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Rock Internazionale • Punk

Green Day ¡TRÉ!

2012 - Warner Bros

10/03/2013 di Arianna Marsico

#Green Day#Rock Internazionale#Punk

Con ¡Tre! i Green Day chiudono la trilogia del 2012. L’aver messo sul fuoco più di trenta brani in così poco tempo si fa sentire: il disco è divertente e godibilissimo ma manca la smash- hit che “infrange il silenzio con il mattone dell’autocontrollo” (She , Dookie 1994). E’ tutto un gran fioccare di montagne russe di giri di basso, rullare di batteria (Tre Cool e Mike non si limitano a fare i comprimari e pestano sull’acceleratore  che è un piacere) e trionfi di chitarre ma anche solo rispetto a ¡Dos! (quindi senza scomodare pietre miliari come Dookie o Nimrod, per non parlare del flower-punk pre-Dookie) il tutto resta meno impresso come singoli brani, pur nel segno (come il predecessore) di un ritorno alla semplicità punk originaria. Resta l’impressione di una compatta e gioiosa unità sonante, però tirare fuori il panzer macina-classifiche si fa un po’ complicato.

Dopo un po’ di ascolti ed in ossequio all’antica venerazione adolescenziale (inutile nasconderla)  qualcosa riesce a far capolino rispetto al resto e a farsi canticchiare volentieri.

Un esempio è Missing You, semplice e lineare, rotonda nelle sue linee melodiche e quindi efficace come dichiarazione d’amore (ma la poesia di Redundant in Nimrod era tutta un’altra storia, anche la sedicenne che è in me deve ammetterlo), pogabile il giusto e probabilmente live darà le sue soddisfazioni e una buona dose di lividi.

Sex, Drugs & Violence ricorda l’immediatezza di Kerplunk (1992) ed è arricchita da coretti decisamente pop ed una batteria spietata nella sua precisione.

Walk away nasce come ballad ma dal primo refrain il ritmo torna a farla da padrone smorzando la dolcezza iniziale e riportando tutto all’atmosfera salterina e caciarona del disco.

Dirty Rotten Bastards attacca con un coro scanzonato e birbante, assume un incalzare da Minority ( Warning, 2000) per poi farsi sincopata e non concedere respiro fino alle note finali.

In estate i Green Day torneranno in tour anche in Italia. Sarà una buona occasione per vedere se sul palco l’anima punk non si sia definitivamente omologata al ruolo di rock- band da stadio sold –out e se nonostante qualche sbavatura in questa ambiziosa trilogia il potenziale di fuoco sia rimasto intatto. E magari in futuro scrivere di un loro album senza preoccuparsi se sia punk, mainstream o qualsiasi altra cosa ma semplicemente innamorati, senza distinguo tra le tracce, di  ogni singola nota, di ogni singolo giro di basso, di ogni staffilata di batteria.

Track List

  • Brutal Love
  • Missing You
  • 8th Avenue Serenade
  • Drama Queen
  • X-Kid
  • Sex, Drugs & Violence
  • Little Boy Named Train
  • Amanda
  • Walk Away
  • Dirty Rotten Bastards
  • 99 Revolutions
  • The Forgotten

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