Sono poche le donne che imbracciano una chitarra e si raccontano, e sono ancora meno quelle che lo fanno senza imitare i colleghi dell´altro sesso o senza nascondersi dietro eufemismi. Lucinda Williams è una di queste e non ha paura di estrarre tutta la sua femminilità dimostrando che questa non è affatto sinonimo di fragilità come si crede nella nostra cultura prevalentemente maschilista.
"Essence" è un disco intimista, ma robusto e completo che nasce dalla rottura del rapporto con Richard Price, chitarrista e compagno di Lucinda per lungo tempo.
La separazione da una persona amata porta spesso al recupero e alla ricostruzione della propria identità più profonda rinunciando a ciò che si ha vissuto: è così che la Williams smette i panni dell´alt-country di cui era stata proclamata regina con "Car wheels on a gravel road" per stupire con una serie di ballads che sono troppo rock per essere country e troppo blues per essere folk.
In vent´anni di carriera questa artista della Louisiana ha pubblicato cinque album, ma ha cominciato a raccogliere i frutti del suo talento grazie al grammy vinto nel 1998.
"Essence" è forse il disco migliore di Lucinda, la sua voce amara e la sua scrittura trovano una terra assetata di note in questa canzoni scarne che aspettano solo di crescere ascolto dopo ascolto. La bellezza delle melodie ("I envy the wind", "Essence" su tutte) e dei suoni non vi faranno nemmeno guardare al vostro lettore per conoscere la durata dei brani.
I testi quasi minimali espongono le sofferenze e i desideri di una donna senza alcun pudore al punto da mettere in primo piano un erotismo diretto e autentico, lontano dai provocatori luoghi comuni a cui siamo assuefatti.
Con la stessa intensità e fisicità con cui cerca una presenza maschile, Lucinda afferma anche il suo bisogno vitale di una presenza divina ("Get right with god") per finire con una delicatissima "Broken butterflies", in cui una chitarra leggermente distorta procede lenta accompagnata da una acustica creando forme che si incastrano alla perfezione, proprio come quelle di un uomo e di una donna.
Dopo che vi sarete innamorati di questo disco, andate a curiosare tra i credits del cd e scoprirete che , tra gli altri, alla produzione e alle chitarre c´è un certo Charlie Sexton, mentre al basso Tony Garnier, ovvero gli scudieri di sua maestà Dylan. Proprio come le canzoni del grande Bob, "Essence" vi canta le cicatrici, i segni lasciati dal tempo su un cuore vero e vivo e lo fa con un grande senso delle misure e dei confini oltre i quali alla fine vi troverete a guardare.
DISCOGRAFIA LUCINDA WILLIAMS
CAR WHEELS ON A GRAVEL ROAD
Mercury, 1998
SWEET OLD WORLD
Chameleon, 1992
LUCINDA WILLIAMS
Rough Trade, 1988
HAPPY WOMAN BLUES
Smithsonian/Folkways, 1980
RAMBLIN´ ON MY MIND
Folkways, 1979