For You<small></small>
Jazz Blues Black • Blues • Soul Gospel Jazz

Fabrizio Poggi For You

2020 - Appaloosa / IRD

12/07/2020 di Mauro Musicco

#Fabrizio Poggi#Jazz Blues Black#Blues

Ne ballano quasi trenta, di anni, dall’esordio registrato di Fabrizio Poggi nel mondo del blues, tempo che lo conduce a For You, ultima fatica in chiave solista. Ventitré le piastrelle di un sentiero corredato da abbondanti collaborazioni di prestigio. Un’impegno profuso con generosa com-passione che non ha mancato di cogliere traguardi preclusi ai più come la partecipazione al Grammy Awards 2018, categoria Best Traditional Blues Album. Arriva secondo, a un palmo dai  Rolling Stones. Ma la strada è ancora aperta e Fabrizio Poggi ancora in cammino. 

For You è un disco che chiude e per certi versi riapre, la gamma quadrilogica del suo ultimo fare e dire inanellando un quinquennio segnato da Il soffio della Libertà: il blues e i diritti civili (Appaloosa, 2015), Texas Blues Voices (Appaloosa, 2016), Sonny & Brownie's last train (MC Records, 2017) e appunto, For You angolo mancante del discorso. Chi da tempo segue Fabrizio Poggi sa che la sua narrazione blues ha sapore trascendente anche quando di corda elettrica è bagnata e For You allunga la traiettoria per una  sublimazione più aggiornata ed intima. Intendiamoci, nel blues la spinta numinosa non è mai slegata da un affondo, da un radicamento a terra. Qui, i “saints” non intercedono, al più affollano la piazza, ascoltano la supplica, si schierano, asciugano il sudore o poco più, ma il grosso, sulla strada del Paradiso, lo fanno sempre vittime o peccatori. 

Se Il soffio della libertà agitava il balsamo blue sulla negazione del diritto, Texas Blues Voices distribuiva vitamine e Sonny & Brownie’s Last Train confidava di una tradizione, in tandem. In questo lancio For You sembra chiudere il cerchio spostando farmaco e terapia più giù, scavando l’osso nel midollo di cellule ancora inespresse. A dispetto della stagione estiva, surriscaldata di paure virali e di ozono, For You ha i colori autunnali della maturità conclamata. Brani originali, rivisitazioni, rilasciate per noi come foglie precarie di un attraversamento vitale. La musica di For You è quasi un pretesto per stralci jazz di ottoni, di chitarre blue, di up-right bass, di armoniche, certo di armoniche, le sue, di tamburi e di avorio. For You insomma ricapitola su un timbro altro una poetica che non teme la ripetizione. Il posizionamento è diverso ma il mantra di Fabrizio Poggi è il medesimo, quello della guarigione operata dal blues. Cura implicita, spesso immaginata, comunque bastevole.

Le personalissime interpretazioni di Turning Me Around (vedi anche Ain't Gonna Let Nobody Turn Me Around) diventa Keep on Walkin’, Sweet Chariot diventa semplicemente Chariot, Wayfaring Stranger si trasforma in I’m going there. La sensazione è che questi standard perdano peso ma per camminare più leggere, avanzando senza marciare, scaldano e non ingialliscono, sfuggono alla storia della loro genesi per trovare nuova vita nel nostro andare.

Per questo rilascio ci si affida alle asciugature di Stefano Spina, compositore e polistrumentista con il quale Fabrizio Poggi collabora da diverso tempo, echi di Africa arrivano da Arsene Duevi, la consuetudine del palco e dell’amicizia arriva Enrico Polverari. A questi si aggiunge un nutrito gruppo di musicisti che officiano altri brani di produzione originale ben calibrati nell’healing Game del nostro.

Un lavoro godibile, di apprezzabile continuità e coerenza con il proprio cammino, doti di cui l’autore non manca.

Keep on Walkin’ Fabrizio, for us an’…For You.

Track List

  • Keep on Walkin’
  • If These Wings
  • Chariot
  • Don’t Get Worried
  • I’m Goin’ There
  • For You
  • My Name is Earth
  • Just Love
  • Sweet Jesus
  • It’s Not Too Late

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