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MIAMI & THE GROOVERS The Ghost King
2015 - Autoprodotto / IRD
C’è infatti rispetto al passato, dove brillava un continuo clima di festa e spensieratezza, una prevalenza di momenti introspettivi e riflessivi, con testi più oscuri ed intimi, e diversi brani più morbidi ed acustici, con qualche emozionante ballata, con una band, Marco Ferri alla batteria, Beppe Ardito alle chitarre, Luca Angelici al basso e Alessio Raffaelli al piano e alla fisarmonica, affiatata e matura come non mai e che si apre a nuove sonorità.
Dieci nuovi brani e una bonus track, con i testi disponibili nel libretto anche in italiano. L’inizio è travolgente con The king is dead, uno dei brani migliori scritti da Lorenzo Semprini, tirata e tosta tra riff di chitarra ed assoli di violino e tastiere, mentre On the rox ispirata al libro di Bob Woodward “Wired” sulla vita di John Belushi, è una prima delicata ballata dove Alessio Raffaelli al piano ci regala splendide atmosfere, e Back to the wall è cupa, scura e misteriosa e ricorda gli ultimi grandi Cheap Wine.
Diverse interessanti ballate, The other room su tutte, delicata, poetica e sognante isola di pace, si alternano con momenti rock come in Hallelujah man dove una spumeggiante fisarmonica ci porta verso la musica di confine tra US e Messico, o folk-rock come in Waitin for my train con il mandolino di Massimo Marches a duettare con l’armonica di Lorenzo in brano molto rootsy, ma anche con le atmosfere inquietanti, quasi di rock da camera tra piano e violino come in We can rise.
Chiude il lavoro la bonus tracks Heaven or hell, scritta da Beppe Ardito, dove esce il grande amore per la musica Irlandese, uno splendido e trascinante brano di matrice folk-punk, che sarà sicuramente uno dei momenti “hot” dal vivo .
Disco maturo, ottimamente suonato, che mostra una ulteriore crescita compositiva, ricco di belle canzoni, con qualche bella sorpresa come Federico Mecozzi al violino che aggiunge in diversi brani grande valore ad una già ben rodata e brillante band e che ci consegna i Miami & The Groovers in viaggio lungo una nuova strada che, non dimenticando mai il passato, si apre a nuovi orizzonti musicali ed espressivi.