Michele Anelli Michele Anelli & Chemako
2014 - Ultra Sound Records
Ma nonostante questa ricchezza di esperienze musicali e non, Michele Anelli - in questo suo nuovo lavoro realizzato in collaborazione con i Chemako e già pubblicato da alcuni mesi – trova ancora il gusto e la volontà di intrapredere una nuova strada, mettendo a segno un tentativo sicuramente riuscito.
Michele Anelli & Chemako si presenta infatti come un disco interamente scritto ed interpretato in italiano, caratterizzato da un sound che pur rimandando ai tanto amati modelli americani assimila alcuni elementi propri del miglior cantautorato nostrano, con un’evidente richiamo, in più passaggi, a Lucio Battisti.
A supportare Anelli in quest’impresa, i Chemako, formazione pavese di area blues, che dimostra in questo album la propria capacità di andare oltre i confini del genere con le chitarre di Gianfranco Scala che fungono da elemento trainante del suono e la sezione ritmica – Stefano Bertolotti alla batteria e Roberto Re e Mario Spampinato ad alternarsi al basso nei singoli brani – a dar prova di duttilità adattandosi ai diversi umori delle composizioni.
Diversi gli episodi meritevoli di essere citati, a partire dal commosso omaggio alla figura paterna di La Strada di mio Padre, con le chitarre acustiche che si stagliano su un sommesso ritmo elettronico, mentre Io lavoro per i tuoi sogni ripesca l’andamento ipnotico di certe cavalcate tipiche di Mr Neil Young, in particolare nella lunga coda strumentale.
Chitarre in grande evidenza anche ne La Scelta di Bianca, in cui fanno la comparsa ai cori Evasio Muraro (presente anche in un altro paio di brani del disco) e Lakettra Knowles, mentre le succitate reminiscenze battistiane appaiono particolarmente evidenti in Sono Sempre nei Guai.
Perfette sintesi delle diverse anime della musica di Anelli, appaiono invece Vorrei Vederti Libera eBallata contro il tempo, contraddistinta da un ritornello di presa immediata e, ancora una volta, dal grande lavoro delle chitarre.
Piace anche Lettera dal finestrino (Ticino), ispirata ad una poesia di Alessandro Reali, con le chitarre elettriche e l’armonica a bocca di Michele Anelli ad accompagnare la melodia che si apre in un ritornello di presa immediata.
Chiude il disco, nel miglior dei modi, Sparare Cantando, delicata ballata folk anch’essa impreziosita dagli interventi all’armonica.