Anche se il missaggio dei suoni a tratti appiattisce il ben più massiccio impatto live originario del gruppo, privilegiando il cantato sempre in primo piano e forte di un profondo e invidiabile senso melodico, è negli episodi più ritmati quali “Il fiume”, “Radioclima” e “Vorrei regnare” che la simbiosi tra suoni e voce è più riuscita, avvicinandosi al mood dei migliori Ultravox.
È il caso di citare un “ritorno al futuro” che la nuova versione del cavallo di battaglia “A Berlino… va bene”, rende manifesto in tutta la sua evidenza: Garbo può permettersi il lusso di reinventare se stesso fuggendo il rischio di apparire come una copia sfocata di un passato lontano, giocando con arrangiamenti che tutta una generazione di artisti, dai Bluvertigo in poi, negli ultimi anni ha ripreso dalla sua esperienza, modellandoli con una riacquistata sensibilità eighty.
Con “Migliaia di rose” ritroviamo così un interprete affatto superato, anzi fotografato in uno stato di grazia invidiabile, raro come le sue centellinate esibizioni che racchiudono in se l’eccezionalità e il gusto di eventi veri e propri.
Che ci si accosti a questo EP per riabbracciare un passato attualizzato e modernissimo o per riscoprire uno dei brani più sinceri dell’ultimo album di Garbo non ha importanza. L’importante è la ritrovata presenza di una personalità unica e affascinante, che magnetica come non mai conosce bene la raffinata arte di guidare le danze, almeno per questa notte.
Discografia:
- Migliaia di rose (ep, 2003)
- Blu (2002)
- Garbo i successi (raccolta, 1999)
- Grandi giorni (1998)
- Up the line (1997)
- Fuori per sempre (1995)
- Macchine nei fiori (1993)
- Garbo e il presidente live (live, 1991)
- 1.6.2. (1990)
- Manifesti (1988)
- Il fiume (1986)
- Fotografie (1984)
- Scortati (1982)
- A Berlino… va bene (1981)