Grayson Capps Scarlett Roses
2017 - Appaloosa Records / IRD
Greyson arriva dall’Alabama essendo nato ad Opelika, con una carriera iniziata con gli Stavon’ Chain, una band che arriverà ad incidere un disco prIma di sciogliersi, e che prende il volo con un pezzo, A Love Song For Bobby Long, entrata nella colonna sonora dell’omonimo film del 2004, interpretato da John Travolta e Scarlett Johanson, e basato sul romanzo Off Magazine Street, scritto dal padre di Grayson, Ronald Everett Capps. Poi sette dischi disseminati a partire dal 2005 con l’iniziale If You Know My Mind, ad oggi forse la prove più convincente, almeno per chi scrive, della sua produzione precedente. Ma oggi, questo Scarlett Roses si prende lo scettro di prova più riuscita ed interessante di Capps.
Prodotto da Trina Shoemaker, già dietro la consolle per altri album del nostro, ed affiancato da Corky Hughes alla chitarra, da Rufus Ducote al basso e da Russ Broussard alla batteria, Scarlett Roses lascia la sensazione di genuinità, no frills, tutta sostanza. Certo, nulla di sconvolgente o imprescindibile, ma un disco sincero, fatto di storie vere visto che si passa da racconti personali, chilometri lasciatisi alle spalle, postumi di sbornie tristi. Ok, già ascoltato, ma declinato in maniera decisamente chiara e convinta. E con una novità non di poco conto, visto che nel disco appare un pezzo, Taos, che si colora di Rock e Blues, dipanandosi per oltre otto minuti. Trovateci voi i rimandi che volete, ce ne sono a bizzeffe, ma il brano non è affatto male.
Inciso del corso di due sessioni fra Los Angeles e l'Alabama, Scarlett Roses è un disco da tenere in considerazione. E quando arriva la finale Moving On, delizioso pezzo in chiave elettro acustica, viene voglia di ricominciare a farsi cullare dalla ballate di Grayson Capps. Come sempre curato il packaging del disco da parte della Appaloosa Records.