Giulia Millanta Woman on the Moon
2022 - Ugly Cat Music
Il risultato ha un fascino dolce ed essenziale, elegante e talora sognante, dove i vuoti, in cui risuona ogni chitarra, sono altrettanto importanti quanto i pieni; essi sono animati da chitarre minimali o languide, percussioni, note di piano ben calibrate e dense, o batterie spazzolate, per atmosfere a volte malinconiche e nostalgiche, eppure comunque rasserenanti e confortanti.
Nei testi il maschile e il femminile si confrontano, con un Mad Man on the Moon disconnesso dalla realtà, che ha perso la sua testa in un palloncino, si sente come un uccello che canta in gabbia e vorrebbe volare via, mentre una Woman on the Moon è pronta a percorrere la distanza tra le stelle e l'alba, ad attraversare “il tempo e lo spazio” e ad asciugare le lacrime altrui.
I versi esplorano l’amore, da cui scappare quando l’altro non vuole prendere alcuna direzione, non ha obiettivi ed evita un confronto schietto, oppure si rivela un bugiardo o in realtà solo “empty and vain”; in altri casi ascoltiamo l’invito a ritrovare la connessione con sé stessi, quando ci si sente vuoti e a pezzi (la bellissima e delicata The World Is in Your Heart, riproposta anche in una seconda versione più rock e intensa), o si parla di fantasmi che nascondiamo dentro di noi. Un’ironia sottile colpisce d’altronde chi non vuole sapere cosa ci sia sotto la superficie e porsi domande, perché ha paura di guardarsi dentro o di guardare fuori, per comprendere realmente gli altri; non mancano infatti momenti divertiti e pungenti, di cui un altro esempio è Go South.
Emerge il profilo di chi sa quello di cui ha bisogno e conosce la felicità a cui ha diritto, ma anche che cosa significa cercarla nei posti e nelle persone sbagliate; traspara inoltre di contro la consapevolezza che l’amore possa essere oceano, nuvola e stella.
I testi del disco sono logicamente per lo più in inglese, ma in un paio di tracce troviamo anche l’italiano (in alcuni versi di You Don’t Wanna Know e in Vola via, versione nell’idioma nostrano della canzone Run Away). La cantautrice sa emozionare con una padronanza e una maestria notevole di musica e parole, dove niente può suonare fuori posto o eccessivo, o ancora e al contrario troppo spoglio: gli ascoltatori sono cullati da riflessioni e trame acustiche, in cui è possibile rintracciare anche melodie che, discrete e raffinate, si fanno strada con la loro bellezza mai banale. Millanta conosce bene e traccia una sua via al folk e all’Americana, che non suona mai scontata o troppo tradizionale, ma trova una sua classicità e una sua grazia tutta personale, che conquista a ogni ascolto.