Massimo Priviero Essenziale
2021 - Alabianca/Warner Music Italia
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Scritto e registrato a partire dalla primavera dello scorso anno, Essenziale conferma nelle scelte degli arrangiamenti la sobrietà che dichiara fin dal titolo. Priviero e la sua chitarra tengono saldamente il centro della scena e si stagliano imponenti davanti a tutto il resto. La voce, articolata nelle diverse sfumature che conosciamo, dall'urlo coinvolgente del rocker alle tonalità più calde e profonde delle ballate, è protagonista fin dalla prima nota. A completare il quadro concorrono le sfumature e i colori di una discreta varietà di strumenti a corda. È un disco ricco di una forte carica emotiva, capace di creare un'empatia immediata, che va anche oltre la ricerca della qualità artistica e dell'originalità fine a sé stessa. I riferimenti a nomi altisonanti della “nostra” musica sono ingombranti (Lennon, Townshend, Dylan, ovviamente Springsteen) e onestamente dichiarati nelle note di introduzione a ogni singolo brano. Ma l'intento principale resta quello di scuotere, coinvolgere, risvegliare gli spiriti e le coscienze. Priviero in questo è un maestro come pochi altri. Sfido chiunque abbia perso un genitore in giovane età a rimanere insensibile di fronte a un pezzo come Paradiso, l'ultimo di una serie che il cantautore, veneto d'origine e lombardo d'adozione, ha dedicato alla figura del padre. Nella canzone è ritratto un ipotetico incontro nell'aldilà che diventa l'occasione per una dolcissima resa dei conti, in una reciproca rilettura di torti e ragioni. E tra le ragioni del figlio, ce n'è una che mi permetto di condividere: “Risponderò più libero che saggio, e la mia libertà è stata il coraggio”.
Arrangiato da Massimo Priviero insieme a Riccardo Anelli, il disco si compone di dieci tracce registrate per questo progetto, dalle sonorità prevalentemente acustiche, e due ripescaggi di taglio più elettrico da session precedenti (Vivi ragazzo a Abbracciami). Sono brani medio-lunghi costruiti intorno a semplici sequenze di accordi, che permettono ai testi di sviluppare e focalizzare i diversi temi. La formula accomuna la coinvolgente progressione di Redenzione, che si arricchisce via via delle diverse voci strumentali della band, la toccante dichiarazione d'amore postuma di Amore senza fine, sostenuta da una fisarmonica che fa molto folk alpino, il quasi-gospel da chiesa di Un solo popolo e la già citata Paradiso. Rinascita si avvale del violino di Michele Gazich, che chiude e poi riapre il cielo sulle vicende del protagonista e della sua depressione, in un'efficace alternanza di emozioni. Più rare le graffiate di pura energia e le divagazioni in chiave schiettamente rock. Come Bella vita, che pompa un bella riserva di benefico ottimismo e riecheggia gli Who. O Tutto possibile, forse il pezzo con l'arrangiamento più interessante, punteggiato dalle note un po' esotiche del mandolino e aggrappato a un bel giro di basso in stile Clash.
A ben vedere però, è sull'intero pacchetto di canzoni che sta scritto “attenzione, infiammabile”, da intendersi come alta infiammabilità live. Il palco e il pubblico sono partner imprescindibili per il materiale di Essenziale, che sembra creato ad hoc per rinfrancare il corpo e lo spirito di una comunità di fan e simpatizzanti usciti - per parafrasare il titolo di un pezzo - ancora una volta “imbattuti”.