My Morning Jacket Okonokos (dvd)
2006 - ATO / RCA Records
Rispetto alla versione in doppio cd che già avevamo trattato, il dvd riprende la medesima performance live con alcune sostanziali differenze: più che una questione di scaletta, che è pressochè identica, sono le immagini a dare un valore aggiunto.
L’introduzione, intitolata “The party”, permette di cogliere la particolarità e la follia del progetto: un distinto ufficiale si reca ad una festa in una villa ottocentesca e trovandosi a disagio si lascia condurre in un bosco da un animale che lo guida ai piedi di un palco dove si esibisce la band (che tra barbe e capelli folti presenta più di un’analogia col misterioso animale).
Il concerto è stato registrato proprio in una foresta con una sorta di teatro allestito nel mezzo di rami, liane e piante. Ad aumentare la suggestione fiabesca contribuiscono poi una serie di personaggi che compaiono tra il pubblico: esseri cornuti, maschere fosforescenti e creature colorate.
Ne guadagna la musica dei MMJ che già di per sé si poggia su arrangiamenti psichedelici: grazie anche ai giochi di luce di Mark Brickman il concerto diventa un’esibizione-rappresentazione freak con i musicisti liberi di dar sfogo alle loro fantasie strumentali come una band anni ’70 miracolosamente proiettata nel nuovo millennio.
Ottime anche le riprese con le telecamere spesso posizionate tra il pubblico che aumentano ulteriormente la sensazione di partecipare in diretta al concerto, anzi all’evento o se volete all’happening.
Ancora più esaltanti risultano così “One big holiday” con un attacco quasi metal e un crescendo rock veemente, “Off the record” con le immagini che come in un trip tornano ad inquadrare il festino nella villa (compare anche una zebra!), “Dondante” allungata da un sax e “Run thru” urlata fino ad essere lanciata in una jam.
Tra squarci enfatici e keyboards pronte a saltare, i My Morning Jacket dimostrano di saper costruire un corpo rock fresco come pochi oggi. Esemplari in questo senso le versioni dei pezzi più vecchi, impuntate e notevolmente aumentate come succede in “Mahgeetah” con un finale da urlo in cui si rompe anche qualche corda.
Al termine dello spettacolo il nostro ufficiale, un po’ meno distinto e un po’ più sudato, imbocca la via del ritorno, ma viene aggredito e sbranato da un orso! Ve lo immaginate un concerto così?
Sconsigliato ai deboli di cuore.