Pròffiti now!<small></small>
Italiana

Mariposa Pròffiti now!

2005 - TROVAROBATO / AUDIOGLOBE

31/01/2005 di Christian Verzeletti

#Mariposa#Italiana

Dopo che in tanti hanno tentato di definire la loro musica, ora sono i Mariposa stessi a cercare di farlo: solo che lo fanno come loro solito giocando e provocando, inscenando nel loro nuovo disco una conferenza sulla musica componibile, sul progressive, sulle etichette e su quanti concetti gravitano intorno al loro progetto.
Troppe volte questi ragazzi sono stati descritti come un azzardato incontro di stili e di generi diversi; troppe volte, anche noi, ci siamo limitati a fantasticare giocando di rimando con gli oggetti che compongono il loro armamentario. Ora i Mariposa si prendono la briga di dire la loro e paraddosalmente lo fanno usando le nostre parole, prelevate da una campione di amici più o meno esperti e di esperti più o meno amici: le testimonianze, inserite dentro e tra le tracce dei due dischi, diventano parte dell´opera, come se ne fossero una protuberanza o la radice stessa. Non sono escluse le critiche, anch´esse parte del gioco, provenienti da chi si dimentica che la musica, quella dei Mariposa ancora di più, ha un aspetto ludico non trascurabile, che oggi si fatica ad accettare. È un disco gioviale "Proffiti now", che fa ridere e intrattiene allo stesso modo di Blob. Il gioco non è infatti né frivolo nè fine a sè stesso, anzi "Proffiti now!" è il disco più duro e più politico dei Mariposa.
Già il fatto di pubblicare un doppio in tempi di ristrettezze è un atto quasi estremo, una presa di posizione, sottolineata anche dall’autoproduzione e dalla confezione simbolica in carta da manifesto, disponibile in quattro colori, tanto per sfottere la svendita che la musica è costretta a subire. Se a questo poi si aggiunge che le canzoni non lesinano critiche, anzi, rivendicano il diritto di satira fino a schierarsi politicamente, ne risulta che "Proffiti now" è un vero e proprio Manifesto, in ogni senso. Ed è in linea con una cammino di maturazione che ha più di un riferimento con il progressive italiano degli anni ´70.
Per questo i Mariposa non si nascondono nemmeno dietro all´ironia e al non-sense, ma usano questi mezzi per portare alla massima espressione il loro punto di vista, allo stesso modo con cui suonano i loro strumenti: anche le citazioni, che scoppiettano ripetute tra le tracce dell´album, sono delle eccitazioni impossibili da trattenere.
Questo disco non piacerà a quanti ritenevano che già “Domino Dorelli” fosse troppo infarcito, ma è evidente che sotto a tutte le provocazioni pulsano musiche rare, come “Rimpianti a gas” o “Che caro che è il casello”. Pezzo dopo pezzo, “Proffiti now!” si rivela un disco di una sostanza surreale e drammaticamente reale, come “Radio Marea” e “Pin Pam”: nella prima stralci di preghiere sono inseriti su un’improvvisazione strumentale dura e inquieta, mentre nella seconda la voce di Alessandro Fiori fa sbocciare quella che è già un fiore di canzone.
Mai i Mariposa erano stati così liberi, così pienamente sé stessi: questi due dischetti sono la prova che loro possono suonare tanto popolari quanto progressive, tanto cantautorali quanto d’avanguardia. Possono essere ciò che vogliono; solo non saranno mai quello che vorrebbero gli altri. Qualcuno penserà pure che sono da rinchiudere, da emarginare come quei matti che ce n’è uno in ogni paese, ma noi continuiamo a ripetere “meno male che in Italia c’è almeno un gruppo così, che ha il coraggio di fare queste cose”. Di fare qualcosa che si fatica ancora a definire.

Track List

  • Cd doppio

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