Dalla parte del torto<small></small>
Italiana • Rock • Cantautore

Giulio Casale Dalla parte del torto

2012 - Novunque/Self

15/05/2012 di Alexandra Lagorio

#Giulio Casale#Italiana#Rock #Cantautore

"Dite in giro che Estremo è tornato, non sta tanto bene, ma è tornato" con queste parole Giulio Casale concludeva il concerto di presentazione di Dalla parte del torto alla Salumeria della Musica a Milano. In effetti bisogna dimenticare il teatro-canzone degli ultimi anni e tirare fuori il ricordo degli Estra per non rimanere frastornati dalla virata di quest'ultimo disco rispetto al precedente In fondo al blu (2005).
Casale appare come l'ultimo dei sopravvissuti tra i sognatori o meglio come ultimo erede di generazioni ancora precedenti (i poeti beat cari a Fernanda Pivano, Dylan, i protagonisti del rock a cavallo tra la decade dei sessanta e i settanta, Gaber) di cui ha raccolto ideali, speranze e attitudine, contestualizzando però tutto in un tempo, quello presente, dove la realtà è ridotta a "grande finzione, mistificazione" e dove "l'ultima idea che rimane è esercitare il potere".

Si parte così con la traccia d'apertura La tua canzone, ballata ammiccante e sensuale, per arrivare ai brani migliori dell'album, la già citata Mistificazione che inizia con le parole di Brecht "Mi sono seduto dalla parte del torto perchè ogni altro posto era occupato" e la sfrontata onestà di Apritemi "che tu sia vero o compromesso, comunque hai sempre perso", perfetto inquadramento, non solo dell'artista, ma di qualunque uomo che vive in questa civiltà affetta da bulimia catodico-consumista.
Piccolo calo di tensione a metà disco in cui però emergono Virus A, pezzo dal retrogusto anni '90, Fine, rock scanzonato, ennesima variazione sul tema fine del mondo occidentale e Coffe Shop, cover di Battiato non del tutto convincente.
E' il trittico finale a risollevare le aspettative: Personaggio comune, Senza direzione e La febbre, tre  ballate rock che danno le pennellate finali alla rappresentazione del mondo in cui viviamo, formata da persone, rabbia, storie, frustrazioni, sogni, un'immagine che si è formata traccia dopo traccia e che rimane lì anche quando il disco è terminato.

L'onestà intellettuale, l'inquietudine, la messa a nudo di dubbi, paure, fragilità non possono lasciare indifferenti: il disco di Casale entra dentro, forse anche grazie agli arrangiamenti irrequieti e curati al dettaglio di Giovanni Ferrario, forse perché abbiamo tutti nostalgia di un tempo che non abbiamo vissuto, forse perché nella rivoluzione, sotto sotto, ci crediamo ancora o forse semplicemente perchè  "siamo rimasti in pochissimi a credere nella canzone e l'album è dedicato a quei pochi".

 

 

 

Track List

  • La tua canzone
  • La mistificazione
  • Apritemi
  • Un’ossessione
  • Virus A
  • Fine
  • Magic shop
  • La Merce
  • Personaggio comune
  • Senza direzione
  • La febbre
  • La tua canzone #9

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