Scritti con Pablo<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Filippo Andreani Scritti con Pablo

2011 - Lucente / Venus

30/11/2011 di Claudio Giuliani

#Filippo Andreani#Italiana#Canzone d`autore

Filippo Andreani è approdato poco più di un anno fa nei nostri salottini di musica quotidiana recapitandoci un valente esordio intitolato Una Storia Sbagliata; un disco impregnato di secrezioni letterarie che imbastivano un concept album su una storia del tempo partigiano che ha per protagonisti il capitano Neri e la staffetta Gianna, figure della resistenza del comasco, una storia complessa come sono complesse a volte le vicende della vita e già il sottotitolo fuligginoso “un caso d’amore, di piombo e di morte” ne indicava il lato ottenebrato. Quel disco ha raccolto giudizi favorevoli, concordemente positivi e con sottolineati accostamenti a Fabrizio De Andrè. A noi quell’album è piaciuto, ci era piaciuta la prospettiva del raccontar una canzone e lo sbalzo dei suoni, perlopiù acustici; ci era piaciuto lo scavare profondo a doppia vangata per far riemergere impressioni e sentori che offrissero embrioni di vita a turbamenti. Che fosse un po’ troppo derivativo, come hanno accusato alcuni, non ha troppa importanza: l’aver appreso a memoria Fabrizio De André o prestato orecchio al Massimo Bubola o all’Ivano Fossati più infervorati non è certo un peccato, sono cose che uno si porta dentro; il capitolo successivo avrebbe tracciato un profilo più determinante a ritrarre la personalità del nostro protagonista.

Filippo Andreani da Valmorea, Como, viene al mondo il 29 ottobre 1977, è avvocato ma non professa il mestiere perché (come recita l’agiografia) farebbe la fine del medico di Spoon River; torna oggi con un pugno di canzoni a sparpagliare incentivi per riflessioni e spronarci a roteare anche noi lo sguardo per scorgere con una sbirciata sghemba altre storie che, sfocate, ci sfiorano i gomiti. Scritti con Pablo è quindi il secondo atto assemblato da questo cantautore, un buon dischetto che ci porta in casa narrazioni & rifrazioni che in più di un frangente rievocano mastro De André, la produzione del disco è affidata a Simone Serafico (Mercanti di Liquore) un altro cresciuto a pane e Faber; ma la scrittura di Filippo sa essere individuale e, tracimando passione e ricerca espressiva, palesa concentrazione e diligenza per il montaggio dei lemmi.

Undici tracce, undici tessere di vetro brumoso per un mosaico calembour, una più suggestiva dell’altra: si parte con la commovente Per voce di Aldo, song livida e pietosamente attuale di criminalità istituzionale; Bruno, su Genova, il cielo dedicata a Lauzi ha un arrangiamento fluttuante; L’assenza è una delle mie preferite, forse la migliore del lotto, foscamente sconsolata, ombrosa, destinata a Mario Monicelli, è poeticamente notturna con riverberi di incontaminata luce, è una carnale preghiera riconciliante per una fiamma inquieta.


L’ammaliante Ostinata e dolce ha attraenti movenze jazzate. Finché Dio tace, Non passarmi oltre e la bellezza profonda di Anna e la primavera sono canzoni da ascoltare con concentrazione; poi c’è la storia Quasi soltanto mia della vedova Pinelli o quella drammatica di “in volo” con una delle tante (dannatamente troppe) morti bianche che tormentano il nostro paese. Una consapevolezza diamantifera quella di In volo che brilla di luce arroventata, luce cruda ma mai rassegnata, una luce da portare sempre in alto affinché quest’infamia non possa procacciarsi cucce e silenzi complici.
Canzoni con anima e intelligenza, scusate se è poco.

p.s. La conclusiva Alete e al ragasol non è altro che una cover-omaggio a Pierangelo Bertoli.
 

Track List

  • Per voce di Aldo
  • Bruno, su Genova, il cielo
  • Non passarmi oltre
  • L’assenza
  • La pena di amare
  • Finché Dio tace
  • Quasi soltanto mia
  • Anna e la primavera
  • In volo
  • Ostinata e dolce
  • Alete e al ragasol

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