GUARDALALUNANINA<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Mario Castelnuovo GUARDALALUNANINA

2019 - Azzurra Music

12/11/2019 di Mario Bonanno

#Mario Castelnuovo#Italiana#Canzone d`autore

Il biglietto di ingresso alla RCA reca il numero 034149. Annuncio visita, c’è stampigliato al centro. La data indica il 22 – 5 – 81, e l’orario di entrata: le ore 11,16. Alla voce Sig, l’addetto alla reception ha scritto Minghi + 1. “Io sono il + 1” spiega Mario Castelnuovo a commento del reperto. Si trova a pag. 21 del suo libro-cofanetto (Guardalalunanina, Azzurra Music) ed è un libro pieno di madeleine a ciglia asciutte. Un diario sghembo, tanto poco agiografico quanto indicativo dei sogni e delle stazioni attraversate da Mario Castelnuovo in quasi quarant'anni di percorsi musicali. Contiene diversi frammenti, e squarci di Roma. Contiene ritratti di donne, di musicisti, di Gigi Riva, di Totò. Contiene tracce di racconto e racconti veri e propri. Ci sono foto. Ci sono riprodotti frontespizi (con dedica) di romanzo, spartiti e locandine. C’è anche, a pagina 29, “La veloce e improbabile spiegazione di SETTE FILI DI CANAPA per scongiurare la censura, prima dell’esibizione a Sanremo 1982”. Sono pagine patinate ma senza sbrodolamenti, un po’ come le canzoni soffici di Mario Castelnuovo, vicine all’acquerello ma antitetiche al melenso.

La canzone di Castelnuovo (…) si inserisce nel contesto artistico attuale sia cinematografico, che teatrale, letterario e musicale, europeo di stampo neoromantico”, si legge ancora, scritto a macchina, nella nota pensata per Sanremo. Da allora, come si dice, ne è passata di acqua sotto i ponti, e se mai c’è un artista meno pedissequo a se stesso, quello è proprio Mario Castelnuovo: il bel tenebroso in armatura da cavaliere (giovane) affiorante sul retro-copertina di fianco al titolo di Illa, è da un po'che non c’è più. Facciamo che Castelnuovo ha conservato intatto il suo impressionismo. E anche le ombreggiature interiori, gli incendi e i suoi colori. Facciamo che sfugge all’unidimensionalità di inquadratura, e da adesso in poi diciamo anche qualcosa dei due cd Guardalalunanina. Il primo si intitola “Live trio”, il secondo “Nudo Solo”: tutti e due i titoli rivelano dei climi che vi si colgono dentro.

Live trio” (Mario Castelnuovo, voce e chitarra acustica; Giovanna Famulari, violoncello, pianoforte e voce; Stefano Zaccagnini, chitarra classica, mando, cori) riesce in una cosa che non a tutti i live acustici riesce: suggestionante sulla scorta di una strumentazione ridotta all’osso. Una manciata di strumenti bastante a rilevare la pulizia del suono e il calore della voce di Castelnuovo. Tra le più piene della canzone d’autore. La scaletta conta dodici tracce: apre Mandami a dire, chiude Nina, e dentro ci sono anche le prodromiche Oceania e Sette fili di canapa, la storia d’amore e malattia mentale di Sul nido del cuculo, e le superlative (anche in versione "dal vivo") Il Mago, Ma vie je t’aime e Annie Lamour. Chi segue Mario Castelnuovo sa di che cosa sto parlando: siamo a una spanna dalla poesia, sostenuta da melodie che viene difficile non assecondare.

Applausi, e veniamo a “Nudo Solo”, Qui, se possibile, il discorso si estremizza ulteriormente. Quanto coraggio ci vuole, in questi tempi artificiali, per riproporsi con l'esclusivo sostegno di una chitarra? A Mario Castelnuovo il coraggio non manca, e dunque si declina  - nudo e solo, per dirla con il titolo del disco - in tredici episodi di se stesso e della sua storia musicale. Tra perle risalenti pressappoco agli esordi - La scogliera, Inchiostro, Viale dei persi -, diverse incursioni sentimentali – Il lupo, La nuvola, Rondini del pomeriggio, Gli innamorati coi capelli bianchi -, e gli omaggi che ti aspetti (a Goran Kuzminac, Stella del Nord) e non ti aspetti (a Rino Gaetano, Aida) a cantautori che non ci sono più. Sono canzoni asciutte, ricondotte a loro volta alla nudità originaria, governate con l’aiuto di mestiere e poesia.

Quel minimo di strumentazione rintracciabile nel primo disco, ritorna, infine, nell'inedita bonus track Guardalalunanina, omaggio doppio alla figlia che è nata e alla madre che l'ha messa al mondo. Il taglio oscilla - come spesso in Castelnuovo - tra mediale e transmediale, e la canzone se ne giova, veleggiando a distanza di sicurezza dalle coordinate asfittiche del pop. Inciso n. 2: mi accompagna la nomea di giornalista avverso alle canzoni sentimentali. Quanto ho appena scritto di Guardalalunanina, mi sembra sgombri il campo da ulteriori illazioni: il dato che segna lo scarto tra la buona canzone sentimentale e la pessima canzone sentimentale - così come, del resto, il dato che segna la differenza tra la canzone d’autore e le canzonette – si individua nel come più che nel cosa si scrive e si canta. E’ un fatto che Mario Castelnuovo si esprima attraverso una lingua mai sterile, fine a se stessa. Una lingua, al contrario, capace di estendere il discorso poetico al punto da universalizzarlo. Ed è un altro fatto che il libro, così come i cd di Guardalalunanina, di tutto questo costituiscano una prova evidente.

Track List

  • Mandami a dire
  • Lettera dall`Italia
  • Oceania
  • Sette fili di canapa
  • Il mago
  • Sul nido del cuculo
  • Buongiorno
  • Ma vie je t`aime
  • Annie Lamour
  • La guerra è finita
  • Santa Maria delle Caramelle
  • Nina
  • La scogliera
  • Via della Luna
  • Dialogo d`amore
  • Il lupo
  • La nuvola
  • Inchiostro
  • Madonna di Venere
  • Stella del Nord
  • Aida
  • Papà vicino e lontano
  • Rondini del pomeriggio
  • Viale dei persi
  • Gli innamorati dai capelli bianchi
  • Guardalalunanina

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