Fabrizio Poggi

Fabrizio Poggi

Blues , Americana

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Fabrizio Poggi, cantante e armonicista, viaggiatore, scrittore e giornalista, premio Oscar Hohner Harmonicas per lo “straordinario impegno nella diffusione dell’armonica blues” attraverso la sua musica e i suoi libri, candidato agli Oscar del Blues 2014,  viene nominato ai prestigiosi JIMI AWARDS, gli OSCAR di BLUES411 come miglior armonicista sia nel 2014 che nel 2015.  Il suo disco Texas Blues Voices ha vinto il JIMI AWARD 2016 come miglior disco internazionale ed è stato candidato tra i migliori cinque album dell'anno 2016.
20 album incisi, di cui cinque registrati negli Stati Uniti, ha suonato con tanti grandi del blues, del rock e della canzone d’autore tra cui Garth Hudson di The Band e Bob Dylan, The Blind Boys of Alabama, Marcia Ball, Sonny Landreth, Jerry Jeff Walker, Ronnie Earl, Kim Wilson, Zachary Richard, Flaco Jimenez, Little FeatJohn Hammond, Charlie Musselwhite, Eric Bibb, Guy Davis, Steve Cropper, The Blues Brothers Band,Richard Thompson, Mike Zito, Jimmy Carpenter, Billy Joe Shaver,Augie Meyers, Ponty Bone, Otis Taylor e tanti altri grandi artisti.
Le sue prime registrazioni negli States risalgono al lontano 1997 quando registra in Texas Nuther world un album composto interamente da canzoni scritte da Fabrizio.
E sempre a proposito di Stati Uniti, Fabrizio Poggi è stato tra i primi a fare lunghi tour nel continente americano dove ha suonato con enorme successo nei più leggendari blues club di Texas, Louisiana Mississippi. Tra i locali più famosi vanno ricordati: l’House of Blues di New Orleans, Antone’s a Austin, Texas (luogo di culto del blues di fama internazionale dove si è fatta davvero la storia del blues);il Threadgill’s sempre ad Austin, Texas celebre per i suoi concerti del mercoledì, nei quali hanno suonato i giovanissimi Stevie Ray Vaughan, e Janis Joplin, e il Doctor Rockit’s di Corpus Christi, dove si è esibito anche il grande Muddy Waters. In Texas Fabrizio ha lasciato il segno più volte in locali come la Gruene Hall e a Luckenbach dove si sono esibiti tanti grandi. Densa di emozioni l’esperienza di Fabrizio a Chicago. Indimenticabile anche il suo tour nelle terre del blues. Fabrizio si è esibito con successo a Memphis (al prestigioso Center for Southern Folklore, un’autentica Università del Blues) e in Mississippi suonando nei leggendari juke-joint, là dove tutto è cominciato. Tra i tanti concerti, particolarmente emozionanti sono state le esibizioni al Ground Zero e al Red’s Lounge di Clarksdale, Mississippi, al Walnut Street Blues Bar di Greenville, Mississippi e al Blue Parrot di Greenwood, Mississippi nel locale di proprietà di Steve LaVere l’uomo che ha fatto conoscere al mondo Robert Johnson e Mississippi John Hurt. Da ricordare anche la partecipazione alla famosa e seguitissima trasmissione televisiva Live at 9 trasmessa da Memphis dalla CBS statunitense. Partecipa al King Biscuit Festival di Helena e viene invitato a suonare a Macon, Georgia nella leggendaria ALLMAN BROTHERS BIG HOUSE.  Toccante e assolutamente unica l’esibizione al mitico programma radio “King Biscuit Time” la più famosa trasmissione blues degli Stati Uniti che va in onda ininterrottamente dal 1941 sempre con lo stesso disc jockey il leggendario Sunshine Sonny Payne.
La sua inconfondibile armonica si può ascoltare anche dalle radio di tutto il mondo attraverso internet; e in tante sigle e programmi televisivi italiani nonché in parecchie incisioni per artisti nostrani tra i quali spicca senz’altro la figura di Enrico Ruggeri. In Italia Fabrizio, ha inoltre suonato con Eugenio Finardi, Gang, Luigi Grechi De Gregori, Danilo Sacco (Nomadi), Francesco Baccini e tanti altri. E’ stato spesso ospite di trasmissioni radiofoniche e televisive sui canali Rai e Mediaset.
Il suo cd Mercy un album di spiritual blues dedicato a Martin Luther King è stato eletto disco italiano dell’anno dalla prestigiosa rivista Buscadero con quattro stelle e parole che lo descrivono come un disco prezioso, intenso, commovente e profondo.
Nel 2010 esce Spirit & Freedom degno successore dello splendido Mercy, un album che ha toccato il cuore di tanti artisti che colpiti dalla musica e dalla passione di Fabrizio hanno voluto far parte di questo progetto regalando a lui, e a noi, emozionanti momenti musicali. Spirit & Freedom riprende e dilata le atmosfere blues e gospel di Mercy aprendosi anche a delicate e commoventi incursioni nella musica d’autore americana di matrice roots e folk da sempre nel bagaglio musicale di Fabrizio. Registrato come altri lavori in gran parte negli States, il disco si avvale di molti ospiti, alcuni davvero prestigiosi: The Blind Boys Of Alabama, Flaco Jimenez, Garth Hudson (The Band), Charlie Musselwhite, Augie Meyers (Texas Tornados, Tom Waits, John Hammond e Bob Dylan), Eric Bibb,Guy Davis, Billy Joe Shaver, Tish Hinojosa, Mickey Raphael (Willie Nelson band), Kevin Welch, Debbi Walton, Nora Guthrie (la figlia di Woody) e tanti altri. Un altro indimenticabile viaggio di Fabrizio Poggi tra blues, roots, gospel e folk, alle radici della musica americana.
Nel 2011 esce Live in Texas un album registrato interamente dal vivo in Texas nel settembre 2010 durante un entusiasmante tour di successo che ha portato Fabrizio Poggi a suonare nei luoghi mitici del blues e della musica d’autore statunitensi. Tanti i grandi musicisti che lo hanno affiancato nei vari concerti in terra texana: Flaco Jimenez, Marcia Ball, Floyd Domino, Ponty Bone, Debbi Walton, Donnie PriceTommy Elskes e tanti altri. Il risultato è un disco appassionato, coinvolgente e ispirato.
I suoi due libri dal titolo Il soffio dell’anima: armoniche e armonicisti blues edito da Ricordi, cui ha fatto seguito Angeli perduti del Mississippi: Storie e leggende del blues, edito da Meridiano Zero, con la copertina disegnata dal grande Robert Crumb e la prefazione di Ernesto De Pascale sono diventati best seller e hanno venduto migliaia di copie.
La prestigiosa rivista BLUES REVUE (la più importante e diffusa rivista blues al mondo, letta da milioni di persone) ha scelto per ben due volte nel 2011 e nel 2012 brani tratti dai dischi di Fabrizio Poggi per inserirli nel cd allegato alla rivista, accanto a nomi importanti come i North Mississippi All Stars, Mavis Staples, Ruthie Foster, Bob Margolin (ex Muddy Waters band) e tanti altri.
Nel maggio del 2012 esce HARPWAY 61 un disco tutto dedicato all’armonica. Il cd è stato prodotto e pubblicato dalla Blues Foundation di Memphis, l’associazione internazionale che si occupa di diffondere e preservare il blues, e di aiutare i musicisti blues in difficoltà. Tutti i proventi ottenuti dalla vendita dell’album, presente ai Blues Music Awards 2012, saranno destinati alla Blues Foundation che distribuisce il disco negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Un risultato prestigioso ed encomiabile per l’artista italiano che vede ulteriormente riconosciuta la propria caratura internazionale e il suo instancabile lavoro per promuovere la causa del blues da questa e dall’altra parte dell’Atlantico. Per Fabrizio Poggi questo lavoro è anche un modo per restituire qualcosa ai musicisti che lo hanno ispirato e guidato durante la sua lunga carriera, aiutandoli nel momento del bisogno.
Nel febbraio 2013 esce Spirit of Mercy una raccolta dei brani blues e spiritual contenuti negli acclamati album Mercy e Spirit & Freedom, che riscuote ottime recensioni in tutto il mondo per la grande carica emotiva e spirituale che trasmette.
Nel settembre del 2013, presentato in anteprima alla celebre BBC di Londra, esce “Juba Dance” il disco del bluesman afroamericano Guy Davis, unanimemente considerato l’erede di Robert Johnson e John Lee Hooker, nel quale Fabrizio Poggi appare sia come musicista che come produttore artistico. Alla pubblicazione segue un tour di presentazione nel continente americano.
JUBA DANCE  È ARRIVATO AL PRIMO POSTO NELLA CLASSIFICA DEI DISCHI PIÙ TRASMESSI DALLE RADIO STATUNITENSI.
JUBA DANCE di Guy Davis e Fabrizio Poggi è stato candidato ai BLUES MUSIC AWARD 2014 (gli OSCAR DEL BLUES). Fabrizio Poggi è il primo italiano in trentacinque anni ad essere candidato agli Oscar del Blues.
Nell’ottobre del 2014, esce per l’Appaloosa Records, storica e leggendaria etichetta discografica, “Spaghetti Juke Joint“. Il disco è un ritorno al rock blues di Freddy King, Canned Heat, Johnny Winter e ZZ Top, alle sonorità southern degli Allman Brothers Band, al british blues di John Mayall e Rory Gallagher e al variegato mondo musicale di New Orleans senza dimenticare il sound classico di Muddy Waters, Howlin’ Wolf e Sonny Boy Williamson.
Al suo fianco tre ospiti americani di enorme caratura, ciascuno leggendario a modo suo:
Ronnie Earl, Sonny Landreth e Bob Margolin .
Nel disco sono ospiti anche tre grandi artisti italiani: Sara Cappelletti , Claudio Bazzari e Claudio Noseda.
Nel 2015, a grande richiesta, esce una nuova edizione del libro "Angeli perduti del Mississippi: storie e leggende del blues" aggiornata con nuove storie e illustrata.
Nello stesso anno esce il disco di GUY DAVIS dal titolo KOKOMO KIDD con Fabrizio ospite all'armonica e registra con il  JOEY WILLIAMS PROJECT guidato dal chitarrista dei BLIND BOYS OF ALABAMA.
Partecipa alla trasmissione RAI "Ghiaccio Bollente" di Carlo Massarini
Sempre nel 2015 esce il nuovo disco:  "Il soffio della libertà: il blues e i diritti civili Una marcia sonora da Selma ai giorni nostri" per l'Appaloosa Records.
Fabrizio Poggi viene citato in due libri di MASSIMO CARLOTTO "Per tutto l'oro del mondo" e "La banda degli amanti" come uno uno dei grandi del blues italiano e internazionale e grande armonicista.
Nel febbraio del 2016 viene invitato da Guy Davis a suonare alla Carnegie Hall di New York per il Lead Belly Fest insieme a leggendari musicisti tra i quali Eric Burdon degli Animals, Buddy Guy, Marky Ramone e tanti altri.
DICONO DI LUI:
“Fabrizio Poggi è uno straordinario armonicista italiano”
DAN AYKROYD,  l’Elwood Blues dei Blues Brothers
“Fabrizio Poggi, blues italiano da maestri”
Pasquale Rinaldis – Il Fatto Quotidiano
“Fabrizio capisce e vive il blues come pochi. Una vera e totale filosofia di vita per uno degli artisti più intelligenti e talentuosi dell’universo musicale”.
Giovanni “Gio” Pilato – Bluebird Reviews (USA)

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