Best company<small></small>
Italiana

Mariposa Best company

2007 - Trovarobato / Audioglobe

20/04/2007 di Christian Verzeletti

#Mariposa#Italiana

Essendo Mescalina allergica alle reunion, la notizia di un ritorno dei Mariposa ci aveva rallegrato, ma anche lasciato con qualche perplessità da fugare.
A differenza di altre formazioni l’ensemble siculo-veneto-bolognese-toscano non può certo permettersi di programmare la propria morte e resurrezione in base a logiche di mercato. Immaginiamo quindi che i Mariposa siano stati riportati in vita dalla loro stessa irrefrenabile natura: essendo dediti alla “musica componibile” hanno composto e decomposto il più possibile prima di scomporsi a loro volta e di trovarsi ricomposti a distanza di un anno e mezzo.
“Best company” è un altro esempio, non il migliore a dire il vero, di questo “metodo”: un disco antologico che raccoglie (quasi) tutte le cover registrate dal gruppo nei suoi nove anni di attività.
A lasciarci dubbiosi è la mancanza di materiale proprio e anche inedito, visto che alcune delle tracce qui incluse già erano state pubblicate su varie compilation o tributi. Da un gruppo come i Mariposa ci saremmo aspettati una prova di maggior coraggio, un lavoro che facesse ripartire la loro discografia con un nuovo punto esclamativo (ed interrogativo).
Certo anche qua c’è da rimanere a bocca aperta per una “Ob-la-di Ob-la-da” che va e viene come su una giostra, per una “Male di miele” cantata da una povera bambina di otto anni, chissà come coercita, e per una “Il mostro e l´aerosol” che fischietta incubi in modo colto ed ironico ricordandoci che con la mente ed i suoi mostri si può, anzi, si deve giocare.
Non sono poi in molti a saper rileggere Jannacci rivelandone la forza eversiva con provocazioni sonore attuali oppure a far indossare a Gaber delle nuove smorfie senza sfigurarne le idee o ancora a proiettare le transumanze di De Andrè in lontananze future. Ad affrontare gli Stormy Six con uno sberleffo, a portare i Gong in un bosco popolato di folletti e ad alterare i King Crimson fino a dilatarne la struttura prog.
“Best company” è un disco anomalo e curioso, ma in buona parte noto e per questo ci pare assemblato per riempire le caselle di un modulo che al momento non si sapeva come altrimenti compilare.
L’ingresso in formazione di Valerio Canè (basso, armonica e voci) è appena percepibile e c’è qualche assaggio di elettronica in più, ma anche quello è un tratto già esplorato nella prima vita della band. A mancare è quel senso di molteplici ed irrisolte direzioni di fronte a cui ogni nuovo lavoro dei Mariposa lasciava.
“Best company” è un disco che ci rimette in compagnia di un gruppo a dir poco originale, in attesa di un ritorno vero e proprio.

Track List

  • Ob-la-di Ob-la-da|
  • Sex Sleep Eat Drink Dream|
  • Male di Miele|
  • Oily Way / Outer & Inner Temple|
  • Il mostro e l´aerosol|
  • Si vede|
  • Un´idea|
  • L´apprendista|
  • Monti di Mola

Articoli Collegati

MARIPOSA

Liscio Gelli

Recensione di Alfonso Fanizza

MARIPOSA

Semmai Semiplay

Recensione di Alexandra Lagorio

Mariposa

Mariposa

Recensione di Massimo Sannella

Mariposa

Live Report del 18/05/2007

Recensione di Christian Verzeletti

Mariposa

Pròffiti now!

Recensione di Christian Verzeletti

Mariposa

Live Report del 10/12/2004

Recensione di Andrea Salvi

Mariposa

Quanti sedani lasciati ai cani

Recensione di Simone Broglia