Dirty Roads<small></small>
Emergenti

Miami & The Groovers Dirty Roads

2006 -

19/04/2006 di Christian Verzeletti

#Miami & The Groovers#Emergenti

I Miami & The Groovers sono stati per anni una cover band che i tanti fans di Springsteen sparsi nel nostro paese avranno sentito nominare almeno una volta.
Con questo disco autoprodotto intraprendono una strada loro dichiarando apertamente quali sono i punti di riferimenti e le direzioni del tragitto: il titolo è indicativo di un rock di matrice americana vissuto con assoluta dedizione e fede. Non solo Springsteen, ma tanti rocker cresciuti sulle strade della provincia americana, da Tom Petty a Will T. Massey, non importa quanto blasonati: ciò che conta è la passione.
Ed è la passione che i Miami & The Groovers mettono in campo più di ogni altra cosa: lo si capisce dalla cura con cui è impostato il booklet e soprattutto dal suono della band, che cerca in ogni momento un drive caldo e sentito.
Sin dall’attacco di “Rock’n’roll night” si capisce che non si tratta di un gruppo di rockers novellini: i Miami & The Groovers si avvicinano semmai ai Rocking Chairs di Graziano Romani. Il percorso e il background delle due bands è molto simile e quasi altrettanto si può dire della musica con l’unica differenza nella voce: il canto di Lorenzo “Miami” Semprini è infatti l’unico limite del disco. Per quanto lo carichi di una sincera anima rock, Semprini non riesce a tenere la tensione dei pezzi e vacilla spesso anche sulla pronuncia, palesando la dizione inglese tipica di noi italiani, evidente in “Waiting for me” quando la sua voce viene accostata a quella di Joe D’Urso.
I Miami & The Groovers riescono comunque a centrare l’obiettivo trascinando l’ascolto con un rock strutturato con competenza e capacità musicali di tutto rispetto: le chitarre tirano come di dovere insieme alla ritmica, armonizzando bene con le keyboards, ma soprattutto sono i ricami portati dal mandolino, dalla fisarmonica e dal violino a dare lustro ai pezzi come “Lost” e “Back in town”.
Tutto il disco è intriso di momenti rock che si possono ricondurre di volta in volta a maestri come Mellencamp o Creedence Clearwater Revival piuttosto che ai padri del folk come Woddy Guthrie e Dylan e a miti come Chuck Berry e Buddy Holly. Oltre che nella cover di “Further up on the road”, la lezione di Springsteen è seguita anche in “It takes a big rain” e nell’armonica a pieni polmoni di “Hard times”.
Il tutto è corroborato da qualche intervento di sax e da un paio di voci che aumentano il tasso del cd: quella dell’amico Joe D’Urso nella sua “Waiting for me” e quella di Marino Severini dei Gang che dà uno spessore diverso a “Tears are falling down”.
I Miami & The Groovers dimostrano di aver imparato bene la lezione del rock americano e di applicarla su sè stessi, come hanno fatto molte bands cresciute all’ombra dei propri idoli (calza alla perfezione l’esempio di Eddie & The Cruisers).
È solo l’inizio, ma, pur con tutti i limiti del caso, il primo passo è stato mosso nella giusta direzione.

Track List

  • Rock´n´roll Night|Highway|Waiting for me (con Joe D´Urso)|Lost|Back in town|Further on up the roads (B. Springsteen)|Walk in the light|Tears are falling down (con Marino Severini - Gang)|Hard Times|Local Rocking Band|It takes a big rain|Hard Times #2 (unplugged con Sandro Severini - Gang)

Articoli Collegati

MIAMI & THE GROOVERS

Live Report del 15/02/2025

Recensione di Laura Bianchi

MIAMI & THE GROOVERS

Live Report del 29/10/2016

Recensione di Fabio Baietti

MIAMI & THE GROOVERS

The Ghost King

Recensione di Giuseppe Verrini

MIAMI & THE GROOVERS

Live Report del 01/11/2013

Recensione di Roberto Contini

MIAMI & THE GROOVERS

No Way Back

Recensione di Andrea Furlan

MIAMI & THE GROOVERS

Live Report del 09/11/2012

Recensione di Andrea Furlan

MIAMI & THE GROOVERS

Good Things

Recensione di Davide Maestri