Angels On The Other Side<small></small>
Americana • Songwriting

Jono Manson Angels On The Other Side

2014 - Appaloosa / IRD

03/03/2014 di Luciano Re

#Jono Manson#Americana#Songwriting

La storia o, più modestamente, la cronaca della musica rock viaggia da sempre su due binari paralleli.

Il primo è di competenza esclusiva delle grandi star sostenute dalle major discografiche e dai relativi uffici marketing, i cui dischi trovano sempre e comunque accoglienze trionfali ed ampia visibilità sugli organi di stampa e i cui concerti richiamano folle oceaniche, talvolta presenti solo per moda o per volontà di partecipare all’Evento - rigorosamente maiuscolo - spesso prescindendo dall’aspetto musicale propriamente inteso (per capire il concetto, sarebbe stato sufficiente osservare la quantità di facce spaesate a San Siro nel giugno del 2012, in quei magici cinque minuti in cui, in un silenzio irreale, Springsteen suonò da solo, al pianoforte, The Promise: ma come, si leggeva su quelle facce, non si può fare la hola? e non si possono neanche fare i cori in un presunto inglese maccheronico, ignorando nella maniera più assoluta, il significato reale di quelle canzoni?).

L’altro, per quanto parallelo, scorre in maniera pressoché sotterranea, lontano dalle luci della ribalta ed è percorso dagli eroi minori della nostra musica, che incidono i loro dischi per qualche piccola etichetta priva di particolari mezzi economici o di entrature nel mondo della comunicazione (ma gestita con passione e spesso pure competenza infinitamente superiori a quelle che si riscontrano nelle suddette major), che si esibiscono in piccoli locali davanti a una manciata di appassionati evidentemente non preoccupati di partecipare ad eventi da raccontare ai posteri, ma solamente dall’amore per la musica e – perché no – dalla volontà di sostenere per quanto possibile questi piccoli grandi eroi.

I quali, magari, trovano le migliori opportunità per la loro musica a qualche migliaio di kilometri da casa, dovendo in qualche caso attraversare l’Oceano per trovarle.

È chiaro a tutti coloro che lo conoscono che il nostro eroe odierno, Jono Manson, rientri a pieno titolo nella seconda casistica e che, nello specifico, abbia probabilmente trovato la sua personalissima America nella nostra (più o meno) amata penisola, come dimostrato dalle ripetute collaborazioni con artisti autoctoni  - andando a memoria: Paolo Bonfanti, i Barnetti Brothers, i Mojo Filter ed il loro cantante Alessandro Battistini nella sua recentissima prima prova solistica, i Mandolin’ Brothers e sicuramente qualche altro che dimentico, scusandomene preventivamente - e dalla frequenza con cui appare nel nostro Paese.

Ad ulteriore conferma di tale affermazione, il fatto che questo Angels on the Other Side, nuovo capitolo di una oramai nutrita discografica, venga dato alle stampe dalla benemerita Appaloosa Records, con sede a Tregasio di Triuggio, ridente cittadina (o almeno suppongo, avrei difficoltà a trovarla anche sulla carta geografica, a dire il vero) che non è certo assimilabile a New York, Los Angeles, Nashville, Austin o alle altre città d’oltreoceano centri nevralgici del grande business musicale e distribuito dall’altrettanto nostrana IRD International.

Vale la pena segnalare, in primo luogo, la splendida confezione con cui si presenta l’album, con un booklet che – oltre che ad una serie di belle fotografie - riporta non solo i testi originali delle canzoni, ma anche la loro traduzione – ad opera di Fulvia Lazzarin – in italiano.

Riprendendo il concetto già sopra accennato, se un’operazione del genere la può realizzare una piccola etichetta indipendente, si può certamente escludere che siano i mezzi economici ad impedire una analoga cura delle loro pubblicazioni da parte delle grandi case discografiche: la differenza la fanno la passione e l’attenzione per il lavoro dell’artista.

Dodici i pezzi che compongono l’album, a cui si aggiunge una bonus track realizzata in esclusiva per l’edizione italiana, ovvero Never Never Land che altro non è che una delicatissima cover per voce, piano e chitarra de L’Isola che non c’è, storico pezzo originariamente contenuto in Sono Solo Canzonette, l’album di Edoardo Bennato del 1980 ispirato alla favola di Peter Pan.

Ad accompagnare Manson in questo lavoro un quartetto composto da Harley Husbands alla chitarra elettrica, Micheal Thorleau al basso, Clint Short alla batteria e Brant Leeper alle tastiere, a cui va ad aggiungersi una nutrita serie di ospiti tra i quali spicca senz’altro il nome di John Popper, armonicista e leader dei Blues Traveler, che già in passato aveva collaborato con lo stesso Manson.

Un album che fornisce un’ulteriore prova convincente del songwriting di Jono Manson, capace di cimentarsi – coadiuvato nella stesura dei singoli episodi in primo luogo da Caline Welles, ma anche da Joe Flood, Crystal Bowersox, Bruce Donnola e Donald Rubinstein – in una ampia gamma di soluzioni compositive.

Il disco si apre proprio con Angels on the other side, ballata in cui la inconfondibile e caratteristica voce di Manson si staglia su un tappeto sonoro dominato dalle chitarre ed in particolare dalla slide di Jay Boy Adams, seguita da Honky Tonk in my Mind i cui riferimenti musicali sono evidenti sin dal titolo, per poi proseguire con un continuo alternarsi tra ballate e pezzi più ritmati.

Tra le prime, meritano senz’altro una segnalazione l’intensa The Frame che narra una storia di perdita e di dolore, Silver Lining in cui alla voce di Jono Manson fa da contrappunto l’armonica del già citato John Popper, Angelica in cui riappaiono gli angeli già evocati nella title track (we all have an angel/who asks for nothing/but a smile or a wish/in the deep of the night), sebbene, forse, dalle sembianze assai umane e la dolce Everything To Me.

Sonorità di stampo country invece per Together Again, mentre i tra i brani più movimentati in evidenza There’s A Whole World on Fire firmata da Jaik Miller, la rockata I’m Gonna Get It e la conclusiva – cover di Bennato a parte – Grateful, dove chitarre elettriche e tastiere fanno da supporto ad un trascinante inno alla vita che prosegue, nonostante difficoltà e demoni da combattere: I am grateful for these days/for the lovers who’ve traveled down my way/I am grateful for these days.

E anche di un disco come questo c’è senz’altro più di un motivo per esserne grati al suo autore.

 

Jono è in tour queste le date ancora disponibili per apprezzare il suo forte impatto live:

 

04 Marzo 2014 Jono Manson   Milano Nidaba  

05 Marzo 2014 Jono Manson   La Spezia   TBA  

09 Marzo 2014 Jono Manson   Rovereto sul Secchia (Mo)   Music Inside  

11 Marzo 2014 Jono Manson   Poggio Berni (Rn)   Circolo dei Malfattori  

13 Marzo 2014 Jono Manson   Pace del Mela (ME)   Barlume w/ Marco Corrao

14 Marzo 2014 Jono Manson   Palermo   Teatro Lelio   w/ Marco Corrao

15 Marzo 2014 Jono Manson   Messina   Il Borgo Saraceno  w/ Marco Corrao

16 Marzo 2014 Jono Manson   Alessandria   Meg Mell  

23 Marzo 2014 Jono Manson   Pisa   Borderline  w/ Mandolin Bros



Track List

  • Angels on the Other Side
  • Honky Tonk in My Mind
  • The Frame
  • There’s a Whole World on Fire
  • Together Again
  • Snowed In
  • Silver Lining
  • I’m Gonna Get It
  • Angelica
  • The Other Yesterday
  • Everything to Me
  • Grateful
  • Never Never End

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