Iosonouncane QUI NOI CADIAMO VERSO IL FONDO GELIDO - Concerti 2021-22
2023 - Numero Uno/Tanca Records
#Iosonouncane#Italiana#Alternative #canzone d`autore #Alternative
Jaliath, l’album realizzato e pubblicato a quattro mani con il musicista ed etnomusicologo conterraneo Paolo Angeli. Nella concezione di Incani “la dimensione dal vivo non si deve limitare a riproporre i classici, ma deve inserire nuovi elementi, nuovi brani e nuovi linguaggi anche mettendo l’ascoltatore nella scomoda posizione di non potersi dedicare al sing-a-long”, quindi non stupisce più di tanto la scelta perpetuata anche per il nuovo lavoro discografico a due anni da quel piccolo capolavoro intitolato IRA, che tanto aveva conquistato critica, estimatori e addetti al settore.
Qui noi cadiamo verso il fondo gelido – Concerti 2021-22 è il nuovo album del cantautore e produttore sardo, registrato completamente dal vivo proprio durante i tour che hanno seguito la pubblicazione del suo terzo disco; nonostante potrebbe apparire una sorta di best of, il nuovo lavoro è composto da diciotto brani per la maggior parte inediti, undici per l’esattezza, oltre che da alcuni brani dei precedenti dischi, ovviamente rivisitati cogliendone le diverse sfumature sonore e lasciando libero sfogo all’improvvisazione.
Per questo suo nuovo lavoro, che prende il nome da una traduzione in italiano di un verso del brano Ojos (contenuto in IRA), Iosonouncane ha suonato nel 2021 in trio con Bruno Germano e Amedeo Perri, e nel 2022 in full band, denominata Mandria, con Amedeo Perri, Serena Locci, Simona Norato, Francesco Bolognini, Simone Cavina e Maria Giulia degli Amori.
I diciotto brani contenuti sono alcuni dei migliori momenti di questi eccezionali concerti, nei quali possiamo constatare il percorso già intrapreso con IRA, dove l’attitudine di Incani, in fase realizzativa, sembra aver abbandonato oramai quella predisposizione più cantautorale che aveva contraddistinto i primi album.
Continua quindi a sviscerare le sue doti compositive “scardinando codici e confini musicali”, prendendoci per mano e accompagnandoci nell’ennesimo sorprendente viaggio musicale, fatto di ambientazioni sonore indescrivibili, canzoni dilatate nel tempo e dominate da melodie inconsuete, istintive ed ipnotiche, che acquisiscono ulteriore fascino grazie all’esecuzione live.
Un disco che alterna composizioni, quelle datate 2021, dal gusto puramente elettronico, attraverso l’impiego di sintetizzatori, sequencer e campionatori, donando quindi nuova veste ai brani già noti, come Buio (Die) e Ojos (IRA), ad altre, quelle registrate nel 2022, districate tra “reminiscenze jazz, sprazzi di psichedelia ed elettronica minimale”, grazie all’azione corale della Mandria la quale invece propone versioni più fedeli a quelle su disco di brani come Tanca (Die) e Ashes, Prison, Niran e Hajar (IRA).
Partendo dall’iniziale Inam, passando attraverso Bestas, Acciaio e Voci (solo per citarne alcune) e concludendo con Sacramento, non possiamo fare altro che apprezzare la bellezza stilistica e creativa di un disco, che non mostra cali di tensione, anzi, conquista ascolto dopo ascolto, provocando, come da consuetudine, quel piacevole attacco d’ansia che le composizioni di Iosonouncane sanno dare.
Qui noi cadiamo verso il fondo gelido – Concerti 2021-22 è l’ennesimo tassello di un percorso fiero e creativo, che dimostra come l’artista, ogni qualvolta decida di cimentarsi con le proprie doti compositive, non sbaglia mai un colpo, dote che difficilmente, in Italia, possiamo constatare in molti dei suoi colleghi.
Un’opera di spessore assoluto, da ascoltare dalla prima all’ultima canzone, senza pause, un album che entusiasmerà i vecchi estimatori e di sicuro ne attrarrà di nuovi.
Che Jacopo Incani, alias Iosonouncane, trovi la sua giusta dimensione durante i live è cosa oramai risaputa da diverso tempo. Infatti, basterebbe assistere a un suo concerto per rendersene conto, ma, come se non bastasse, l’ennesima prova a dimostrazione di quanto detto l’abbiamo avuta con Qui noi cadiamo verso il fondo gelido – Concerti 2021-22 è il nuovo album del cantautore e produttore sardo, registrato completamente dal vivo proprio durante i tour che hanno seguito la pubblicazione del suo terzo disco; nonostante potrebbe apparire una sorta di best of, il nuovo lavoro è composto da diciotto brani per la maggior parte inediti, undici per l’esattezza, oltre che da alcuni brani dei precedenti dischi, ovviamente rivisitati cogliendone le diverse sfumature sonore e lasciando libero sfogo all’improvvisazione.
Per questo suo nuovo lavoro, che prende il nome da una traduzione in italiano di un verso del brano Ojos (contenuto in IRA), Iosonouncane ha suonato nel 2021 in trio con Bruno Germano e Amedeo Perri, e nel 2022 in full band, denominata Mandria, con Amedeo Perri, Serena Locci, Simona Norato, Francesco Bolognini, Simone Cavina e Maria Giulia degli Amori.
I diciotto brani contenuti sono alcuni dei migliori momenti di questi eccezionali concerti, nei quali possiamo constatare il percorso già intrapreso con IRA, dove l’attitudine di Incani, in fase realizzativa, sembra aver abbandonato oramai quella predisposizione più cantautorale che aveva contraddistinto i primi album.
Continua quindi a sviscerare le sue doti compositive “scardinando codici e confini musicali”, prendendoci per mano e accompagnandoci nell’ennesimo sorprendente viaggio musicale, fatto di ambientazioni sonore indescrivibili, canzoni dilatate nel tempo e dominate da melodie inconsuete, istintive ed ipnotiche, che acquisiscono ulteriore fascino grazie all’esecuzione live.
Un disco che alterna composizioni, quelle datate 2021, dal gusto puramente elettronico, attraverso l’impiego di sintetizzatori, sequencer e campionatori, donando quindi nuova veste ai brani già noti, come Buio (Die) e Ojos (IRA), ad altre, quelle registrate nel 2022, districate tra “reminiscenze jazz, sprazzi di psichedelia ed elettronica minimale”, grazie all’azione corale della Mandria la quale invece propone versioni più fedeli a quelle su disco di brani come Tanca (Die) e Ashes, Prison, Niran e Hajar (IRA).
Partendo dall’iniziale Inam, passando attraverso Bestas, Acciaio e Voci (solo per citarne alcune) e concludendo con Sacramento, non possiamo fare altro che apprezzare la bellezza stilistica e creativa di un disco, che non mostra cali di tensione, anzi, conquista ascolto dopo ascolto, provocando, come da consuetudine, quel piacevole attacco d’ansia che le composizioni di Iosonouncane sanno dare.
Qui noi cadiamo verso il fondo gelido – Concerti 2021-22 è l’ennesimo tassello di un percorso fiero e creativo, che dimostra come l’artista, ogni qualvolta decida di cimentarsi con le proprie doti compositive, non sbaglia mai un colpo, dote che difficilmente, in Italia, possiamo constatare in molti dei suoi colleghi.
Un’opera di spessore assoluto, da ascoltare dalla prima all’ultima canzone, senza pause, un album che entusiasmerà i vecchi estimatori e di sicuro ne attrarrà di nuovi.