B-sides & rarities<small></small>
Rock Internazionale

Nick Cave & The Bad Seeds B-sides & rarities

2005 - Mute

27/04/2005 di Antonio Avalle

#Nick Cave & The Bad Seeds#Rock Internazionale

Annunciato da più di un anno e posticipato per la pubblicazione del sontuoso album “Abattoir Blues/ The Lyre Of Orpheus”, ecco spuntare il box su Nick Cave & The Bad Seeds, un bel carico di b-sides e rarità. Lo scrigno dall’essenziale confezione in b/n, quasi anonima e nulla a confronto di quella bucolica spesa in tela per “Abattoir Blues/ The Lyre Of Orpheus”, arriva a strizzare il buon momento artistico e di mercato che ruota intorno a Nick Cave. Un bel giro di affari, solo per rendere l’idea, nel giro di due anni due nuovi album, di cui uno doppio, e adesso un box triplo celebrativo di validi avanzi, due dvd (un live ed una riedizione di attempati video) per non parlare dei tour per cui Cave non si risparmia (nel 2004 ci ha accontentati per ben due volte nella sola città di Milano ). Il fenomeno Cave è alle stelle, basta distrattamente girare in libreria ed ecco comparire Cave tra gli Oscar mondadori. Popolarità meritata, per un artista (oggi un po’ più impiegatuccio) di straordinaria bravura, unico ed indiscusso punto di riferimento.
Ritornando al box occorre dire che offre, seppure composto su scarti e rarità, un’efficace panoramica sull’evoluzione dell’artista e dei suoi fidi semi del male, racchiudendo cinquantasei canzoni, ordinate cronologicamente (dal 1984 al 2004) in tre bustine in cartoncino bianco, un lotto di canzoni, che, in modo a dir poco promozionale, Cave reputa come suo miglior lavoro. Di sicuro interesse per i tanti affezionati all’australiano, da sempre alla ricerca di preziose rarità e che adesso possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Il primo cd coglie il lato più blues di Cave, brani come il ripreso adirato “The Six Strings That Drew Blood” (versione differente di quella presente su “Junkyard” dei Birthday Party), il blues a cappella di “Black Betty” (del bluesman Leadbelly, tanto caro anche a Kurt Cobain) e del teso “The Girl At The Bottom Of My Glass” ... tutte figlie di “The Firstborn Is Dead” (il primo album targato da Cave And The Bad Seeds). Le intime perle acustiche “The Mercy Seat” (proprio la ricercata versione presente sul 7” allegato all’edizione limitata in vinile di “The Good Son”) e “City Of Refuge” completano il quadro e rendono il primo volume tra i più appetibili dei tre. Non risponde all’appello il brano “Faraway, So Close”, ma è stato inserito, anch’esso tratto dal film di Wenders, “Cassiel’s Song”.
Il secodo capitolo è retto soprattutto dalla bellezza della versione acustica di “Jack The Ripper” e dalla esclusa murder ballad “The Ballad Of R.Moore And B.Coltrane”. Reputo pesante e inutile l’inserimento dei tre atti in quasi diciotto minuti di “O Malley’s Bar”. Invece avrei reso questo secondo cd più interessante con l’inserimento dell’interpretazione di “Mack The Knife” dal film “September Songs” dedicato a B.Brecht (manca anche “There Is A Light” presente nella colonna sonora del film di “Batman Forever”, assenza direi giustificata).
Il terzo e più vicino, cronologicamente parlando, capitolo presenta la bellissima “Little Empty Boat” (un vero gioiello, non tanto per le parole, ma per la sua struttura melodica), la super rara “Opium Tea” (di cui si conoscevano solo le parole) e la ninna nanna di “Nocturama” (edita solo su 7” in vinile a tiratura limitata).
In conclusione un lavoro non solo per fans e completisti, che tra l’altro potrebbero non restare del tutto soddisfatti per l’assenza di ghiotti brani (come ancora ad esempio. “Two Wings Manbo”, presente sul doppio Lp “Viva Eight” o “Good Bye Marilou”, tributo a Michele Polnareff) o di interpretazioni non riuscite (come “Here Comes The Sun” e “Let It Be”), che fotografa a pieno il mondo della musica di Nick Cave. Cofanetto che può risultare riduttivo e limitato da considerare come mero b-side della produzione discografica di Nick Cave.

Track List

  • Cd triplo

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