Agnese Valle I miei uomini
2023 - Etichetta Maremmano Records, Distribuzione IRD International Records Distribution
Agnese Valle ha deciso di intitolare il suo ultimo disco. Il lavoro è correlato a uno spettacolo teatrale in arrivo il prossimo anno: un bel modo di festeggiare i dieci anni di carriera.
Come Agnese ha spiegato durante la presentazione avvenuta presso gli studi di registrazione Fattoria Sonora, l’album raccoglie brani di autori a lei cari e che raccontino anche qualcosa di lei, non solo come formazione musicale. Si tratta di veri e propri pezzi di vita, più che di canzoni, fatte talmente proprie che ogni brano ha anche un nuovo titolo.
Oltre alla rielaborazione vocale, molto interessante è il lavoro fatto sugli arrangiamenti e sulla creazione di un mondo sonoro tutto nuovo. Il tutto si è concretizzato grazie al lavoro di una squadra affiatata, una squadra di amici, di cui fanno parte Annalisa Baldi (chitarra elettrica e acustica), Fabrizio Fratepietro (produttore, synth, elettronica, batterie, vibrafono), Stefano Napoli (basso elettrico), Andrea Pesce (pianoforte, Solina, Prophet, Crumar, Moog) e Marcello Tirelli (pianoforte e Fender Rhodes). Oltre ovviamente a Pino Marino, autore dell’inedito La fioraia, un brano dall’andamento pulsante, fiero come la donna descritta, stanca, “esiliata anima errante”, ma non per questo disponibile a venir meno ai suoi propositi.
Ho intitolato I vestiti di Agnese il racconto della serata di presentazione. E in effetti ogni brano è un abito che prende vita. A partire da Salto nel buio, ovvero La valigia dell’attore di Francesco De Gregori. Un pezzo che potrebbe fare tremare i polsi a più di qualcuno, come Telefonami tra vent’anni di Lucio Dalla. Eppure Agnese Valle riesce a interpretarli con leggerezza: ascoltate Pezzi di ricambio - Baratto, con un tocco disco. La sua voce sembra sorvolare soave le nuove trame sonore, senza sentire il peso della storia.
La scelta, già nota come Il testamento di Andrea Appino, è così incalzante da diventare un passo a due tra chi sta per scegliere di “saltar dal cornicione/ come un gabbiano, falco o piccolo aquilone” e chi lo ama e forse, pur comprendendolo a fondo, non vorrebbe lasciarlo andare. Un cantato pacato, quasi parlato, trasforma Kurt Cobain di Brunori Sas in Quello che non vedi, e squarcia quel velo di apparenza che non ci permette di cogliere la lacrima dietro un filtro.
Ma, se Kurt arriva a “non provare più niente”, voi, ascoltando I miei uomini di Agnese Valle, proverete stupore nei nuovi dettagli che coglierete di brani amati e li ascolterete con rinnovato amore.
“[…]la pelle trema
di felicità
e l’anima viene
gioiosa fino agli occhi “ (Allen Ginsberg, Canzone).
I miei uomini. Un titolo che quasi prende contropiede di questi tempi, ma è così che la cantautrice e clarinettista Come Agnese ha spiegato durante la presentazione avvenuta presso gli studi di registrazione Fattoria Sonora, l’album raccoglie brani di autori a lei cari e che raccontino anche qualcosa di lei, non solo come formazione musicale. Si tratta di veri e propri pezzi di vita, più che di canzoni, fatte talmente proprie che ogni brano ha anche un nuovo titolo.
Oltre alla rielaborazione vocale, molto interessante è il lavoro fatto sugli arrangiamenti e sulla creazione di un mondo sonoro tutto nuovo. Il tutto si è concretizzato grazie al lavoro di una squadra affiatata, una squadra di amici, di cui fanno parte Annalisa Baldi (chitarra elettrica e acustica), Fabrizio Fratepietro (produttore, synth, elettronica, batterie, vibrafono), Stefano Napoli (basso elettrico), Andrea Pesce (pianoforte, Solina, Prophet, Crumar, Moog) e Marcello Tirelli (pianoforte e Fender Rhodes). Oltre ovviamente a Pino Marino, autore dell’inedito La fioraia, un brano dall’andamento pulsante, fiero come la donna descritta, stanca, “esiliata anima errante”, ma non per questo disponibile a venir meno ai suoi propositi.
Ho intitolato I vestiti di Agnese il racconto della serata di presentazione. E in effetti ogni brano è un abito che prende vita. A partire da Salto nel buio, ovvero La valigia dell’attore di Francesco De Gregori. Un pezzo che potrebbe fare tremare i polsi a più di qualcuno, come Telefonami tra vent’anni di Lucio Dalla. Eppure Agnese Valle riesce a interpretarli con leggerezza: ascoltate Pezzi di ricambio - Baratto, con un tocco disco. La sua voce sembra sorvolare soave le nuove trame sonore, senza sentire il peso della storia.
La scelta, già nota come Il testamento di Andrea Appino, è così incalzante da diventare un passo a due tra chi sta per scegliere di “saltar dal cornicione/ come un gabbiano, falco o piccolo aquilone” e chi lo ama e forse, pur comprendendolo a fondo, non vorrebbe lasciarlo andare. Un cantato pacato, quasi parlato, trasforma Kurt Cobain di Brunori Sas in Quello che non vedi, e squarcia quel velo di apparenza che non ci permette di cogliere la lacrima dietro un filtro.
Ma, se Kurt arriva a “non provare più niente”, voi, ascoltando I miei uomini di Agnese Valle, proverete stupore nei nuovi dettagli che coglierete di brani amati e li ascolterete con rinnovato amore.
“[…]la pelle trema
di felicità
e l’anima viene
gioiosa fino agli occhi “ (Allen Ginsberg, Canzone).