Joe Ely PANHANDLE RAMBLER
2015 - RACK`EM records
#Joe Ely#Americana#Rock #Joe Ely #Joel Guzman #Glen Fukunaga
Recentemente Joe Ely, è stato insignito della onorificenza Official Texas State Musician per l'anno a venire, il 2016.
Panhandle Rambler contiene 12 brani di country, folk, americana, ampie ballate e musica rock, tra i più personali mai scritti in carriera dal nostro grande musicista. Il Texas è la sua casa e le sue canzoni sono uno spaccato di Texas, dei luoghi (soprattutto le pianure desolate e senza fine) e delle persone di questo magnifico Lone Star State (lo stato dalla Stella solitaria). Un disco Panhandle rambler, vero atto d'amore per la sua terra.
Il Texas è una terra arida, polverosa, ventosa, dai panorami e paesaggi ribollenti, una terra di trivellatori e di agricoltori dove la fantasia corre insieme alla ferrovia, tra le pompe di benzina e le altissime torri delle radio, dove i fiumi e le strade di campagna sono la primaria influenza di Joe Ely e la sincera fonte d'ispirazione per il songwriting di questo artista raffinato. Il West Texas ha una lunga tradizione musicale: Buddy Holly, Roy Orbison, Bobby Fuller, The Chuck Wagon Gang, la Supernatural band (con Butch Hancock a metà anni '70 ), The Flatlanders (supergruppo con Joe Ely, Jimmie Dale Gilmore e Butch Hancock), le Texana Dames, i Thirteenth Floor Elevators (di Austin), Waylon Jennings, Guy Clark, Delbert Mc Clinton, Jesse Guitar Taylor, Terry Allen, Butch Hancock, Jimmie Dale Gilmore, Don Walser, Lloyd Maines e sua figlia Natalie Maines delle Dixie Chicks.
Joe Ely è nato nel 1947 ad Amarillo, vive ad Austin, è spesso on the road ma con la mente ritorna di sovente a Lubbock, dove è cresciuto ed ha vissuto per molti anni e dove gli capita ancora di fermarsi per finire le sue canzoni. Ha il dono di saper scrivere motivi epici, una voce stupenda e canta con passione ed anima ed un certo savoir faire da emozionare sempre ed in egual misura, in ogni singola ballata o nei brani più rockeggianti.
Joe Ely ritorna ad usare brillantemente e saggiamente la chitarra flamenco di Teye e la fisarmonica di Joel Guzman che sanno regalare grandi brividi. Una manciata di canzoni portentose, le sue, in passato ed in questo nuovo album, in cui Joe Ely è accompagnato come sempre da illustri musicisti: i batteristi Davis McLarty (a parer mio davvero fenomenale), Pat Minske e Lynn Williams (batteria e percussioni), i bassisti Jimmy Pettit, Glen Fukunaga, Dave Roe e Gary Herman, Lloyd Maines alla chitarra slide acustica, Joel Guzman alla fisarmonica e tastiere, Teye Winjterp alla chitarra Flamenco, Gary Nicholson alla chitarra acustica (di Nashville), Warren Hoodle al violino, Jeff Plankenhorn alla spanish guitar e mandolino ed altri ancora.
Wounded Creek è definita una western fantasy, sulla stessa lunghezza d'onda del suo album Letter to Laredo, capolavoro del 1995. Una splendida canzone che ci permette di entrare nel magnifico microcosmo musicale di questo texano dal cuore gentile,un autore da sempre sottovalutato e frainteso, talvolta considerato troppo country, altre volte troppo rock. Mai compreso fino in fondo, mai capito come avrebbe ampiamente meritato, ma capace di regalarci diversi album di grande spessore, dove la musica tradizionale si sposa a meraviglia con suoni più attuali e moderni.
Magdalene scritta da Guy Clark e Ray Stephenson, è una bellissima ballata, dolce e melodica, di grande atmosfera, con la fiera voce di Joe Ely in evidenza e la chitarra, le percussioni e la fisarmonica di Joel Guzman suonate in punta di piedi. When the nights are cold è l'ennesima composizione che Joe Ely pesca dal variegato e illustre repertorio del suo amico di sempre e compadre, Butch Hancock mentre Coyotes are howlin' si evidenzia con giochi di chitarra accattivanti. A seguire, Southern eyes dal sapore country e rockabilly. Wonderin' where dal ritmo melodico e con il dobro di Rob Gjersoe a ricamare il brano.
Here's to the weary è la storia dei rifugiati nella storia della musica: da Woody Guthrie a Bob Wills a Muddy Waters ed ai rockabillies: Buddy Holly, Chuck Berry, Carl Perkins e Jerry Lee Lewis. Chiude l'album You saved me, una sentita canzone d'amore dedicata, senza nemmeno nominarla ma non ce n'era bisogno, a sua moglie Sharon.
Ancora una volta Joe Ely ha fatto centro. Un album altamente meritevole, coi fiocchi, che si fa ascoltare molto piacevolmente.