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Americana

My Morning Jacket Z

2005 - ATO / RCA RECORDS

02/02/2006 di Christian Verzeletti

#My Morning Jacket#Americana

“Z” è un indubbio passo avanti nella discografia dei My Morning Jacket, un cd per cui si sono sprecati elogi e paragoni, uno di quei dischi che lasciano addosso una patina di sogno anche quando lo si ha finito di ascoltare. Insomma un album per cui sarebbe facile ed anche giusto spendere grandi parole.
Eppure questo nuovo lavoro della band di Jim James vive un po’ dell’indefinizione che attanaglia molte uscite interessanti degli ultimi anni: la voglia di spaziare e di toccare l’ascoltatore porta ad un suono affascinante ed elevato, ma rischia anche di far diminuire il livello d’identità del progetto, se non addirittura il peso delle canzoni.
“Z” rimane comunque attaccato addosso all’ascoltatore con una certa forza: i My Morning Jacket saltano di traccia in traccia mutando riferimenti e giocando con l’immaginazione, eppure non smarriscono la propria voce, un po’ come riesce a poche altre band, per esempio Wilco e Okkervil River (più ai primi che ai secondi).
Di volta in volta vengono in mente i Pink Floyd piuttosto che i Lynyrd Skynyrd, i Mercury Rev piuttosto che i Kinks, i Radiohead piuttosto che Neil Young. Già il fatto che una band del Sud degli States suoni un rock etereo è indice di un approccio dilatato, che mira ad una particolarità avvolgente e vorticosa come si percepisce subito da quella sorta di soul bianco che è l’iniziale “Wordless chorus”.
La sensazione di originalità si deve soprrattutto alla voce di Jim James, spesso appoggiata su qualche effetto pop o sul proprio riverbero, ma sotto sotto i My Morning Jacket sono una rock band che ha il suo background negli anni ’70: lo si sente nell’energia che prorompe da “What a wonderful man” e “Off the record”, nell’assolo di chitarra di “Lay low”, negli idilli bucolici di “Into the woods” e di “Knot comes loose” o nelle divagazioni strumentali di “Dondante”.
Scrittura e testi sono complementari a questo rock immaginifico perché James idealizza la realtà fino a caricare il disco di una speranza utopica, di una luce vivida.
Importante il contributo dei due nuovi membri della band (Bo Koster, tastiere, e Carl Broemel, chitarra) e da segnalare anche la partecipazione di Andrew Bird e di M. Ward, altri musicisti liberi che si devono essere identificati facilmente con le creature che animano il booklet, un po’ insetti, un po’ extraterrestri.
“Z” è una raccolta che stimola ed entusiasma, come guardare un cielo stellato di notte e ritrovarsi a palpitare di fronte alla vastità dello spettacolo. È uno dei dischi più “nuovi” e più “forti” di questi ultimi mesi, ma crediamo che i My Morning Jacket potrebbero lasciare un segno ancora più profondo nel firmamento del rock.
Queste canzoni sono la prova che la qualità, le idee e l’ispirazione non mancano e che li potremmo trovare presto in una dimensione più definita.

Track List

  • Wordless Chorus|
  • It Beats 4 U|
  • Gideon|
  • What A Wonderful Man|
  • Off The Record|
  • Into The Woods|
  • Anytime|
  • Lay Low|
  • Knot Comes Loose|
  • Dondante

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