
Eugenio In Via Di Gioia L`amore e` tutto
2025 - Woodworm/Carosello Records
"Ma tutto qui sta finendo per ricominciare". Ecco la Eugenio in Via Di Gioia filosofia del nuovo disco L'amore è tutto, contenuta in questo verso, solo apparentemente semplice. Perché ci vuole coraggio per cantare di amore, di "danza della vita", di energia e resistenza, in questo mondo che sembra precipitare. E gli Eugenii, Emanuele Via, pianoforte e fisarmonica, Paolo Di Gioia batteria e percussioni, Lorenzo Federici al basso, guidati dalla voce di Eugenio Cesaro, stavolta molto più sostenuto dai cori dei suoi compagni, provano a trasmettere il loro messaggio ricco di sfumature, senza disdegnare la cassa dritta di Danza, né la ballata piano e voci (con un effetto di autotune) di Buio, in un caleidoscopio di suoni e immagini che conforta e rincuora, in uno scenario attuale, in cui sembrano contare solo il valore economico, l'esibizione del lusso e l'arroganza.
Invece i testi di canzoni come Un'altra America, che apre il disco, un dialogo tra un uomo e il se stesso bambino, sembrano inni alla ricerca di "un senso di esistere da soli...dimmi che noi saremo gli eroi, due milanesi che non parlano di soldi perché hanno tempo da perdere": e se l'hanno scelta come primo brano, un motivo ci sarà...resistenza è anche opporsi allo shuffle mode e agli ascolti random, oltre che alle tendenze omologatrici, che vogliono i giovani tutti uguali, inquieti, depressi, senza più forze. La penna di Cesaro sa invece come dipingere i suoi coetanei "come panda innocui con un occhio nero"(Infinito, in cui infinito è "anche l'atomo più piccolo che c'è, questo caos che è grande più di me e te"), e vestire i pensieri di suoni freschi, orecchiabili e radiofonici, in una piacevole armonia tra testi profondi, che affrontano di petto i problemi della loro generazione, e musica lieve, ben arrangiata, con ampio uso di background vocals e campionature, con un uso accorto e non invasivo dell'autotune (come in Stammi lontano).
Non mancano neppure gli affondi alla situazione sociale, politica e musicale attuale, che testimoniano come l'impegno della band, lungi dallo scemare, abbia nel tempo preso nuove forme espressive, forse meno idealiste, più sarcastiche (si ascolti L'ultima canzone per capire), ma indubbiamente efficaci. È un disco completo, maturo - tenendo comunque conto dell'età media del gruppo, 34 anni - e che mostra una precisa direzione futura: non scendere a facili compromessi, pur
mantenendo intatti immediatezza e slancio. E per Mescalina, che li segue da dieci anni (qui la recensione del loro primo disco), è un piacere vedere che la strada è coerente, e promette ulteriori ottimi sviluppi.
Invece i testi di canzoni come Un'altra America, che apre il disco, un dialogo tra un uomo e il se stesso bambino, sembrano inni alla ricerca di "un senso di esistere da soli...dimmi che noi saremo gli eroi, due milanesi che non parlano di soldi perché hanno tempo da perdere": e se l'hanno scelta come primo brano, un motivo ci sarà...resistenza è anche opporsi allo shuffle mode e agli ascolti random, oltre che alle tendenze omologatrici, che vogliono i giovani tutti uguali, inquieti, depressi, senza più forze. La penna di Cesaro sa invece come dipingere i suoi coetanei "come panda innocui con un occhio nero"(Infinito, in cui infinito è "anche l'atomo più piccolo che c'è, questo caos che è grande più di me e te"), e vestire i pensieri di suoni freschi, orecchiabili e radiofonici, in una piacevole armonia tra testi profondi, che affrontano di petto i problemi della loro generazione, e musica lieve, ben arrangiata, con ampio uso di background vocals e campionature, con un uso accorto e non invasivo dell'autotune (come in Stammi lontano).
Non mancano neppure gli affondi alla situazione sociale, politica e musicale attuale, che testimoniano come l'impegno della band, lungi dallo scemare, abbia nel tempo preso nuove forme espressive, forse meno idealiste, più sarcastiche (si ascolti L'ultima canzone per capire), ma indubbiamente efficaci. È un disco completo, maturo - tenendo comunque conto dell'età media del gruppo, 34 anni - e che mostra una precisa direzione futura: non scendere a facili compromessi, pur
mantenendo intatti immediatezza e slancio. E per Mescalina, che li segue da dieci anni (qui la recensione del loro primo disco), è un piacere vedere che la strada è coerente, e promette ulteriori ottimi sviluppi.
Tra poco inizierà il tour, che dimostrerà una volta di più la bravura e la simpatia dei quattro, come nello scorso live a Milano. Ecco le date:
4 APRILE 2025 PERUGIA - AFTERLIFE
5 APRILE 2025 ROMA - ATLANTICO
7 APRILE 2025 MILANO - FABRIQUE
9 APRILE 2025 PADOVA - HALL
10 APRILE 2025 FIRENZE - VIPER THEATRE
16 APRILE 2025 BOLOGNA - ESTRAGON
17 APRILE 2025 TORINO - TEATRO CONCORDIA
20 MAGGIO 2025 NAPOLI – HEROES FESTIVAL (Casa della Musica Federico I)
4 APRILE 2025 PERUGIA - AFTERLIFE
5 APRILE 2025 ROMA - ATLANTICO
7 APRILE 2025 MILANO - FABRIQUE
9 APRILE 2025 PADOVA - HALL
10 APRILE 2025 FIRENZE - VIPER THEATRE
16 APRILE 2025 BOLOGNA - ESTRAGON
17 APRILE 2025 TORINO - TEATRO CONCORDIA
20 MAGGIO 2025 NAPOLI – HEROES FESTIVAL (Casa della Musica Federico I)