Conversation With A Ghost <small></small>
Rock Internazionale • Songwriting

Giulia Millanta Conversation With A Ghost

2018 - Ugly Cat Records

30/06/2018 di Marcello Matranga

#Giulia Millanta#Rock Internazionale#Songwriting

Quando parliamo di artisti italiani capaci di avere rilievo all’estero si finisce per parlare (quasi) sempre di cantanti pop dal facile appeal per orecchie straniere imbolsite da anni di luoghi comuni quanto stantii. Ma se vogliamo parlare di musicisti realmente di vaglia e ricchi di sostanza non possiamo ignorare una Signora come Giulia Millanta, dal 2012 trasferitasi ad Austin e che, con quella fervida scena, ha costruito ed intrattiene rapporti piuttosto stretti. Conoscenze che non sono certo frutto di una semplice “bella presenza” ma di un vissuto musicale che Giulia si è costruita passando dalla realizzazione di cinque album prima di questo nuovissimo Conversation With A Ghost, che hanno contribuito ad accrescere la padronanza e le doti della nostra. 

Daltronde quando ti circondi di musicisti quali Gabriel Rhodes (baritone guitar, electric guitar , acoustic guitar, glasses, piano, saw, bajo sexto), Marc Ribot (electric guitar in 2,3), David Pulkingham (nylon string guitar, bg vocals), Glenn Fukunaga (upright bass), Dony Wynn (drums, percussion), Joel Guzman (accordion), John Mills (bass clarinet, sax), Tommy Spurlock (steel guitar) e Kimmie Rhodes (bg vocals), qualcosa dovrà pur voler dire. E che questo non sia un caso lo conferma la line up del disco precedente, Moonbean Parade, uscito un paio di anni fa che vedeva allineati Charlie Sexton, Howe GelbMichael Fracasso, oltre al gruppo composto da precedentemente citati Glenn Fukunaga, Kimmie Rhodes, Gabriel Rhodes, Dony Wynn e David Pulkingham.

Conversation With A Ghost è un disco introspettivo, personale, nel quale la scrittura tocca temi quali l’inconscio, la perdita dell’innocenza, le prospettive che offre l’amore, i temi che contraddistinguono la quotidianità famigliare, il tutto filtrato dalla sensibilità che contraddistingue la Millanta. Ecco quindi il susseguirsi di canzoni dal sapore mai banale quanto musicalmente intriganti, eppure mai scontate. Piccoli gioielli in certi casi, come la splendida Expiration Date con percussioni e chitarra disegnano una traiettora melodica di grande fascino. La Stanza, scritta a quattro mani con Max La Larocca, ha un incedere fascinoso e conturbante, dove la Millanta alterna inglese ed italiano. Violence è dominata dall’accordion di Joel Guzman, in cui l’atmosfera musicale (sembra quasi un tango argentino) contrasta con un testo ricco di metafore ed inquietudini. Da sottolineare il cantato di Giulia che passa dall’inglese all’italiano allo spagnolo. Impossibile sfuggire poi alle ammalianti atmosfere waitsiane di Puppet On A String, i cui rimando musicali sono piuttosto evidenti anche grazie alla presenza della chitarra di Marc Ribot che con Waits ha suonato spesso e volentieri.

Il resto del disco non risulta essere meno interessante, con vaghi incroci con reminiscenze alla Norah Jones (Lonesome Throne), anche grazie ad un minutaggio che si rivela perfetto nei suoi trentasette minuti complessivi. Un gran bel disco, meritevole della vostra attenzione.

Trascurarlo sarebbe un grave errore.

 

Track List

  • Blinded by the sun
  • Hour Glass
  • Puppet on a String
  • Lonesome Throne
  • Violence
  • Coney Island
  • Lila
  • Conversation with a Ghost
  • Expiration Date
  • Enough is Enough
  • La Stanza
  • Space

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