Dente Hotel Souvenir
2023 - INRI/Virgin Music Las
Ora, a distanza di dodici anni, spinto dalla curiosità, torno a occuparmi di Dente, consapevole del fatto che la produzione targata anni dieci (Almanacco del giorno prima, Canzoni a metà e Dente) non mi aveva convinto del tutto, anzi, mi aveva lasciato un po’ di amaro in bocca.
Lontano oramai dalla deriva lo-fi del primissimo disco Anice in bocca (2006), il nuovo lavoro Hotel Souvenir ha assunto quella caratura marcatamente pop che, album dopo album, ha mutato il sound del cantautore emiliano, avvicinandosi anche a sonorità fino ad ora rimaste inesplorate, una su tutte la sorprendente disco music di Discoteca solitudine.
Anche per questo ottavo disco, Dente mette in mostra quella sua tipica tendenza autobiografica, ironicamente avvilente, che lo ha sempre contraddistinto e nel quale facilmente riusciamo ad immedesimarci. Hotel Souvenir è un’istantanea sulle scelte e le decisioni prese nel tempo e che, alla fine, ti hanno comunque segnato e cambiato soprattutto nelle relazionali sentimentali come dimostrano i brani Dieci anni fa, Cambiare idea e L’abbraccio delle Venere. Un disco che affronta la consapevolezza e la presa di coscienza (Un anno da dimenticare), ma anche la quotidianità come “l’eutanasia” nel brano Presidente: “e ci sarà sempre l’acqua dentro il mare/ e il mare avrà le onde/ su cui potremo galleggiare/ o scegliere di annegare”.
Con brani coinvolgenti, dinamici e ben arrangiati, grazie anche al prezioso contributo di Federico Nardelli in cabina di regia nelle vesti di produttore, rispetto ai precedenti, Hotel Souvenir è un disco dal sound molto più corposo, molto più suonato, con la presenza degli archi ad accarezzare l’animo ferito (Cambiare idea) o del violino a supportare la voce graffiante di Carlo Corbellini dei Post Nebbia ne La vita fino a qui.
Un disco pieno di ospiti illustri come i Selton che si cimentano nei cori nei ritmi di bossa nova di Allegria del tempo che passa, o la combriccola de Il mondo negli occhi, risposta sarcastica “all’orgia di featuring del mondo trap” composta dalle voci di Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV (Viviana Colombo), Ditonellapiaga e Dimartino.
Un ritorno più che gradito quello del “cantautore del non-amore”, a dimostrazione che in Italia esiste ancora chi ci sa fare.