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Italiana • Canzone d`autore • pop, folk-rock

Erica Mou

2011 - Sugar

13/04/2011 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Erica Mou#Italiana#Canzone d`autore #Pop

Dopo un debutto indipendente soprattutto per gli addetti ai lavori (Bacio ancora le ferite, 2009) ecco il primo album ufficiale per la giovane cantautrice biscegliese Erica Mou. Rispetto all’essenzialità  delle sue prime registrazioni, che ben evidenziavano l’intensità delle sue interpretazioni,  una produzione sapiente quale quella che può offrire casa Sugar arricchisce ora spesso gli arrangiamenti di tocchi orchestrali, inserti di suoni liquidi, linee vocali moltiplicate, che ricordano a tratti Enya, delizie di piano onirico ed insieme tonante e suadente. Si ascoltino in questo senso , Oltre, già sui titoli di coda del film I baci mai dati di Roberta Torre, o La neve sul mare, inclusa anche nella compilation della Leva cantautorale degli anni Zero, che forse tra clapping e ritmo più sottolineato ha smarrito l’originario, semplice lirismo.

Nel disco, prodotto dall’islandese Valgeir Sigurðsson (Björk, The Magic Numbers, CocoRosie, ecc.) e arrangiato da Matthew Ker, più magnetiche e struggenti ci sembrano allora le tracce che custodiscono le malia della voce espressiva di Erica, nucleo pulsante di bellezza cristallina e grazia intimista, come l’eterea e delicata E mi, oppure Vorrei dirti un sacco di cose adesso, descrizione poetica voce e piano (ma con impennate sonore appassionate) di un’intimità coinvolgente che si dovrebbe, ma non si può interrompere. Una ritmica impetuosa, affascinante e arcaicamente tribale entra in Harem, piacevolezze pop/blue-eyed-soul vibrano nella cover dei Fletwood Mac Don’t Stop, colonna sonora di un frequente spot tv, mentre una metrica nervosa caratterizza l’intelligente singolo Giungla, desiderio di fuga da ossessioni, insicurezze e falsi valori come quello di un’algida e sinuosa perfezione fisica, da mille fisime alienanti che minano il proprio equilibrio e separano dall’essenza del reale. Notevole anche l’ironica fantasia letterario-intimista Epica, dedicata alla pericolosa vulnerabilità di un cuore-vero tallone d’Achille, con suoni arpeggiati e sottili björkiani e crepitante crescendo finale.

Alcuni momenti di dolcezza o di impeto pop-rock raffinato rammentano Elisa (non a caso “creatura caselliana”), certe sfumature cantautorali tra chitarre e orchestrazioni sonore la Consoli, l’incanto lieve di certe trame folk sa di Irlanda, ma Erica Mou sfodera già una sua ben delineata personalità, nella sensualità gentile che attraversa l’innocenza (ad esempio nell’esplorazione liricheggiante delle anatomie emozionali in un quotidiano da condividere in Vivere sul tuo collo), nel garbo dolce e fresco che accarezza note e versi, nelle risonanze tenere ed intense della sua voce, di straordinaria maturità per una ventenne. Spontaneità e studio si fondono nelle sue canzoni per dare vita ad un progetto musicale che ha e realizza già ottime potenzialità di affascinante evocazione. Ne sentiremo parlare.

Track List

  • Oltre
  • Giungla
  • Torno a casa (lasciami guardare)
  • Vorrei dirti un sacco di cose adesso
  • La neve sul mare
  • È
  • Te
  • Epica
  • Vivere sul tuo collo
  • Harem
  • E mi
  • Don’t stop

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