Agnese Valle Allenamento al buonumore
2016 - Autoprodotto
Molto più leggera è invece Venerdì, delicata uptempo pop rock dai ritmi estivi. La canzone racconta di una decisione di libertà presa improvvisamente, di una separazione che sta per avvenire e che restituirà alla donna che racconta in prima persona la sua storia il suo buonumore, le sue piccole imperfezioni oppresse da un rapporto che la costringe ad essere impeccabile. La stessa voglia di svoltare si respira in Cambia il vento. Su una dolce base di chitarra e percussioni la cantautrice racconta ancora una volta la consapevolezza di essere diventati grandi senza nemmeno accorgersene e l’esigenza di cambiamento, di intraprendere una nuova strada.
Allenamento al buonumore è contraddistinto da un’uniformità del sound mai noiosa, quanto invece aggregante. La maggior parte dei pezzi hanno atmosfere soffuse, vicine al pop rock ma anche al miglior cantautorato femminile di nicchia italiano; in alcuni momenti sia a livello di vocalità che di suono l’artista si avvicina a colleghe come Susanna Parigi o Paola Turci pur mantenendo sempre una dimensione originale. Anche la cover del pezzo di Ivan Graziani, Maledette malelingue, si trova in piena armonia con le tracce restanti, arricchendo l’esperienza di ascolto. La scelta della cantautrice di reinterpretare questo pezzo che non gode della fama che forse meriterebbe è quanto mai apprezzabile visto che sembra sposarsi ottimamente con la tematica generale del disco: la tensione alla felicità.
Il punto più alto del lavoro è sicuramente L’altra metà, pezzo scritto in seguito ad un un’esperienza a contatto con i carcerati di Rebibbia che racconta la storia di una detenuta che per ritornare ad essere felice e libera deve affrontare se stessa nel periodo di detenzione. La carica emotiva di questa canzone raggiunge il culmine nel finale che mette in luce l’umanità e la capacità di pentirsi e migliorarsi di ogni persona.
Se si dovesse abbinare una rappresentazione visiva alle delicate canzoni di Agnese Valle sicuramente i suoi brani sarebbero accostabili a degli acquerelli dai colori pastello (non a caso il visual del disco è caratterizzato proprio da chiazze di acquerello). Le sue composizioni risultano sempre dolci, pomeridiane e gradevoli, sanno come allietare lo spettatore e portarlo con se raccontandogli piccole storie dai grandi risvolti che vogliono insegnare a saper sorridere anche dopo aver attraversato brutti periodi.