Appino Humanize
2023 - Woodworm, Virgin Music, Universal
Il testamento, suo esordio solista, descrive perfettamente come Andrea Appino si è mosso nel realizzare il suo terzo lavoro da solista. Ha fatto esattamente tutto quello che voleva fare, con tutto il tempo di cui sentiva di avere bisogno (sono passati ben otto anni da Grande raccordo animale), dando pieno respiro al suo bisogno di giocare con il suono.
Con un risultato monumentale per tutto quello che c’era da dire (doppio vinile), a tratti spiazzante (ma ricordatevi che gli Zen Circus nel 2019 andarono a Sanremo con L’amore è una dittatura, un brano senza ritornello), a tratti disturbante (a questo contribuiscono anche le foto di PHOTOGRAPHERHAL rielaborate da Iacopo Gradassi), certamente mai scontato. Ma a questa conclusione chi ascolta Humanize ci arriva solo se a sua volta si prende tutto il tempo necessario per addentrarsi nel mondo di Andrea.
Un mondo che sembra creato da un’orchestra sinfonica ed elettronica, mentre al suo fianco Appino ha avuto come musicisti solo Fabrizio “Thegeometra” Pagni e Carmine Iuvone, oltre a Elena Altemura ai cori. Humanize è un disco denso innanzitutto di umanità, non come mero gioco di parole con il titolo e non solo per i testi. Tra i brani si insinuano delle interviste a persone in strada sui temi più disparati, quasi dei Comizi d’amore riveduti e corretti. E ne emerge un comune sentire forse meno cinico e brutto di come siamo quasi rassegnati a pensare.
A livello sonoro si oscilla tra synth e filtri come in Enduro, a momenti vividi e sognanti come Carnevale. Scenari crepuscolari e persino Lucio Dalla fanno capolino in Genio della lampada. Metti questa al mio funerale sembra una sintesi di tutto ciò che Appino ha cercato di mettere in questo disco: inizia da una stoccata alla vacuità moderna, su sonorità rapprese e immagini anche crude, interrotte da splendidi momenti ariosi e in qualche modo carichi di speranza. “Io sogno/Che un giorno/Vivremo circondati dall’immensità/Un sogno eterno/Condiviso da tutta l’umanità” è quasi una preghiera laica indirizzata a tutti noi.
Ombre e luci, amore e odio. Sul lato oscuro Età della pietra ha un inizio kubrickiano e punk insieme, la rabbia di uno Zero (e il riferimento al brano degli Smashing Pumpkins non è casuale) esplode in faccia in una sorta di danza tribale incontrollata e incontrollabile. Ma subito l’intervista hmnz#9: l’ombra di un’incertezza raccoglie riflessioni pacate sulla fine che ci unisce tutti e accompagna alla tenera e conclusiva Ora: “Digli che gli vuoi bene/Diglielo ora/Che ti ha fatto male/Ma il tempo poi consola/Che tutto quel dolore/Credevi fosse contro di te/Diglielo che l’hai capito/Era tutto contro di sé”. Un brano simpatetico nel senso etimologico del termine: provare gli stessi sentimenti. Un rendersi conto che non c’è un io contro un voi, un singolo contro la collettività. C’è solo un’umanità variegata, a volte incerta e confusa, a cui forse vanno semplicemente ricordate le parole di Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani”.
HUMANIZE CLUB TOUR 2024
Venerdì 23 febbraio 2024 || DATA ZERO Livorno @ The Cage
Sabato 24 febbraio 2024 || Bologna @ Locomotiv Club
Venerdì 1 marzo 2024 || Perugia @ Urban Club
Domenica 3 marzo 2024 || Roma @ Largo Venue
Mercoledì 6 marzo 2024 || Trento @ Sanbapolis
Giovedì 7 marzo 2024 || Torino @ Hiroshima Mon Amour
Venerdì 8 marzo 2024 || Brescia @ Latteria Molloy
Martedì 12 marzo 2024 || Milano @ Santeria Toscana 31
Venerdì 15 marzo 2024 || Treviso @ New Age Club
Sabato 16 marzo 2024 || Cesena @ Vidia Club
Domenica 17 marzo 2024 || Firenze @ Viper Theatre
Sabato 23 marzo 2024 || Cagliari @ Fabrik
Martedì 26 marzo 2024 || Napoli @ Duel Club
Mercoledì 27 marzo 2024 ||Cosenza @ Mood Social Club
Venerdì 29 marzo 2024 || Palermo @ I Candelai
Sabato 30 marzo 2024 || Catania @ Land
Lunedì 1 aprile 2024 || Bari @ Eremo Club
“Io ho scelto esattamente tutto quel che sono”. Questo verso da Con un risultato monumentale per tutto quello che c’era da dire (doppio vinile), a tratti spiazzante (ma ricordatevi che gli Zen Circus nel 2019 andarono a Sanremo con L’amore è una dittatura, un brano senza ritornello), a tratti disturbante (a questo contribuiscono anche le foto di PHOTOGRAPHERHAL rielaborate da Iacopo Gradassi), certamente mai scontato. Ma a questa conclusione chi ascolta Humanize ci arriva solo se a sua volta si prende tutto il tempo necessario per addentrarsi nel mondo di Andrea.
Un mondo che sembra creato da un’orchestra sinfonica ed elettronica, mentre al suo fianco Appino ha avuto come musicisti solo Fabrizio “Thegeometra” Pagni e Carmine Iuvone, oltre a Elena Altemura ai cori. Humanize è un disco denso innanzitutto di umanità, non come mero gioco di parole con il titolo e non solo per i testi. Tra i brani si insinuano delle interviste a persone in strada sui temi più disparati, quasi dei Comizi d’amore riveduti e corretti. E ne emerge un comune sentire forse meno cinico e brutto di come siamo quasi rassegnati a pensare.
A livello sonoro si oscilla tra synth e filtri come in Enduro, a momenti vividi e sognanti come Carnevale. Scenari crepuscolari e persino Lucio Dalla fanno capolino in Genio della lampada. Metti questa al mio funerale sembra una sintesi di tutto ciò che Appino ha cercato di mettere in questo disco: inizia da una stoccata alla vacuità moderna, su sonorità rapprese e immagini anche crude, interrotte da splendidi momenti ariosi e in qualche modo carichi di speranza. “Io sogno/Che un giorno/Vivremo circondati dall’immensità/Un sogno eterno/Condiviso da tutta l’umanità” è quasi una preghiera laica indirizzata a tutti noi.
Ombre e luci, amore e odio. Sul lato oscuro Età della pietra ha un inizio kubrickiano e punk insieme, la rabbia di uno Zero (e il riferimento al brano degli Smashing Pumpkins non è casuale) esplode in faccia in una sorta di danza tribale incontrollata e incontrollabile. Ma subito l’intervista hmnz#9: l’ombra di un’incertezza raccoglie riflessioni pacate sulla fine che ci unisce tutti e accompagna alla tenera e conclusiva Ora: “Digli che gli vuoi bene/Diglielo ora/Che ti ha fatto male/Ma il tempo poi consola/Che tutto quel dolore/Credevi fosse contro di te/Diglielo che l’hai capito/Era tutto contro di sé”. Un brano simpatetico nel senso etimologico del termine: provare gli stessi sentimenti. Un rendersi conto che non c’è un io contro un voi, un singolo contro la collettività. C’è solo un’umanità variegata, a volte incerta e confusa, a cui forse vanno semplicemente ricordate le parole di Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani”.
HUMANIZE CLUB TOUR 2024
Venerdì 23 febbraio 2024 || DATA ZERO Livorno @ The Cage
Sabato 24 febbraio 2024 || Bologna @ Locomotiv Club
Venerdì 1 marzo 2024 || Perugia @ Urban Club
Domenica 3 marzo 2024 || Roma @ Largo Venue
Mercoledì 6 marzo 2024 || Trento @ Sanbapolis
Giovedì 7 marzo 2024 || Torino @ Hiroshima Mon Amour
Venerdì 8 marzo 2024 || Brescia @ Latteria Molloy
Martedì 12 marzo 2024 || Milano @ Santeria Toscana 31
Venerdì 15 marzo 2024 || Treviso @ New Age Club
Sabato 16 marzo 2024 || Cesena @ Vidia Club
Domenica 17 marzo 2024 || Firenze @ Viper Theatre
Sabato 23 marzo 2024 || Cagliari @ Fabrik
Martedì 26 marzo 2024 || Napoli @ Duel Club
Mercoledì 27 marzo 2024 ||Cosenza @ Mood Social Club
Venerdì 29 marzo 2024 || Palermo @ I Candelai
Sabato 30 marzo 2024 || Catania @ Land
Lunedì 1 aprile 2024 || Bari @ Eremo Club