Lucinda Williams West
2007 - Lost Highway
Questo per dire che “West” è un buon disco, ma non grande come ci si aspettava. E non all’altezza di “Car wheels on a gravel road” ed “Essence” che rimangono i suoi lavori migliori.
Probabile che, dopo aver sancito definitivamente la propria qualità con “Live @ the Fillmore”, questa signora del country-rock abbia sentito il bisogno di fare qualcosa di (leggermente) diverso. Così ha affidato le sue canzoni ad un produttore come Hal Willner e ha convocato una serie di musicisti di prima fascia, confermando il solo Doug Pettibone della band con cui abitualmente va in tour. Se Jim Keltner (batteria), Tony Garnier (basso) e Gary Louris (vocals) sono da considerarsi dei compagni di strada per via di una certa affinità sonora, lo stesso non si può dire di Bill Frisell (chitarra) e di Rob Burger (keyboards e string arrangements) che sviluppano un approccio certamente più erudito.
“West” è così il disco più costruito della Williams: per quanto testi ed interpretazioni confermino la loro portata di dolore e amarezza, le canzoni non lasciano ferite profonde come in passato.
La maggior ricercatezza degli arrangiamenti non giova, anzi, a tratti imbriglia i brani in una latente ripetitività: la reiterazione aspra e sofferta è nella natura della Williams, ma qua le canzoni sembrano cercare a lungo girando attorno alle proprie ferite senza trovare mai veramente un punto nevralgico.
“Are you alright?” e “Learning how to live” sono pezzi normali nel repertorio di questa songwriter, mentre “Fancy funeral” rischia la prevedibilità e anche la retorica all’arrivo degli archi. Ci sono i riferimenti alla madre scomparsa e l’esercizio di disperazione, comunque riuscito, di “Unsuffer me” con le chitarre elettriche che tremano più rumorose. “Come on” è l’episodio del disco suonato con più forza, ma la scaletta rimane statica tra ombre malinconiche e i nove minuti di “Wrap my head around that”. Alla fine arriva a suonare stucchevole anche l’orizzonte assolato della title-track che è forse l’unica canzone da segnare in un album a cui mancano pezzi davvero grandi.
“West” è un disco appena discreto, non proprio il massimo per chi come la Williams, Frisell e compagnia è abituato a ben altre lodi.