Il cantautorato contemporaneo sperimenta strade nuove, più intime o surreali nell’indie, accosta la poesia al rock, oppure si gonfia di ispirazioni classiche o jazzate talvolta troppo ´sanremesi´. Ma Alessandro Grazian è un caso, un’eccezione fuori da ogni tempo. A un anno dal secondo album, ´Indossai´, torna con un ep dal sound più scarno, che comunque utilizza il suo linguaggio musicale caratterizzante, espressione di un sentire consapevole della sua differenza. Lontano dalle seduzioni di apparenze aggressive o modaiole, quello di Grazian è un cantautorato che, anche quando si addentra in questo lavoro con versi e note tra fallimenti e debolezze, emarginazioni ed errori, appare dotato di una dolcezza sussurrata; quest’ultima si veste di archi, chitarre acustiche, clarinetti, glockenspiel e rhodes, in un tessuto musicale che ha la preziosità impalpabile ed eterea di un certo prog, sospeso tra barocco e mitografia onirica (si ascoltino soprattutto i momenti strumentali di ´Sulla via´).
Dalla tradizione musicale italiana l’artista padovano è ormai partito con successo con un percorso che non ha il peso e la polvere della storia. Pregevole il ritratto femminile della title-track, che risuona struggente come un’esclusione per elezione, per intollerabile e incomprensibile fulgore che si fa follia. ´Incensatevi´ è un attacco all’industria del vuoto all’insegna dell’impeto appassionato dei violini e di cambi di ritmo eleganti, che lascia il dubbio che l’estromissione dal circo della cultura presunta sia il vantaggio e il pregio di quanto è arte raffinata e non sarà mai prodotto da supermercato. Il che suona aristocratico, ma anche coerente.
Deliziosi nelle cinque tracce il contrabbasso, i ricami e i brividi dei violini, l’austerità triste di viole e violoncello, la ritmica ´flessibile´, impeccabilmente al servizio delle accelerazioni avvolgenti come delle ballate rallentate fino al languore più malinconico.
Grazian non è per tutti (per fortuna e/o purtroppo), ma in versione ep, con brani brevissimi, è consigliato anche a chi preferisce l’entusiasmo trasmesso da qualche scossa emozionale in più e riesce ad assumere, senza effetti collaterali, solo a piccole dosi la sua delicatezza ricercata e la sua intensità un po’ trattenuta.