milanesi, mentre la poesia di Tonino Guerra si rivela un vero e proprio "inno alla vita".
C'è ancora spazio per qualche scampolo d'intensità con la calura torrida dell'"Estate" e con il romanticismo affatto banale di "Io che amo solo te". Poi la musica si spegne e continuano solo le palpitazioni di un "Cuore a nudo", rimasto abbandonato tra i fogli sparsi sul palco. Incurante la FNAC serra i battenti e ancor più ignara la città cede alle lusinghe di una affollata notte bianca.
SET LIST:
Come un attore
Vedrai vedrai
Tu manchi da questa camera
Naviganti
Un cuore a nudo
L'uomo che non hai
Come ogni volta
Ricordare
Il mio amore è come una febbre
Giugno '73
La giostra
Via con me
Solo sfiorando
Era la mia città
Hai pensato mai?
El mè gatt
Il vino
La figa
Testamento d'amore
Ci sono delle notti
Estate
Io che amo solo te