Migliaia di rose<small></small>
Italiana

Garbo Migliaia di rose

2003 - Mescal/Sony Music

28/04/2003 di Andrea Salvi

#Garbo#Italiana

In tempi in cui chiunque, copia fra le copie, viene senza pudore osannato, la figura e le canzoni di Garbo rischiano di venir fraintese e sminuite, etichettate come ennesimo furbesco tentativo di revival degli ormai celebratissimi e gloriosi anni ottanta. Non è così, per diversi motivi. Classe e stile prima di tutto: pregi che lo hanno portato a pubblicare lo scorso anno uno dei migliori album della sua carriera, quel “Blu” da cui è stato estratto il brano che apre questo EP (o minialbum, chiamatelo come preferite), dall’omonimo titolo. Credibilità poi, quella conquistata lungo una carriera ventennale in cui ogni singolo passo è stato segnato da tangibili prove di coerenza e onestà artistica, a volte condito con una forte dose di coraggio. La stessa voglia di rischiare rimettendo in discussione il proprio presente ancor prima della propria storia, deve aver portato Garbo alla scelta di appaiarsi dal vivo alla giovane e validissima band Sirenetta H, in uno scambio fertilissimo di esperienze che ha giovato ad entrambi. Lo si nota immediatamente ascoltando le cinque tracce live che fanno da corollario al singolo, frammenti ripresi dal repertorio storico del cantante, eseguiti con un’attitudine nuova eppur mai come ora legata alle sperimentazioni di quegli anni che tentavano l’unione tra elettronica e neoromanticismo. Un gradito regalo che solleticherà la curiosità dei fan vecchi e nuovi, data la difficile reperibilità su Compact Disc delle versioni originali.
Anche se il missaggio dei suoni a tratti appiattisce il ben più massiccio impatto live originario del gruppo, privilegiando il cantato sempre in primo piano e forte di un profondo e invidiabile senso melodico, è negli episodi più ritmati quali “Il fiume”, “Radioclima” e “Vorrei regnare” che la simbiosi tra suoni e voce è più riuscita, avvicinandosi al mood dei migliori Ultravox.
È il caso di citare un “ritorno al futuro” che la nuova versione del cavallo di battaglia “A Berlino… va bene”, rende manifesto in tutta la sua evidenza: Garbo può permettersi il lusso di reinventare se stesso fuggendo il rischio di apparire come una copia sfocata di un passato lontano, giocando con arrangiamenti che tutta una generazione di artisti, dai Bluvertigo in poi, negli ultimi anni ha ripreso dalla sua esperienza, modellandoli con una riacquistata sensibilità eighty.
Con “Migliaia di rose” ritroviamo così un interprete affatto superato, anzi fotografato in uno stato di grazia invidiabile, raro come le sue centellinate esibizioni che racchiudono in se l’eccezionalità e il gusto di eventi veri e propri.
Che ci si accosti a questo EP per riabbracciare un passato attualizzato e modernissimo o per riscoprire uno dei brani più sinceri dell’ultimo album di Garbo non ha importanza. L’importante è la ritrovata presenza di una personalità unica e affascinante, che magnetica come non mai conosce bene la raffinata arte di guidare le danze, almeno per questa notte.


Discografia:

- Migliaia di rose (ep, 2003)
- Blu (2002)
- Garbo i successi (raccolta, 1999)
- Grandi giorni (1998)
- Up the line (1997)
- Fuori per sempre (1995)
- Macchine nei fiori (1993)
- Garbo e il presidente live (live, 1991)
- 1.6.2. (1990)
- Manifesti (1988)
- Il fiume (1986)
- Fotografie (1984)
- Scortati (1982)
- A Berlino… va bene (1981)

Track List

  • Migliaia di rose|Il fiume|A Berlino… va bene|Quanti anni hai?|Radioclima|Vorrei regnare

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