Tutti su per terra<small></small>
Italiana • Alternative

Eugenio In Via Di Gioia Tutti su per terra

2017 - Libellula Music

25/10/2017 di Carlotta Garavaglia

#Eugenio In Via Di Gioia#Italiana#Alternative

Degli Eugenio in via di Gioia mi piace tutto. Hanno iniziato scegliendo un nome geniale, hanno proseguito pubblicato un primo disco davvero interessante, Lorenzo Federici (2014), ed hanno continuato pubblicandone un’altro, Tutti su per terra (2017), con cui si sono superati. Mi piace il loro linguaggio, la loro capacità di presentarti il boccone amaro come la cosa più squisita che potresti trovare. Mi piace il loro approccio “da strada” alla musica e il rispetto della tradizione del teatro canzone di Gaber da cui hanno ereditato l’ironia, il disincanto e la capacità di creare testi cervellotici. 

Tutti su per terra è composto da nove tracce, il senso dell’album lo si evince già dall’immagine di copertina:  Atlante anziché sollevare il Mondo lo schiaccia. L’uomo è diventato un problema per il Mondo, lo abbiamo schiacciato con la tecnologia, con il cambiamento climatico, con esigenze futili e lo stiamo sovraccaricando. Traccia dopo traccia troverete queste tematiche oltre a quelle dell’alienazione dell’uomo all’interno della società. Che “pippone” direte voi…ascoltate, non ve ne accorgerete neanche. Anzi alla fine avrete voglia di FARE e CAMBIARE!!

 La prima traccia è “Giovani Illuminati”, è il primo singolo, nonché il primo singolo in Italia il cui video  è stato realizzato, da Dario Calì, in Hyperlapse: una tecnica che prevede lo spostamento della macchina fotografica di qualche centimetro, o metro, a ogni scatto, diverse volte, seguendo una traiettoria più o meno lineare. Oltre 42 mila fotografie scattate durante un viaggio tra 12 Paesi, lungo 36 mila chilometri per raccontarci l’evoluzione del concetto di spazio. o meglio dell’inesistenza dello spazio. Oggi non esiste più, si sta fermi davanti al computer e possiamo essere ovunque con un clic. “La realtà è aumentata al punto di rendere esigua la fantasia” Pensiamo di viaggiare, pensiamo di sapere tutto, siamo sempre presenti senza esserlo mai davvero, siamo sempre connessi alla gente ma in realtà siamo “un arcipelago di isole distanti ma comunicanti”.

La seconda traccia si intitola “La punta dell’iceberg” ovvero l’apocalisse del surriscaldamento globale in chiave, melodica, carnevale di Rio. Però la tecnologia ci salverà! Mah, intanto “Le Maldive non esisteranno più e noi andremo in Sardegna a festeggiare le vacanze estive”. In un modo o nell’altro anche la traccia successiva, “Chiodo Fisso”, si lega a questo tema. L’uomo è diventato ingombrante per la terra , è il suo chiodo fisso e non se ne prende cura. 

Passiamo poi all’uomo: in “Sette Camicie “ ci si chiede chi è il pazzo. Quello che si sconnette dal mondo e si rende imprevedibile o quello che ha una camicia al giorno perché la società ci dice così? siamo tutti alienati? come emerge in “Silenzio” in cui in un mondo immaginario sembra essere riusciti a sconfiggere l’inquinamento acustico. Ma non è un silenzio positivo, è il silenzio di chi non si ribella più, di chi non pensa più. Di chi non riflette più e segue la massa, come ci raccontano in “Obiezione”, perché quello che conta di più nella società odierna è la percezione che gli altri hanno di te “spiegamela tu la differenza tra morale e coscienza, se è l’opinione degli altri che conta non serve la coerenza”.  Ma è anche il silenzio di chi è impassibile di fronte a quello che succede nel mondo. Il silenzio di persone vittime di notiziari in cui ti fanno sembrare le notizie tutte uguali a tal punto che “il Mondo è diventato impermeabile”. Questo è il tema di “Scivola”.

Da ultimo un blues contro il bullismo “Selezione naturale” feat. Willie Peyote. “Se tutti avessimo una pietra nessuno avrebbe il coraggio di scagliarla prima”: è facile attaccare chi non si sa difendere. “dopotutto l’America ce l’ha insegnato così bene la guerra è fredda se rimane tale, il modo migliore per eliminare tutti i teppisti è stato diventarlo” . 

Questo disco, e sopratutto il “progetto”, passatemi il termine, Eugenio in via di Gioia sono davvero interessanti, sono un altro tassello nella ritrovata scena musicale italiana. Spero di avervi passato il mio entusiasmo nei confronti di Tutti su per terra, un album da ascoltare, cantare, assimilare, digerire e ringraziare per averci fatto riflettere.

Track List

  • Giovani Illuminati
  • La punta dell`iceberg
  • Chiodo fisso
  • Sette camicie
  • Silenzio
  • Obiezione
  • Scivola
  • Selezione naturale feat Willie Peyote
  • La prima pace mondiale

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