MARIPOSA Semmai Semiplay
2011 - Trovarobato
Questa è la conseguenza di un lavoro che dura da anni, dodici per la precisione, la cui natura era chiara fin dagli esordi di Portobello Illusioni (2000) e Domino Dorelli (2002): pezzi insoliti, a metà strada tra teatro dell´assurdo, psichedelia, funk e nintendo 64, difficilmente catalogabili dai critici in un genere particolare, che in Pròffiti Now! (2005) il gruppo bolognese definirà ironicamente musica componibile (come i mobili ikea).
Semmai Semiplay si lascia alle spalle i pezzi dal gusto pop dell´ispiratissimo ed omonimo predecessore del 2009, per approdare a sonorità decisamente più dance già a partire dalla traccia di apertura Pterodattili, con una lunga intro di violino e tastiera che si riversa lentamente in una fraseggio funk, per proseguire con il synth dell´irriverente Tre mosse (quasi un tormentone il ritornello "ma perchè canto se non ho un cazzo di voglia di cantare") fino alla wave byrniana di Paesaggio indoor.
Dance, ma non solo, perché tra theremin, effetti da videogiochi, note impensabili estratte da fiati e tastiere, proprio lì, sotto strati e strati di suoni che avvolgono, spuntano anche atmosfere sessanta-settanta: cori Beach Boys per Santa Gina, psichedelia-prog per Black baby allucination e Velvet Underground infilati in un carillion per Con grande stile.
Poco prima della fine del disco, inaspettatamente, una piccola perla grezza di cantautorato d´altri tempi, Come un cane: "come si fa a invecchiare insieme se non invecchiamo mai quando siamo insieme, ma come si fa a morire insieme se non puoi morire mai quando sei con me, come un cane ti proteggerò".
Semmai Semiplay è un disco dagli spunti interessanti, anche se forse non arriva alle vette dei Mariposa in cui le canzoni più tonde e pop erano un tentativo non indifferente di apertura verso un pubblico più ampio. Resta tuttavia un album di alto livello di uno dei gruppi più originali e creativi della scena italiana.